Phaenosperma globosum
Phaenosperma globosum Munro ex Benth., 1881 è una pianta angiosperma monocotiledone appartenente alla famiglia delle Poacee (sottofamiglia Pooideae). È l'unica specie del genere Phaenosperma Munro ex Benth., 1881 e della tribù Phaenospermateae Renvoize & Clayton, 1985.[1][2][3]
Phaenosperma globosum | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Poales |
Famiglia | Poaceae |
Sottofamiglia | Pooideae |
Tribù | Phaenospermateae Renvoize & Clayton, 1985 |
Genere | Phaenosperma Munro ex Benth., 1881 |
Specie | P. globosum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Commelinidae |
Ordine | Cyperales |
Famiglia | Poaceae |
Genere | Phaenosperma |
Specie | P. globosum |
Nomenclatura binomiale | |
Phaenosperma globosum Munro ex Benth., 1881 |
Etimologia
modificaIl nome generico (Phaenosperma) deriva da due parole greche "phaeinos" (= splendente) e "sperma" (= seme). Insieme queste due parole sono state date a questa pianta perché a maturità i frutti sporgono oltre le brattee della palea e del lemma.[4] L'epiteto specifico (globosum) indica una spighetta a forma di sfera (o globo).[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici inglesi William Munro (1818–1880) e George Bentham (1800–1884) nella pubblicazione "Journal of the Linnean Society. Botany. London" (J. Linn. Soc., Bot. 19: 59. 1881) del 1881.[6] Il nome scientifico del genere (Phaenosperma) è stato definito dagli stessi botanici nella medesima pubblicazione[7], mentre il nome scientifico della tribù (Phaenospermateae) è stato definito dai botanici contemporanei Stephen Andrew Renvoize (1944-) e William Derek Clayton (1926-) nella pubblicazione "Kew Bulletin. Kew, England" (40(3): 478. 1985) del 1985.[8]
Descrizione
modifica- Il portamento di queste piante è perenne (eretto o rampicante) con altezze variabili da 1 a 3 metri. I culmi, robusti e solitari, sono cavi a sezione più o meno rotonda. Sui culmi sono presenti 4 - 5 nodi non ramificati. In queste piante non sono presenti i micropeli.[1][9][10][11][12][13][14][15]
- Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, liscia, abbracciante il fusto e priva di auricole, una ligula membranosa e a volte cigliata e una lamina generalmente da lineare a lanceolata, liscia o scabra, verde scuro di sopra e biancastra di sotto. Le venature primarie si estendono ad angolo acuto dalla nervatura centrale; quelle trasversali sono visibili. Le foglie sono pseudopicciolate e resupinate. Nell'epidermide delle foglie non sono presenti papille. Dimensione delle lamine: larghezza 1 – 3 cm; lunghezza 10 – 50 cm.
- Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, sono ramificate e sono formate da alcune spighette solitarie ed hanno la forma di una pannocchia aperta. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Lunghezza della pannocchia: 15 – 40 cm.
- Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con forme da sferiche a ellittiche-oblunghe, compresse lateralmente o dorsoventralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore; in genere più corte del fiore e ialine), sono formate da un solo fiore. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea (un profillo con due venature e cigliato) e il lemma (a apice intero e ottuso - senza punte). La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla sotto i glumi. Manca l'estensione della rachilla.
- I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
-
- , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
- Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, glabro, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, breve, è unico con due stigmi papillosi e distinti. La base dello stilo alla fruttificazione è persistente e forma un piccolo becco.
- I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è separabile dal seme. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.
Biologia
modificaIn generale nelle Poaceae la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori per via anemogama. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
I semi cadendo a terra, dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento (dispersione anemocora) sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Distribuzione e habitat
modificaLa distribuzione di questa specie va dall'Assam al Giappone con climi più o meno temperati, subtropicali o tropicali.
Tassonomia
modificaLa famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[12][16]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Phaenosperma fa parte della sottofamiglia Pooideae ed è l'unico genere della tribù Phaenospermeae.[1][9]
Filogenesi
modificaIl genere Phaenosperma (insieme con le tribù Brachyelytreae, Duthieeae e Nardeae) rappresenta uno dei primi rami divergenti delle Pooideae.[1] In particolare la tribù Phaenospermateae con la tribù Duthieeae forma un "gruppo fratello", e insieme alle tribù citate sopra forma la supertribù Nardodae.
Le seguenti sinapomorfie sono associate alla specie di questa voce:[1]
Con questa specie, da un punto di vista filogenetico, tutta la rimanente sottofamiglia si presenta con le seguenti sinapomorfie:[1]
- la fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli;
- le spighette sono più o meno compresse lateralmente;
- i margini embrionali della foglia non si sovrappongono;
- l'embrione è privo della fessura scutellare.
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 24.[1]
Note
modifica- ^ a b c d e f g Kellogg 2015, pag. 209.
- ^ Soreng et al. 2017, pag. 284.
- ^ (EN) Phaenosperma globosum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Etymo Grasses, pag. 226.
- ^ Etymo Grasses, pag. 122.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 febbraio 2019.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 febbraio 2019.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 febbraio 2019.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 6 febbraio 2019.
- ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org. URL consultato il 6 febbraio 2019.
- ^ (EN) Accepted Genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 30 ottobre 2024.
Bibliografia
modifica- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 7 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 7 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
- Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classification of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classifications, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
- H. Trevor Clifford & Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, New York, Springer, 2007.
Altri progetti
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