Raffaele Mandelli (fl. XV secolo) è stato un politico italiano, membro dell'ufficialità del ducato di Milano e feudatario di Pecetto, Motta e Pavone nell'Alessandrino.

Biografia

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Figlio di Ottone Mandelli, Raffaele era esponente di uno dei casati più influenti nella compagine visconteo-sforzesca.

Nel 1420, insieme ai fratelli Antonio e Tobia, ottenne da Filippo Maria Visconti l'infeudazione di Pecetto Alessandrino (pegno di un ingente prestito concesso a Caterina Visconti) e, successivamente, il controllo di Motta e di Pavone, di cui fu investito nel 1440[1]. E' documentato tra i familiari di Filippo Maria Visconti nel 1425[2]. Nel 1426 fu nominato podestà di Savona[3]. Era commissario nel Bresciano nel 1440, quando ricevette anche l’ufficio della Riviera del lago di Garda al posto di Enrico de Pectinariis[4] e fu nominato commissario della Martesana nel 1440, per provvedere alla fortificazione dei passi dell’Adda e dei luoghi di Cornaiano e Torretta[5]. Nel 1435, per conto del duca fu ambasciatore a Napoli dopo la morte della regina Giovanna II[6].

  1. ^ E. Canobbio, Tra la terra e il fiume, p. 123.
  2. ^ Gli atti cancellereschi viscontei, I, p. 1.
  3. ^ Pergamene della famiglia Mandelli, doc. 136.
  4. ^ Gli atti cancellereschi viscontei, I, p. 60.
  5. ^ Ivi, p. 238.
  6. ^ Pergamene della famiglia Mandelli, doc. 159.

Bibliografia

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  • Gli atti cancellereschi viscontei. 1, Decreti e carteggio interno, Milano, Palazzo del Senato, 1920.
  • E. Canobbio, Fra la terra e il fiume: aspetti della signoria dei Mandelli a Piovera (secc. XIV-XV), in La signoria rurale dell’Italia del Tardo Medioevo. 1: gli spazi economici, Bruno Mondadori, Milano 2019, pp. 171-192.
  • Pergamene della famiglia Mandelli (Archivio Storico della Diocesi di Como, secc. XIII-XVII). Regesti, a cura di E. Canobbio, Como 2000.
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