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La battaglia del passo di Kasserine si svolse durante la campagna di Tunisia della seconda guerra mondiale Si trattò dello scontro più importante della breve ma efficace controffensiva effettuata fra il 19 e il 15 febbraio 1943 dalle forze italo-tedesche nella regione della grande dorsale delle montagne dell'Atlante, nella Tunisia centro-occidentale. Le forze dell'Asse impegnate furono elementi dell'Afrika Korps del feldmaresciallo Erwin Rommel (reduci dalla lunga ritirata seguita alla sconfitta di El Alamein) e una parte della 5. Panzerarmee (5ª armata corazzata) del generale Hans-Jürgen von Arnim, sbarcata in Nordafrica nel dicembre 1942 per contrastare le forze angloamericane avanzate verso est dopo l'operazione Torch. Da parte Alleata le forze impegnate furono essenzialmente quelle del 2º corpo d'armata dell'esercito statunitense, comandata dal maggior generale Lloyd Fredendall, rafforzate nella seconda fase (dopo la disfatta iniziale) da importanti reparti britannici e francesi.
La battaglia rappresentò uno dei primi scontri su grande scala tra truppe statunitensi e tedesche nella seconda guerra mondiale. Le giovani ed inesperte truppe americane, maldestramente guidate in battaglia dai loro comandanti, furono sconfitte e subirono pesanti perdite; in particolare le forze corazzate americane (dotate di un equipaggiamento abbondante e moderno) mostrarono una netta inferiorità tattica e operativa nei confronti delle più esperte Panzer-Division tedesche. In termini chilometrici la battaglia rappresentò la più grande sconfitta delle forze statunitensi nella seconda guerra mondiale, respinte di 140 km in una sola settimana.
Dopo l'imprevista disfatta, l'esercito statunitense apportò diversi cambiamenti alla sua organizzazione e alle sue tattiche, riorganizzando le singole unità e sostituendo i comandanti. Poche settimane dopo, quando tedeschi e americani si scontrarono di nuovo, questi ultimi dimostrarono un chiaro miglioramento delle loro capacità operative.
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