Porta Serio
Porta Serio è una monumentale porta d'accesso al centro storico di Crema.
Porta Serio | |
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Porta Serio vista dal fronte esterno | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Crema |
Indirizzo | piazza Giuseppe Garibaldi |
Coordinate | 45°21′48.2″N 9°41′35.09″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1805-1807 |
Realizzazione | |
Architetto | Faustino Rodi |
Appaltatore | Comune di Crema |
Proprietario | Comune di Crema |
Storia
modificaL'evoluzione storica prima della costruzione delle mura venete non è chiara, forse esisteva già un ingresso all'imbocco dell'attuale via Giuseppe Mazzini, mentre all'esterno si andava a formare il borgo extra moenia di San Benedetto[1].
Lo storico Pietro Terni la cita narrando della ricostruzione delle mura del 1199, al di fuori della quale venivano fabbricati alcuni mulini[2].
Fin dal XIV secolo era affiancata da un castello mentre, in epoca veneziana, veniva aggiunto esternamente un bastione a coprire entrambi, un'«opera a corna» che era «così angusta, che non cuopre quella porta principale del Serio, né meno la sua piazza interiore, ch’è veduta dalla campagna»[3].
Una mappa della città non datata, ma risalente verso gli anni 1681/1682[4], ne riporta il prospetto ed era a quei tempi in parziale ricostruzione; infatti, una didascalia recita «Prospetiva della Porta che si va facendo alla Porta del Serio»[5].
Il nuovo governo della Repubblica Cisalpina decretava nel 1803 Crema «città aperta», avviando così lo smantellamento del sistema difensivo cittadino[6]. A partire dal 1804[7] iniziava il carteggio dell'Amministrazione comunale con l'architetto Faustino Rodi per una ristrutturazione delle due porte maggiori della città, Porta Serio e Porta Ombriano. Nella sua analisi il Rodi definiva le due strutture decadenti, precarie, bisognose di riparazioni e con passaggi ormai ritenuti angusti[6]. Il suo progetto prevedeva un sostanziale rifacimento in stile neoclassico, come poi fu effettivamente realizzato, con la porta affiancata da caselli daziari.
Aboliti i dazi in ingresso in città nei primi anni del XX secolo, nel 1919 si provvedeva alla demolizione dei caselli e le due porte furono isolate[8].
Giusto le adiacenze di Porta Serio furono teatro di uno dei primi tragici episodi dell'occupazione nazifascista a Crema; il 15 settembre 1943 un autoblindo tedesco Contras 47 giungeva e si fermava in piazza Giuseppe Garibaldi suscitando la curiosità di alcuni cittadini; due militari spararono alcuni colpi di pistola uccidendo lo studente diciassettenne Domenico Pizzochero. Come si evince da un rapporto dei Carabinieri, nessuno aveva provocato i militari né con gesti né con parole, ma per l'opportunità di quei momenti non si procedeva ad alcun interrogatorio e identificazione[9].
Caratteristiche
modificaPorta Serio si colloca sul lato orientale di Piazza Giuseppe Garibaldi.
Fronte esterno
modificaLa porta è caratterizzata da due alte colonne di ordine ionico che sostengono un alto fornice centrale con mensole fortemente aggettanti; All'interno si colloca il grande arco d'ingresso a tutto sesto[8]. Le sezioni laterali sono in bugnato con due ordini sovrapposti[10]. Sopra la trabeazione è posta l'edicola con timpano triangolare, affiancata da due statue.
Fronte interno
modificaSi discosta da quello esterno per la mancanza dell'edicola e per l'effetto «negativo» delle colonne che sorgono da un vano ombra forse ispirato da un progetto di Luigi Cagnola realizzato a Porta Ticinese a Milano[11]. La fornice sostiene quattro statue.
Secondo Francesco Sforza Benvenuti le statue furono rinvenute nel castello di Porta Serio[12].
Le statue
modificaLe statue furono volute dallo stesso Rodi a sottolineare la vocazione commerciale della città[11]. Durante i restauri dei primi anni novanta del XX secolo fu possibile eseguire un attento studio.
Le statue del fronte esterno
modificaSono due, scolpite nel marmo Botticino e rappresentano due figure femminili[13]. Si tratta dell'Italia e della Francia, con lungo abito a vita alta, sostenuto da una mano mentre con l'altra reggono foglie e fiori[13]. Non se conosce l'autore ma vi si ritrovano i caratteri neoclassici ispirati agli esempi francesi e alla scuola di Antonio Canova[13].
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La Francia
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L'Italia
Le statue del fronte interno
modificaLe quattro statue del fronte interno rappresentano guerrieri in foggia militaresca classica[13].
La prima da sinistra rappresenta un guerriero in assetto da parata e riporta la sigla H.M.B.O. (Opera di Orazio Marinali Bassanese)[14].
La seconda è un guerriero con mantello, corazza e gonnellino a segmenti molto decorato; ha una posa teatrale e riporta la firma completa: HORAT MARENALIS BASSANI OPUS[15].
La terza statua ha vestiario simile al precedente, ma ha un braccio disteso con mano chiusa a pugno, probabilmente a sostenere un bastone di comando scomparso; riporta la firma HORATIJ ET FRAN FRATR V DE MARENALI BASSANENSI VOPUS[16].
Queste tre statue sono in marmo di Carrara[17].
L'ultima statua del fronte interno si differenzia perché non ha firma ed è in pietra arenaria[17]. Si tratta di un guerriero piuttosto rovinato e mancante di un braccio[17].
Tre delle quattro statue, quindi, sono riconducibili alla nota famiglia di scultori Marinali di Bassano del Grappa, attivi nel XVII secolo[13].
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Guerriero sul fronte interno di Orazio Marinali
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Guerriero sul fronte interno di Orazio Marinali
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Guerriero sul fronte interno di Orazio e Francesco Marinali
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Guerriero sul fronte interno, autore sconosciuto
Note
modifica- ^ Edallo, p. 79.
- ^ Racchetti, p. 82.
- ^ Filippo Verneda, Relatione della città di Crema, manoscritto conservato presso la Biblioteca comunale di Treviso
- ^ Tosato, p. 54.
- ^ Pianta della città di Crema, autore ignoto, anni 1681/1682 ca, autore anonimo, disegno a penna e inchiostro seppia, con colorazioni ad acquerello, su carta, conservata presso la Biblioteca comunale di Treviso
- ^ a b Morandi, p. 70.
- ^ Ermentini/Ceserani, p. 157.
- ^ a b Ermentini/Ceserani, p. 160.
- ^ EPISODIO DI PORTA SERIO, CREMA, 15.09.1943 nell'Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 27 agosto 2017.
- ^ Morandi, p. 79.
- ^ a b Morandi, p. 80.
- ^ Sforza Benvenuti, p. 189.
- ^ a b c d e Ermentini/Ceserani, p. 1641.
- ^ Ermentini/Ceserani, p. 166.
- ^ Ermentini/Ceserani, p. 165.
- ^ Ermentini/Ceserani, p. 168.
- ^ a b c Ermentini/Ceserani, p. 169.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Rachetti, Storia di Crema raccolta per Alemanio Fino dagli annali di M. Pietro Terni, ristampata con annotazioni di Giuseppe Racchetti, vol. primo, Milano, Luigi Rajnoni librario, 1849.
- Francesco Sforza Benvenuti, Storia di Crema, vol. 2, Milano, Giuseppe Bernardoni, 1859.
- Mariella Morandi, Porta Serio e Porta Ombriano in Insula Fulcheria, Crema, Leva Artigrafiche, 1991.
- Ermentini/Ceserani, Crema, Piazza Duomo e le porte della città, Crema, Leva Artigrafiche, 1993.
- Dado Edallo, Crema, la formazione del tessuto urbano in L'immagine di Crema, Crema, Leva Artigrafiche, 1995.
- Stefano Tosato, Fortezze veneziane dall'Adda all'Egeo. Le difese della Repubblica di Venezia nei disegni della Biblioteca Comunale di Treviso (secoli XVI-XVIII), Venezia, Marco Polo System g.e.i.e, 2014.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Serio