La città stessa di Prato deve la sua nascita all'insediamento tra il castellare degli Alberti e la pieve di Santo Stefano (oggi Duomo), con uno sviluppo degli insediamenti religiosi per certi versi tipico, legato agli ordini mendicanti stabilitisi agli angoli della città di allora, i quali diedero origine a vasti complessi chiesastici e conventuali, affacciati su piazze tutt'oggi esistenti.
Un episodio singolare e felice negli esiti fu l'edificazione di un santuario, su iniziativa di Lorenzo il Magnifico e con l'aiuto del suo architetto preferito Giuliano da Sangallo: la basilica di Santa Maria delle Carceri, che rappresenta uno dei primi edifici in cui andava maturando la riflessione, tutta rinascimentale, sulla pianta centrale. Un tabernacolo miracoloso fu all'origine del santuario, e altrettante immagini prodigiose offrirono l'occasione per creare altri importanti edifici sacri fuori le mura, come Santa Maria del Soccorso e Santa Maria della Pietà.
fondato nel 1967 in alcuni ambienti del Palazzo Vescovile ed ampliato in più tempi per ospitare opere provenienti dalla Cattedrale di Santo Stefano e dal territorio diocesano.
La struttura originaria, ispirata al modello polifunzionale del Centro Georges Pompidou di Parigi, comprende lo spazio espositivo, il CID/Centro di Informazione e Documentazione sulle Arti visive con la biblioteca specializzata sull'arte e sull'architettura contemporanea, il Dipartimento Educazione, inaugurato nel 1989.
Forse l'unico palazzo mercantile medievale giunto integralmente fino a noi che aveva svolto anche un uso pubblico ospitando per due volte il re di Napoli Luigi II d’Angiò.
Costituito da oggetti provenienti dalle gallerie del lager di Ebensee. Questi furono raccolti negli anni '70 da superstiti pratesi insieme a concittadini e donati al museo.
Prato è una delle poche città che ha ancora intatto nel suo centro storico una fortezza militare medievale. Il Castello dell'Imperatore è infatti un castello svevo, voluto dall'imperatore Federico II, a pianta quadrata, con otto torri (sei a base quadrata e due pentagonali). Oggi consiste delle sole mura esterne, in alberese.
I cantuccini o cantucci, chiamati anche biscotti di Prato, sono uno dei maggiori vanti dolciari della Toscana. Sono biscotti secchi alle mandorle, ottenuti tagliando a fette il filoncino di pasta ancora caldo. Fanno parte dei più tipici dessert della tradizione culinaria toscana, soprattutto accoppiati al Vin santo.
Sono di forma tradizionale allungata, ottenuta dal taglio in diagonale del filone di impasto dopo la cottura. Il cantuccino presenta una superficie superiore dorata con struttura interna caratterizzata da una presenza elevata di mandorle intere sgusciate. La lunghezza può variare ma è normalmente contenuta entro i 10 centimetri. Il nome deriva da "canto", cioè angolo, o da "cantellus", in latino pezzo o fetta di pane.
Da secoli l'8 settembre, festa della Natività di Maria, è meglio conosciuto a Prato come Madonna della Fiera. In questi giorni infatti si svolgeva in Prato la più importante fiera (mercato) della Toscana.Una ricorrenza nella quale la città si stringe attorno alla preziosa reliquia del Sacro Cingolo custodita da otto secoli nella cattedrale di Santo Stefano.
La Provincia di Prato è una provincia della Toscana di circa 249.000 abitanti.
Istituita nel 1992 per scorporo dalla provincia di Firenze, è la seconda più piccola provincia italiana per estensione territoriale e numero di comuni, preceduta solo da Trieste.
È la provincia toscana con il più alto reddito per abitante.