Porta del Povino

porta di accesso alla fortezza di Castel Goffredo

La Porta del Povino (o Porta di Sotto) era un tempo una delle porte di accesso alla fortezza di Castel Goffredo, per chi proveniva da sud.

Porta del Povino
Mura di Castel Goffredo
Porta del Povino a fine '800.
Ubicazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
CittàCastel Goffredo
Coordinate45°17′46″N 10°28′29″E
Mappa di localizzazione: Italia
Porta del Povino
Informazioni generali
Tipoporta cittadina
Materialepietra, mattoni e marmo
Condizione attualeabbattuta
[1]
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Storia e descrizione

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All'inizio del Quattrocento, sotto il marchesato di Alessandro Gonzaga, il primo nucleo abitato costruito a ridosso di "Castelvecchio" fu circondato da un secondo ordine di mura.[2] Non è da escludere che Alessandro si sia avvalso della consulenza del famoso architetto militare della corte gonzaghesca di Mantova Giovanni da Padova. Tutto attorno alle mura si estendeva un fossato, originato dal corso dei torrenti Fuga e Tartarello,[3] che nel punto più largo era ampio 25 metri e profondo alcuni metri.

L'accesso al borgo era controllato da quattro porte:

Le quattro porte furono in seguito ridotte a due (di Sopra e del Povino) sotto il dominio di Aloisio Gonzaga per ragioni di sicurezza.

 
Pianta di Castel Goffredo all'inizio del Cinquecento, con a sud la Porta del Povino ed il mulino del Poino.[5]

La Porta del Povino era collocata a sud, all'incrocio delle attuali via Piave, via IV Novembre e via Botturi. Era la più massiccia delle quattro. Edificata a tre piani con muri di spessore di quattro metri, comprendeva al suo interno quattro locali adibiti a prigione e alcuni locali utilizzati dal corpo di guardia. Era dotata di porta che ne permetteva il transito, protetta da una saracinesca mobile ed era collegata ad un ponte levatoio che sporgeva sul fossato di difesa, controllato esternamente dal casello della guardia.

All'esterno della porta, il marchese Aloisio Gonzaga fece collocare due lapidi, una ancora oggi visibile sulla Chiesa prepositurale di Sant'Erasmo, che recita: QVIA NOMEN TANTVM IN TERRIS ALOYSIVS; la seconda recitava ALOYSIUS GONZAGA MARCHIO 1520.

A metà del Settecento (tra il 1757 e il 1776) iniziò il progressivo abbattimento delle opere di difesa, iniziando dal rivellino, collocato a difesa della Porta di Sopra. Nei primi decenni dell'Ottocento iniziò per Castel Goffredo una profonda ristrutturazione urbanistica, che interessò anche la Porta del Povino. L'abbattimento fu completato nel 1838, perché dichiarata ingombrante ai fini della circolazione.

A breve distanza dalla Porta sorgeva il mulino del Poino, uno dei cinque mulini di Castel Goffredo, situato sul torrente Fuga.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005.
  2. ^ Bonfiglio (2005), p.62.
  3. ^ Bonfiglio (2005), p.61.
  4. ^ Berselli, p.107.
  5. ^ Bonfiglio (2005), pp.26-27.

Bibliografia

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  • Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978.ISBN non esistente
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005, ISBN 88-7495-163-9.
  • Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.

Altre fonti

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  • 1999 – Immagina. Castel Goffredo: l'evoluzione di un territorio, CD-ROM, a cura del Comune di Castel Goffredo

Voci correlate

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