Pozzo d'Antullo
Il Pozzo d'Antullo o Pozzo Santullo è una dolina carsica che si trova sui Monti Ernici, nel comune di Collepardo.
Descrizione
modificaIl pozzo d'Antullo è una grande voragine carsica -con una profondità massima di 43 m, e con perimetro esterno di circa 340 m. e uno interno, al fondo, di 400 m.,- originata dallo sprofondamento del suolo legato ai fenomeni di carsismo della zona, che si ritrovano anche nelle vicine grotte dei Bambocci, note anche come Grotte di Collepardo o Regina Margherita,
Nel fondo del pozzo, coperto da vegetazione, sono presenti delle curiose stalattiti curve, generate probabilmente dal vento proveniente dai cunicoli laterali che modificano la deposizione dei cristalli di calcare.
Il Gregorovius, che visitò «lo strano pozzo nelle rocce di Santulla» nel 1858, così lo descrisse nella sua opera Passeggiate per l'Italia[1]:
«una cavità circolare che mi rammentò vivamente le grandi latomie di Siracusa. Questa misteriosa fonte ha una circonferenza di 1500 passi, discende ad una profondità di 150 piedi circa e nel fondo lascia vedere una foresta [..] Laggiù scaturiscono abbondanti sorgenti dal corso misterioso che mantengono il verde dell'erba, mentre questa vasta conca tira a sé la rugiada notturna. Discendendo collo sguardo lungo le pareti giù nel profondo si osserva una meravigliosa vegetazione: in forme bizzarre e fantastiche, simili alle stalattiti, crescono dappertutto cespugli di lentischi e ginestre selvatiche dai fiori dorati. Le pareti presentano tutti i variati colori dell'iride perché ora la roccia si tinge di un delicato grigio argenteo, ora invece è di un bel rosso acceso, giallo o turchino scuro, oppure nero addirittura.»
Fu esplorato agli inizi del 1800 dal geologo Paolo Spadoni che vi si calò per mezzo di una fune insieme a due contadini e ipotizzò per primo un collegamento con la vicina Grotta di Collepardo. Anche lo speleologo francese Édouard Alfred Martel, che discese nella voragine nel 1903, ipotizzò questo collegamento, che però non venne mai dimostrato. Nel 1928 gli speleologi del Circolo Speleologico Romano ne effettuarono la topografia, che viene riportata in questa pagina.[2]
Leggenda
modificaLa leggenda vuole che sulla superficie ci fosse un'aia il cui padrone, di nome Antullo, assieme ad alcuni contadini si permise di trebbiare il grano proprio nel giorno dell'Assunta, giorno sacro, e che il terreno fosse sprofondato proprio per punire quei contadini ed il loro padrone miscredente[3].
Note
modifica- ^ Ferdinand Gregorovius, I monti Ernici (1858), in Passeggiate per L'Italia - Volume I, Roma, Ulisse Carboni, 1906. URL consultato l'11 febbraio 2011.
- ^ Pozzo d’Antullo: storia delle esplorazioni e delle visite, su circolospeleologicoromano.it.
- ^ Riguardo alle leggende sull'origine della voragine lo studioso tedesco riporta che
«Il pozzo, mi dissero, era una volta una grande aia circolare; i contadini un giorno osarono battervi il grano benché si solennizzasse l'Assunzione della Beata Vergine. La Madonna adirata di quel sacrilegio fece sprofondare ad un tratto l'aia con tutto ciò che vi si trovava sopra e così si formò il pozzo circolare. Del resto, non essendovi nei dintorni alcuna traccia di vulcani, potrebbe essere giusta l'opinione di alcuni che suppongono che il pozzo fosse una caverna di cui sia sprofondata la volta.»
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale delle Grotte e della Dolina di Collepardo, su collepardo.it. URL consultato il 13 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2017).