Ponte di Pratantico
Il Ponte di Pratantico è un viadotto monumentale che attraversa il Canale maestro della Chiana in Toscana, nei pressi della frazione di Pratantico a ovest della città di Arezzo lungo la SS69.
Ponte di Pratantico | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Arezzo |
Coordinate | 43°28′37.02″N 11°49′47.78″E |
Dati tecnici | |
Tipo | ponte ad arco |
Materiale | calcestruzzo, cemento armato, pietra lavorata |
Lunghezza | 295 m |
Altezza | 30 m |
Realizzazione | |
Progettista | Giuseppe Donato Paoli |
Costruzione | 1924-1932 |
Mappa di localizzazione | |
Storia
modificaPrima della costruzione del viadotto, sullo stesso tratto di strada esisteva un ponte in muratura di dimensioni più modeste, il quale fu soggetto a molteplici interventi di restauro fra il 1864 e il 1878 per danni causati dalle piene della Chiana. Fu una frana che lo fece definitivamente crollare nel 1883, riducendolo a passerella per transito pedonale e di piccoli carri.
Dopo aver iniziato una causa legale per risarcimento danni contro lo Stato italiano, responsabile della manutenzione del Canale della Chiana, nel 1922 la Provincia di Arezzo ottenne dei fondi da destinare alla sua ricostruzione. La delibera ufficiale per la ricostruzione fu emessa nel 1923, con il progetto dell'ingegnere dipendente dell'ente provinciale Giuseppe Donato Paoli. La costruzione del ponte durò dal 1924 al 1932 e fu inaugurato il 28 ottobre alla presenza di autorità locali e nazionali[1]. Il progetto costò 4.230.000 Lire[2]. Considerato un'opera di architettura e di ingegneria all'avanguardia per l'epoca, il giorno dell'inaugurazione fu ufficialmente filmato dall'Istituto Luce[3], il video fu poi distribuito in tutta Italia[4], e fu visitato frequentemente dai professori e dagli studenti del Politecnico di Milano[2].
Il viadotto non registrò danni durante la Seconda guerra mondiale. In anni più recenti il viadotto è stato oggetto di un restauro conservativo, in quanto opera sottoposta a vincolo artistico, reso necessario dallo stato di degrado della struttura. Durante tali lavori di restauro, occorsi fra il 2006 e il 2009, seguendo i ricordi di una persona anziana della zona, accanto ad un pilastro è stata ritrovato un ordigno inesploso lanciato da un aereo alleato nel 1944[5].
L'importanza storica del viadotto è data dall'aver rappresentato fino al 1964, anno in cui fu aperto il tratto dell'Autostrada del sole tra Arezzo e Valdarno, il principale collegamento stradale fra le città di Arezzo e Firenze[2].
Descrizione
modificaIl viadotto ha la struttura di un ponte ad arco, è lungo 295 m e alto 30 m ed è supportato da 14 arcate. La misura della distanza fra i due pilastri degli archi, detta anche luce, è di 11 m in 12 arcate, di 24 m nell'arcata laterale che sovrasta un canale di irrigazione secondario e di 40 m nell'arcata centrale posta sopra il Canale della Chiana.
I pilastri minori sono fatti di conglomerato cementizio, mentre i due principali di cemento armato, entrambi poggiano su blocchi di calcestruzzo. L'intera struttura è rivestita di pietra lavorata[1].
Note
modifica- ^ a b Marco Botti, La storia del maestoso ponte di Pratantico (e delle monete d'oro e d'argento celate in una pietra) „La storia del maestoso ponte di Pratantico (e delle monete d'oro e d'argento celate in una pietra)“, su arezzonotizie.it, 14 marzo 2020. URL consultato il 4 marzo 2021.
- ^ a b c Romano Salvi, Ponte di Pratantico: così i viadotti si costruivano più di 80 anni fa e così si mantengono, su arezzo24.net, 27 agosto 2018. URL consultato il 4 marzo 2021.
- ^ L'inaugurazione del nuovo ponte di Pratantico sulla chiana presso Arezzo, lungo trecento metri, su patrimonio.archivioluce.com, video 00.01.05, colore b/n, sonoro, 2 dicembre 1932.
- ^ Marco Botti, Il Ponte di Pratantico, su amarantomagazine.it, 6 marzo 2009. URL consultato il 4 marzo 2021.
- ^ Inaugurato il restaurato ponte di Pratantico, su arezzoweb.it, 25 luglio 2009. URL consultato il 4 marzo 2021.
Bibliografia
modificaTiziana Nocentini, Il ponte di Pratantico, Un'opera dell'ingegno italiano, Edizioni Giorgio Vasari, 2011.