Rambaldo I di Collalto

Rambaldo I di Collalto (fl. X secolo) è stato un nobile feudatario italiano considerato il capostipite della famiglia Collalto.

Rambaldo I
Conte di Collalto
Stemma
Stemma
EredeRambaldo II di Collalto
SuccessoreRambaldo II di Collalto
Altri titolisignore di Lovadina
conte di Ceneda
conte di Treviso
ConsorteGisilla o Gisla di Berengario II, re d'Italia
FigliRambaldo II di Collalto
Bianchino I o Guitcillo
Giberto I o Gaiberto I
ReligioneCattolica

Biografia

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Il 25 ottobre 958 (o 959) il re d'Italia Berengario II e suo figlio Adalberto emisero un diploma con il quale gli donavano, probabilmente ex novo, la curia di Lovadina, con tutte le sue pertinenze, e il vicino bosco del Montello. Si trattava di zone strategiche, situate presso alcuni guadi sul fiume Piave; il sovrano era evidentemente interessato a difendere la Marca Veronese (da cui dipendeva anche il Trevigiano) dopo che questa era stata devastata dagli Ungari nei decenni precedenti[1][2].

Nel documento Rambaldo viene detto dilecto fideli nostro, ma non compare alcun riferimento alla carica di conte di Treviso. Il titolo è però attestato in uno scritto del 971 quando lo stesso Rambaldo, testimone ad un placito tenuto a Verona dal patriarca di Aquileia Reginaldo, è indicato come Comes Comitato Tarvisianense. Si presume, di conseguenza, che egli fosse stato nominato tale tra il 960 e il 971[2].

Sappiamo, inoltre, che Rambaldo aveva sposato la figlia di Berengario, Gisla. Tutto questo suggerisce che i primi membri della famiglia avessero aderito al partito dell'imperatore del Sacro Romano Impero nella lotta che oppose quest'ultimo al Papato (erano gli anni del Privilegium Othonis). Ne è ulteriore prova il diploma emesso nel 980 dall'imperatore Ottone II con il quale trasmetteva al conte di Treviso i diritti di Camera Regia sui suoi possedimenti nel comitato di Ceneda, compresi tra i torrenti Soligo e Raboso[2][3].

Discendenza

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Da Gesilla o Gisla, figlia di Berengario II, Rambaldo ebbe almeno tre figli:

  • Rambaldo II, conte nel Trevigiano, sposò Gisla di Paoluccio console di Padova, ricordato fino al 1038;
  • Bianchino I o Guitcillo, signore di Lovadina, ritenuto capostipite della famiglia dei da Camino;
  • Giberto I o Gaiberto I o Gariberto I, conte nella Marca Trevigiana[4].

Bibliografia

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  • Oreste Battistella, I Conti di Collalto e San Salvatore e la Marca Trivigiana, Arti Grafiche Longo et Zoppelli, Treviso, 1929.
  • Pier Angelo Passolunghi, Da conti di Treviso a conti di Collalto e San Salvatore: presenza politica ed impegno religioso della più antica famiglia nobiliare del Trevigiano, “Atti e Memorie dell'Ateneo Veneto”, 1985, pp. 7–38.
  • Pier Angelo Passolunghi, Archivio per Susegana, Amministrazione Comunale, Biblioteca Comunale Susegana, 1985.
  • Pier Angelo Passolunghi, I Collalto: linee, documenti, genealogie per una storia del casato, Marini, Villorba, 1987.
  • Roberto Binotto, Personaggi illustri della marca trevigiana, Cassamarca, 1996.
  • Circolo vittoriese di ricerche storiche, I Collalto. Conti di Treviso, Patrizi veneti, Principi dell'Impero, Grafiche De Bastiani, 1998.
  • Pier Angelo Passolunghi, Le Contee di Collalto e di San Salvatore. Gli statuti del 1581-83 e altre norme inedite, Fondazione Castello di San Salvatore, Susegana, 2002. Circolo vittoriese di ricerche storiche, I Collalto. Conti di Treviso, Patrizi veneti, Principi dell'Impero, Grafiche De Bastiani, 1998.

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