Pietro Maggi (architetto)
Pietro Maggi (Bruzella, 1756 – Colonnella, 1817) è stato un architetto svizzero, attivo in Italia.
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Biografia
modificaNato a Bruzella (un piccolo paese nella val di Muggio nei pressi di Mendrisio), ancora ragazzo seguì il padre Carlo Maggi (o Magi) quando questi si stabilì nelle Marche, a Montedinove. Studiò poi architettura per sei anni a Roma, inviatovi dal padre che già esercitava quest'arte,[1] ma rientrò presto nel paese marchigiano, accasandovisi e dedicandosi con costanza e successo alla professione a partire dagli ultimi due decenni del Settecento.
Del giovane architetto Maggi si conosce una perizia, con relativa pianta, redatta nel 1784 e connessa all'azione erosiva del Fosso dei Pioppi ad Appignano del Tronto: il progetto prevedeva un sistema di contenimento a sette muraglioni, ma soprattutto affrontava il problema alla base suggerendo di impiantare su entrambi i lati del fosso olmi, pioppi, salici ed altri alberi con radici profonde al fine di trattenere il terreno argilloso e frenare il fenomeno dei calanchi.[2]
È invece un omonimo, discendente da un ramo familiare di quei Maggi di Bruzella e di Cabbio presenti nell'Urbe come operatori edili già dal secondo Cinquecento,[3] quel "Pietro Maggi romano" che partecipò con ottimi risultati a diverse edizioni del Concorso Balestra dell'Accademia di San Luca, a Roma: nel 1786 vinse il secondo premio con il progetto di Una fabbrica per uso dell´Accademia del disegno e nel 1792 vinse il primo premio, a pari merito con Paolo Anzani, con il disegno di Un palazzo sulla riva del mare per delizia di un personaggio.[4]
Fu tuttavia nella Bassa Marca, in particolare nella provincia di Ascoli Piceno ma un po' in tutta la zona meridionale della regione marchigiana e nel confinante Abruzzo, che svolse essenzialmente il proprio lavoro ottenendo fama e considerazione per la sua abilità e competenza e distinguendosi per una prolifica produzione architettonica che lo vide progettare e realizzare innumerevoli edifici in uno stile sempre più decisamente neoclassico. Fra questi, si possono ricordare:
- la chiesa di Santa Felicita di Colli del Tronto (1796),
- la chiesa collegiata di Offida e, nella medesima località, l'ospedale (1796),[5] il Teatro Serpente Aureo e il palazzo Vitali,[6]
- la chiesa con annesso monastero delle monache marcucciane (Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione) ad Ascoli (1781-1795),[7]
- la chiesa di San Lorenzo di Montedinove,[8]
- la chiesa di San Savino a Gualdo di Fermo,
- la chiesa e il monastero delle clarisse a Petritoli (oggi palazzo comunale),[9]
- la chiesa di Monte Vidon Combatte,
- la risistemazione della "piazzetta" con il Teatro dell'Arancio e la chiesa di San Giovanni a Grottammare,[10]
- la chiesa di San Francesco a Montegiorgio,
- il seminario di Montalto,
- il palazzo Cancelli ad Acquaviva Picena,
- la chiesa madre di San Niccolò di Bari a Monteprandone,[11]
- la chiesa dei santi Cipriano e Giustina a Colonnella (1795-1817; dopo la sua morte, l'edificio fu portato a termine dal figlio Giacinto).[12]
Oltre a queste opere interamente sue, fu l'iniziatore dei lavori per la costruzione della chiesa collegiata di Amandola e quella di San Francesco a Castignano, nonché del Teatro Luigi Mercantini di Ripatransone.
Lasciò inoltre disegni relativi a vari progetti, fra cui la collegiata di Sant'Elpidio, il duomo di Ascoli, due chiese a Montegiorgio e alcune strutture di contorno al duomo di Montalto.
Morì di tifo petecchiale a Colonnella il 30 giugno 1817[13], dove stava edificando la chiesa di San Cipriano e Giustino.[14]
Note
modifica- ^ Ricci (1834), vol. 2º, p. 395.
- ^ Marucci (2005). Una recensione al volume è consultabile on line.
- ^ Giuseppe Martinola, Le maestranze del Mendrisiotto in Italia nei secoli XVI-XVIII, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1964, pp. 74-76.
- ^ Henry A. Millon, Hellmut Hager e Susan C. Scott (a cura di), An Architectural progress in the Renaissance and baroque: sojourns in and out of Italy : essays in architectural history presented to Hellmut Hager on his sixty-sixth birthday, Dept. of Art History, Pennsylvania State University, 1992, part 2, pp. 726 e 752; Giuseppe La Mastra, Il tessuto delle ville a Roma nel Settecento: caratteristiche e dinamiche di trasformazione. Una prima ricognizione: il rione Monti, tesi di dottorato XVIII ciclo, Università degli Studi di Roma Tre, p. 12; Hellmut Hager, Projects and monuments in the period of the Roman Baroque, Pennsylvania State University, 1984, vol. 1º, p. 134. I disegni sono reperibili online tra quelli del Concorso Balestra.
- ^ Edificio oggi noto come "ex ospedale civile Loris Annibaldi".
- ^ Marchegiani (2002).
- ^ Orsini (1790), p. 185; Saladini (1995).
- ^ Scheda sul sito AvventuraMarche.
- ^ Sito del comune di Petritoli.
- ^ Pallottini (1961), p. 338; Marchegiani (2003).
- ^ Sito della parrocchia[collegamento interrotto].
- ^ Colonnella, sul sito della Val Vibrata.
- ^ Stato Civile della Restaurazione, Comune di Colonnella, atto di morte n. 245 [1].
- ^ Per l'elenco delle sue opere e le circostanze della morte, si può consultare Ricci (1834), vol. 2º, p. 404.
Bibliografia
modifica- Baldassarre Orsini, Descrizione delle pitture, sculture, architetture ed altre cose rare della insigne città di Ascoli nella Marca, Carlo Baduel, Perugia 1790 (online).
- Amico Ricci, Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona, 2 voll., Mancini, Macerata 1834 (online).
- Mariano Pallottini, Un episodio di urbanistica. Grottammare e la sua piazzetta, in «Quaderni dell'Istituto di storia dell'architettura», Università di Roma, vol. 6-8, 1961 ("Saggi di storia dell'architettura in onore di Vincenzo Fasolo"), pp. 331-340.
- Carlo Maria Saladini, Un esempio di neo-classico ad Ascoli: la Casa Madre delle concezioniste, in Donna, educazione società. Esperienza e proposte del Vescovo Francesco Antonio Marcucci (1717-1798), SEI, Torino 1995, pp. 131-149.
- Cristiano Marchegiani, Pietro Maggi in Offida e lo stile "etrusco". La facciata di palazzo Vitali al Corso, in «Ophys» (periodico del Centro studi Guglielmo Allevi di Offida), n. 2, dicembre 2002, pp. 7–8.
- Id., La chiesa di San Giovanni Battista: revival sistino in epoca napoleonica, in Paola Di Girolami - Benedetta Montevecchi - Massimo Papetti (a cura di), Il Museo Sistino di Grottammare. Guida alle opere, con una appendice sui restauri a cura dell'Opificio delle Pietre Dure – Firenze, Nardini Editore, Firenze 2003, pp. 19-25. Testo
- Vittorio Marucci, I Giosafatti, Pietro Maggi e le frane di Appignano, in Emidio Santoni, Nazareno Alberini, Luigi Girolami, Vittorio Marucci, I movimenti franosi in Appignano (secoli XVI-XX), Giannino e Giuseppe Gagliardi Editori, Ascoli Piceno 2005, pp. 123-134.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro Maggi
Collegamenti esterni
modifica- L'architetto Pietro Maggi e la chiesa di San Lorenzo in Montedinove sul sito AvventuraMarche.