Phoebe Philo
Phoebe Philo (IPA:/fi:bi ˈfaɪloʊ/)/) (Parigi, 25 ottobre 1973) è una stilista inglese. Dal 2008 al 2018 è stata direttrice creativa di Céline e dal 2001 al 2006 di Chloé.
Biografia
modificaPhilo è nata da genitori inglesi che lavoravano a Parigi, Richard è un geometra e sua madre Celia è una gallerista e artista grafica che ha contribuito a creare la cover dell'album Aladdin Sane di David Bowie. La famiglia tornò in Inghilterra quando Phoebe aveva 2 anni ed è cresciuta a Harrow. Nel 1987, all'età di 14 anni, ha iniziato a personalizzare i suoi vestiti dopo aver ricevuto una macchina da cucire come regalo dai suoi genitori.[1]
Ha studiato al Central Saint Martins di Londra laureandosi nel 1996. La sua collezione finale da studente con cui si è laureata verrà poi descritta da The Guardian come avente "un'influenza latina e enormi gioielli d'oro". Poco dopo ha iniziato a lavorare da Chloé come assistente di Stella McCartney per la collezione prêt-à-porter a Parigi.[2]
Carriera
modificaPhilo ha iniziato a lavorare per Chloé nel 1997 come assistente di design di Stella McCartney succedendole come direttore creativo nel 2001.[3]
Nel 2006 Philo lascia Chloé. Durante questa pausa dall'industria è tornata a Londra per stare con la sua famiglia e ha avuto il secondo figlio. Nel 2008, LVMH le ha offerto un lavoro come direttrice creativa e membro del consiglio di amministrazione della Maison francese Céline, dove ha aperto il suo studio per l'azienda continuando a lavorare a Londra mentre le sfilate si sarebbero svolte a Parigi. Philo ha accettato la proposta e l'anno seguente ha presentato la sua collezione di debutto con grande successo dalla critica.[4]
Nel 2014 Philo è stata nominata da Time Magazine tra le 100 persone più influenti al mondo.[5]
Nel 2017, dopo aver lavorato 10 anni per Céline, Philo ha annunciato che dopo la collezione Pre-Fall 2018 si sarebbe dimessa dal suo ruolo di direttore creativo.[6]
Il lavoro di Philo da Céline ha ridefinito quello che le donne aspirano ad indossare, con la sua estetica minimalista, le linee pulite e la palette di colori tonali che hanno conquistato sia la critica che i consumatori. Il suo nome sulle etichette è diventato il più cercato e desiderato dagli addetti ai lavori: Philo ha così resuscitato con successo una maison parigina stanca e l'ha rimodellata come parte imperativa del dialogo della moda di ogni stagione.[7]
Nel 2021 ha annunciato che lancerà un marchio con il suo stesso nome[8] di cui LVMH è azionista di minoranza.[8]
Riconoscimenti
modificaÈ stata nominata Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) durante il New Year Honours del 2014 per i servizi alla moda
- 2011: "Designer internazionale dell'anno" dal CFDA
- 2010: " British Designer of the Year " dal British Fashion Council
- 2005: "British Designer of the Year" dal British Fashion Council
- 2003: "Best Dressed" dal numero di gennaio di Vogue
Vita privata
modificaNel luglio del 2014 Philo ha sposato Max Wigram, un gallerista e mercante d'arte inglese. I due vivono a Londra e hanno 3 figli.
Note
modifica- ^ (EN) Phoebe's Philo-sophy: top fashion designer says family comes first, in Evening Standard, 15 marzo 2013. URL consultato l'8 ottobre 2018.
- ^ (EN) Charlie Porter, Pole position, in The Guardian, 13 aprile 2001. URL consultato il 14 aprile 2021.
- ^ (EN) Katie Barrington, Phoebe Philo biography, in Vogue (UK), 22 aprile 2008. URL consultato il 5 maggio 2017.
- ^ (EN) Phoebe Philo biography, in Business of Fashion.
- ^ (EN) Stella McCartney, Phoebe Philo by Stella McCartney: TIME 100, su Time, 23 aprile 2014. URL consultato il 16 gennaio 2017.
- ^ (EN) Mimosa Spencer, Phoebe Philo to leave Céline, in WWC, 22 dicembre 2017. URL consultato il 23 dicembre 2017.
- ^ (EN) Phoebe Philo is part of the BoF 500. (2021), su businessoffashion.com. URL consultato il 14 giugno 2021.
- ^ a b (EN) Nicole Phelps, Phoebe Philo, Fashion’s Quiet Revolutionary, Is Launching a New Eponymous Label, in Vogue, 12 luglio 2021. URL consultato il 12 luglio 2021.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Karen Sparks, Phoebe Philo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.