Pieris cheiranthi
Pieris cheiranthi (Hübner, 1808), è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Pieridae.
Filogeneticamente affine a Pieris brassicae, è da considerarsi tuttavia un endemismo delle Isole Canarie, Azzorre e di Madera.
Descrizione
modificaAdulto
modificaLe ali anteriori sono biancastre, con macchie scure agli apici, mentre quelle posteriori tendono ad essere più gialle. Sulla parte superiore delle ali anteriori, le macchie scure sono fuse a formare un'unica macchia, allungata e più pronunciata.
L'apertura alare va dai 5,7 ai 6,6 cm.
Uova
modificaSono a forma di birillo, con profonde scanalature. Vengono deposte a gruppi sulle foglie delle piante ospite.
Le larve sono cilindriche, giallo-verdastre, con peluria rada. Tendono a rimanere ravvicinate, sulle foglie delle piante parassitate.
Le pupe sono succinte e simili, per forma e colore, a quelle di Pieris brassicae.
La specie si trova solo nelle Isole Canarie, Azzorre e di Madera.
Il suo habitat è costituito dalla foresta temperata, dal livello del mare fino a 2600 m di quota. La minaccia principale è rappresentata dalla progressiva riduzione delle aree verdi in cui può sopravvivere; per questo motivo Pieris cheiranthi è stata inserita dall'IUCN nella lista rossa delle specie in pericolo, con lo status di vulnerabile.
Biologia
modificaPeriodo di volo
modificaDa marzo a ottobre.
Alimentazione
modificaI bruchi si alimentano su foglie di Brassicaceae come Crambe strigosa, Descurainia millefolia e Lobularia canariensis, oppure su Tropaeolaceae come Tropaeolum majus.
Tassonomia
modificaLa specie viene suddivisa in quattro sottospecie, con diversa distribuzione geografica:
- Pieris cheiranthi cheiranthi (Hübner, 1808) (Tenerife, Gran Canaria e La Gomera; su quest'ultima non si hanno riscontri dal 1975)
- Pieris cheiranthi azorensis (Rebel, 1917), (Isole Azzorre)
- Pieris cheiranthi benchoavensis (Pinker, 1968), (Isole Canarie, La Palma)
- Pieris cheiranthi wollastoni (Butler, 1886), (Madera)
Note
modifica- ^ (EN) Pieris cheiranthi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Bibliografia
modifica- (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- Mazzei Paolo, Reggianti Diego and Pimpinelli Ilaria; Moths and Butteflies of Europe
- Reissinger, E. (1990): Checkliste Pieridae DUPONCHEL, 1835 (Lepidoptera) der Westpaläarktis (Europa, Nordwestafrika, Kaukasus, Kleinasien) - Atalanta 20(1/4), 149-185
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
- Van Swaay, C.A.M. & Warren, M.S. 2000. Pieris cheiranthi
- Wiemers, M.: The butterflies of the Canary Islands. A survey of their distribution, biology and ecology (Lepidoptera: Papilionoidea and Hesperioidea). First part. Linneana Belgica 1995 15:63-86
- Winhard, 2000, Butterflies of the world, 10: 28, pl. 45, f. 4-5, back f. 12
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pieris cheiranthi
- Wikispecies contiene informazioni su Pieris cheiranthi
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Global Butterflies Names URL consultato il 22 novembre 2014, su ucl.ac.uk.
- (EN) A modern classification of the Pieridae at Butterfly Net International, su science.oregonstate.edu. URL consultato il 21 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2006).