Pneumocystis jirovecii

specie di fungo

Pneumocystis jirovecii (Frenkel, National Cancer Institute Monograph 43: 16 (1976)[1]) è un fungo patogeno opportunista nell'uomo, precedentemente noto come P. carinii. Era considerato un protozoo a causa della suscettibilità a pentamidina e al trimetoprim - sulfametossazolo; tecniche di ingegneria genetica hanno dimostrato l'appartenenza del patogeno al regno dei miceti.

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Pneumocystis jirovecii
Pneumocystis jirovecii, cisti tissutali
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
PhylumAscomycota
SubphylumTaphrinomycotina
ClassePneumocystidomycetes
OrdinePneumocystidales
FamigliaPneumocystidaceae
GenerePneumocystis
SpecieP. Jirovecii
Nomenclatura binomiale
Pneumocystis jirovecii
(Delanoë & Delanoë), 1912
Specie
P. carinii

P. jirovecii
P. murina
P. oryctolagi
P. wakefieldiae

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Lo stesso argomento in dettaglio: AIDS.

Nei tessuti si ritrovano: trofozoita di 1,5 - 5 µm e cisti (contenenti 8 trofozoiti) di 5 µm.

Immagine al microscopio di Pneumocystis jirovecii

Il fungo è stato così chiamato in onore dell'accademico ceco Otto Jírovec.

Patogenesi

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P. jirovecii non è in grado di stabilire infezioni gravi nell'individuo immunocompetente. Tuttavia è un forte patogeno negli individui con un deficit dell'immunità cellulo-mediata, come i malati di AIDS. Prolifera (resistendo al killing dei macrofagi) nell'epitelio polmonare dopo adesione specifica alle cellule di bronchi ed alveoli, provocando quadri flogistici locali e disseminazione.

Epidemiologia

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La polmonite da Pneumocystis jirovecii è una malattia che colpisce solo soggetti immunocompromessi ed è considerata una spia patognomonica dell'AIDS. Il serbatoio è sconosciuto anche se è stata documentata una trasmissione da uomo a uomo. I casi registrati sono in netta diminuzione dopo l'introduzione dell'HAART, la terapia anti-retrovirale altamente attiva utilizzata nei malati di AIDS.

Profilo clinico

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Il quadro è molto grave caratterizzato da una polmonite interstiziale con infiltrato mononucleare, soprattutto di plasmacellule. La manifestazione acuta è preceduta da

Il quadro clinico evolve verso un danno alveolare diffuso con infiammazione granulomatosa e necrosi infartuale. Il tasso di mortalità, anche nei pazienti trattati, è elevatissimo.

Profilo diagnostico

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Non è utilizzata la biopsia, poiché il lavaggio tracheo-bronchiale è sufficiente ad identificare le cisti ed i trofozoiti. Il materiale prelevato deve essere posto su vetrino e colorato con la colorazione di Gomori per l'identificazione delle cisti o con colorazione di Giemsa per l'identificazione dei trofozoiti.

La diagnosi si completa tramite radiografia del torace, mostrante polmonite interstiziale, e riscontro di positività per il virus HIV.

Terapia, prevenzione e controllo

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Non sono note misure preventive. Si deve sempre considerare che i pazienti con polmonite da P. jirovecii sono immunodepressi e devono essere trattati con opportune terapie di supporto. Il riscontro di polmonite da P. jirovecii è sempre da connettere con l'AIDS.

La terapia diretta si avvale dell'uso di cotrimossazolo (trimetoprim-sulfametossazolo) per tutta la durata della vita.

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