Plasmodio
Il plasmodio è una massa o uno strato di protoplasma contenente alcuni o molti nuclei formatisi in seguito a numerose divisioni nucleari alle quali non fa riscontro la divisione del citoplasma in cellule figlie.
Storia
modificaIl termine palsmodio venne introdotto dal naturalista russo Leon Cienkowski,[1] (1822-1877), e si applica in genere allo stadio macroscopico dei funghi mucillaginosi.[2]
Descrizione
modificaNei territori citoplasmatici plurinucleati i singoli elementi sono indipendenti. In zoologia un esempio di plasmodio sono i megacariociti che per campeggiamento danno vita alle piastrine. Un altro esempio molto noto è la fase plasmodiale di Plasmodium malariae, il protozoo che provoca l'omonima malattia.[3] I plasmodi non vanno confusi con i sincizi, frutto di aggregazione tra più cellule. Essi possono essere strutturali (ad esempio gli osteoclasti o le fibre muscolari scheletriche) o funzionali (cardiomiociti, che mantengono la propria individualità ma che sono strettamente legati ad altri miocardiociti per dare una contrazione sinergica.
Note
modifica- ^ (EN) Kuznicki, L. & Dryl, S. (1987). Leon Cienkowski. Acta Protozoologica 26 (1): 1-2, [1].
- ^ (EN) Linda Berg, Introductory Botany: Plants, People, and the Environment, Belmont CA, Thomson Corporation, 2008, p. 398, ISBN 978-0-03-075453-1.
- ^ Telofase, su testdimedicina.altervista.org, testdimedicina.. URL consultato il 16 giugno 2024.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) plasmodium, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.