Principato di Rugia

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Il Principato di Rugia o Principato di Rügen (in lingua tedesca Fürstentum Rügen, in lingua danese: Fyrstendømmet Rygien) era un principato danese del medioevo che governò l'isola di Rügen e l'adiacente terraferma dal 1168 al 1325. Fu retto da una dinastia locale di principi di Wizlawiden (Casa di Wizlaw). Per parte di questo periodo, i Rugia furono soggetti al Sacro Romano Impero.

Principato di Rugia
Principato di Rugia – Bandiera
Principato di Rugia - Stemma
Principato di Rugia - Localizzazione
Principato di Rugia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome ufficialeFyrstendømmet Rygien
Lingue parlateBasso tedesco della Pomerania
CapitaleCharenza (fino al 1180)

Rugard (1180-1325)

Dipendente daRegno di Danimarca
Politica
Forma di governoPrincipato
Nascita1168
Fine1325 con Wizlav III
Territorio e popolazione
Bacino geograficoGermania
Religione e società
Religione di StatoCristianesimo cattolico
Evoluzione storica
Succeduto daDucato di Pomerania

Conquista danese e conversione

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Scultura slava incastonata nel muro esterno della Chiesa di Santa Maria, Bergen auf Rügen, probabilmente lapide funeraria di Jaromar I

I danesi conquistarono Arkona, roccaforte dei Rani, nel 1168. Il capo dei Rani, del quale non sappiamo il nome, divenne vassallo del re danese e la popolazione slava venne lentamente cristianizzata.

Nel XII secolo, il ducato di Rügen non solo era una testa di ponte per l'espansione danese nel Vendland, ma i Rani partecipavano ai raid danesi in Circipania e altre aree conquistate dalla Pomerania di Vartislao I negli anni 1120. Dopo che la Pomerania divenne parte del Sacro Romano Impero nel 1181, il duca Wartislaw inviò nel 1184 una flotta, per conquistare e sottomettere Rügen all'impero. Un contrattacco congiunto di danesi e rani distrusse la flotta della Pomerania nella baia di Greifswald, concedendo così l'accesso ai danesi a tutte le coste abitate dai Vendi e rendendo la Danimarca la potenza predominante fino al 1227. Nella battaglia di Bornhöved i danesi persero tutte le terre Vendiche a eccezione di Rügen.

Dopo la conquista danese, il principato spostò la capitale a Charenza vicino Rugard (ora incorporata in Bergen auf Rügen). Mentre l'isola di Rügen veniva incorporata nell'Arcidiocesi di Roskilde, la terraferma entrava a far parte della Diocesi sassone di Schwerin come compensazione dell'aiuto dato dal Ducato di Sassonia nella conquista.

Rugia vassalla danese

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Tezlaw è indicato come re da Saxo Grammaticus già nel 1164. Dopo la conquista danese, egli divenne principe e nel 1170 gli succedette il fratello Jaromar I (m. 1218).[1] Dopo Jaromar vi furono:

Migrazioni interne

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Ostsiedlung.

Quando Rügen divenne principato danese, molti coloni tedeschi furono incoraggiati da Jaromar I e i suoi successori a trasferirsi nelle proprie terre. Al principio del XII secolo, il ducato continentale, in gran parte boscoso, era occupato da tedeschi che venivano a vivere in nuovi villaggi e città ricavate da un'ingente opera di disboscamento. I primi coloni si stabilirono nella valle del Ryck e nella zona di Tribsees. Questa migrazione fa parte del processo chiamato Ostsiedlung, "Insediamento orientale". La commistione tra coloni e popolazione indigena fu rapida. La lingua dei rani, di origine slava, venne soppiantata dalla lingua e dalla cultura tedesca. Già nel tardo XII secolo i Rani come gruppo etnico distinto non esisteva più.

Oltre a numerosi tedeschi, Rugia era abitata anche da danesi[2].

Abbazie e città di nuova fondazione

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Al 1193 risale la fondazione dell'abbazia di Bergen, sull'isola di Rügen. Di pochi anni più tardi è l'abbazia di Hilda[3]. Le abbazie svolgevano un ruolo soprattutto politico. Erano proprietarie di vaste tenute fondiarie e spesso, sembra, sorgevano sul sito di antichi templi pagani.

Per impulso dei nuovi coloni e per esigenze commerciali, nel principato sorsero nuove città. La maggior parte di queste godevano di leggi e privilegi propri, accordati dal principe e dai re danesi. Tra queste si ricordano:

  1. ^ a b c d e f g Werner Buchholz, Pommern, Siedler, 1999, pp.100-101, ISBN 3886802728
  2. ^ Werner Buchholz, Pommern, Siedler, 1999, pp.102
  3. ^ Più tardi nota come Eldena, fu fondata da monaci danesi dell'abbazia di Esrom).

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