Pianezzo
Pianezzo (in dialetto ticinese Pianéz[senza fonte]) è una frazione di 605 abitanti del comune svizzero di Bellinzona, nel Canton Ticino (distretto di Bellinzona).
Pianezzo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Bellinzona |
Comune | Bellinzona |
Territorio | |
Coordinate | 46°10′N 9°02′E |
Altitudine | 491 m s.l.m. |
Superficie | 8,03 km² |
Abitanti | 605 (31-12-2016) |
Densità | 75,34 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6582 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5014 |
Targa | TI |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaÈ situato nella Valle Morobbia formatasi lungo la linea insubrica, linea tettonica che separa la placca euroasiatica da quella adriatica. Il suo nucleo abitato principale si estende lungo una piccola terrazza glaciale, ricoperta dai vigneti[senza fonte].
Storia
modificaVari reperti dell'età del ferro (alcune decine di tombe a cremazione e inumazione[senza fonte]), ricondcibili alla cultura di Golasecca, mostrano che la zona era già popolata prima dell'epoca romana[1]. Presso le località Caslasc e Tremoza sono state rinvenute rovine di costruzioni che potrebbero risalire all'epoca romana e preromana[2].
È stato un comune autonomo, che si estendeva per 8,03 km², dal 1831, quando fu istituito con la divisione del comune soppresso di Vallemorobbia nei nuovi comuni di Pianezzo, Sant'Antonio e Vallemorobbia in Piano, fino al 1º aprile 2017; il 2 aprile 2017 è stato accorpato al comune di Bellinzona assieme agli altri comuni soppressi di Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Preonzo, Sant'Antonio e Sementina.
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (XVI secolo)[1];
- Ponte in sasso sul fiume Morobbia[senza fonte].
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaL'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[3]
Amministrazione
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. Presidente dell'ufficio patriziale è Carlo Jorio[senza fonte].
Note
modificaBibliografia
modifica- Franco Gallino, Mario Martinoni, 50 e 1 giorno di frontiera con il Battaglione di Copertura, Editore Arturo Salvioni & Co. Bellinzona 1939.
- Virgilio Gilardoni, Inventario delle cose d'arte e di antichità, Edizioni dello Stato. Bellinzona 1955, 256-258; Idem, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 476-477.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 24-25.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Giuseppe Chiesi, «Antique vene ferri». Imprese minerarie e siderurgiche nel sec. XV in Valle Morobbia, in «Minaria Helvetica», 19b, 1999, 5-11.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 47.
- Giancarlo Maretti, Alpi e storie di alpi della Valle Morobbia, Editore Salvioni, Bellinzona 2010.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pianezzo
Collegamenti esterni
modifica- Sito istituzionale del comune di Bellinzona, su bellinzona.ch. URL consultato il 15 agosto 2017.
- Graziano Tarilli, Pianezzo, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2017. URL consultato il 15 agosto 2017.
- Ufficio di statistica del Canton Ticino: Pianezzo, su www3.ti.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 307306483 · GND (DE) 1049224663 |
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