I prahos o parahos sono imbarcazioni malesi e indonesiane usate dai pescatori, dai pirati e dai commercianti nel XIX secolo.

Descrizione e caratteristiche

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Praho è un termine abbastanza generico che può riferirsi a navi a basso scafo, leggere, snelle, con uno o più alberi, ma anche a piccole imbarcazioni a scafo alto a remi e vele, facilmente manovrabili e con basso pescaggio, che furono molto ammirate dagli europei nell'Ottocento.

Normalmente sono armati di un bilanciere e dotati di feritoie per le pagaie. Possono avere da uno a più cannoni e in coperta spesso si poteva trovare una tettoia che si interrompeva a poppa, ove si trova il timone e gli alberi.

Salgari

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Il termine Prahos è spesso usato da Salgari nei suoi libri del ciclo sui Pirati della Malesia, e la stessa nave di Sandokan, la Marianna, è un praho. I Tigrotti di Mompracem avevano però migliorato i propri velieri onde affrontare vantaggiosamente le navi nemiche, avendo loro tolto la tettoia, soppresso il bilanciere, scomodo durante gli abbordaggi, dato allo scafo forme più svelte e alla prua una solidità a tutta prova, e persino armato i prahos con grossi cannoni da caccia e alcune lunghe spingarde e rivestito il ponte e le murate con grosse piastre metalliche. Avevano conservato però le enormi vele che sovente raggiungono i 40 metri, gli alberi flessibili ma resistenti e le fibre di rotang[1], che si trovano più facilmente delle cime, soprattutto nel Borneo.

  1. ^ Rotàng, su Treccani.

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