Raspberry Pi

computer implementato su una sola scheda elettronica (SoC)

Il Raspberry Pi (pronunciato comunemente [ˈræzˌbɛɹi paɪ]) è un computer a scheda singola (SBC) sviluppato nel Regno Unito dalla Raspberry Pi Foundation in associazione con Broadcom. La presentazione al pubblico è avvenuta il 29 febbraio 2012.[1]

Raspberry Pi
computer
diversi computer Raspberry Pi
Tiposingle-board
Paese d'origineRegno Unito
ProduttoreRaspberry Pi Foundation
Presentazione2011
Inizio venditaInizio 2012[1]
Prezzo di lancio25 e 35 USD
(GBP ~£16 e ~£22)
CPUARM1176JZF-S 700 MHz[2]
Frequenza700 MHz (overclock fino a 1 GHz); 900 MHz di serie su Raspberry Pi 2; 1.2 GHz di serie su Raspberry Pi 3
MMUnon presente
RAM di serie256 MB o 512 MB (1GB Raspberry Pi 2/3)
Slot interni1 connettore per touch screen, 1 connettore Raspberry Pi Camera
Tastiera incorporatano
Display incorporatono
Scheda videoBroadcom VideoCore IV[2]
ComunicazioneEthernet 10/100 (solo Modelli "B" e "B+")
Unità otticano
Disco rigidono
Porte1 USB (2 sul Modello B, 4 sul Modello B+ e 2); 1 Ethernet (Modello B , B+ e 2)
SO di serieGNU/Linux (Debian GNU/Linux, Raspbian (derivata Debian, Sistema operativo di default del SoC), Fedora e Arch Linux), Risc OS[3]
Sito webwww.raspberrypi.com

La scheda è stata progettata per ospitare sistemi operativi basati sul kernel Linux o RISC OS[3][4]. È assemblata in Galles, nel Sony UK Technology Centre. È stato concepito un sistema operativo appositamente dedicato, chiamato Raspberry Pi OS.

 
Unità di spedizione cumulative di Raspberry Pi (milioni)

Le prime concezioni del Raspberry Pi, nel 2006, si basavano sul microcontrollore Atmel ATmega644. Gli schemi e il layout del circuito stampato di questo prototipo sono disponibili per il download libero e per l'assemblaggio a cura degli utenti.[5] Eben Upton della Broadcom costituì un gruppo di insegnanti, accademici e appassionati di computer per concepire un oggetto capace di incoraggiare i bambini, fornendo loro know-how e ispirazione.[6] La versione finale venne poi presentata al pubblico a fine 2011, ed all'inizio del 2012 ne inizió la vendita.

Caratteristiche

modifica

Hardware

modifica
 
Un esemplare (versione alpha) al RISC OS London Show (autunno 2011)

Il progetto si basa su un system-on-a-chip di fabbricazione Broadcom (BCM2835[2], oppure BCM2836 per il Raspberry Pi 2, o BCM2837 per Raspberry Pi 3), che incorpora un processore ARM, una GPU VideoCore IV, e 256 o 512 Megabyte o 1 Gigabyte di memoria. Il progetto non prevede né hard diskunità a stato solido, affidandosi invece a una scheda SD per il boot e per la memoria non volatile[7].

Per ogni revisione ne sono state prodotte diverse versioni:

  • Modello A
  • Modello A+
  • Modello B
  • Modello B+
  • Modello Zero
  • Modello Zero W
  • Modello Zero WH
  • Modello Zero 2 W

Model A e Model B sono entrambi riferimenti culturali ai computer britannici BBC Micro, modelli originali sviluppati dalla Acorn Computers, a cui si deve anche lo sviluppo originario dei processori ARM (l'architettura del Raspberry Pi) e del sistema operativo RISC OS, che gira su queste piattaforme hardware.[4][8]

Sebbene i Modelli A e A+ non abbiano una porta Ethernet con interfaccia RJ45, possono comunque accedere a una rete attraverso la porta USB attraverso adattatori Ethernet o Wi-Fi con alimentazione autonoma. In maniera analoga ai moderni computer, Raspberry Pi è compatibile con tastiere e mouse generici collegati alla porta USB.[7]

Il Model B è equipaggiato con due porte USB e un controller Ethernet 10/100[9] e costa 35 USD. A partire dal 15 ottobre 2012 il Model B monta 512 Megabyte di RAM[10]. In seguito è stato messo in vendita un update concettuale del Model B chiamato Model B+, dotato di 512 Megabyte di RAM, 4 porte USB, e un sistema di alimentazione ripensato da zero. Anche il Model B+ costa 35 dollari. Tuttavia non è dotato di un real-time clock[1], così il sistema operativo deve usare un network time server o chiedere l'ora all'utente al bootstrap per avere accesso a data e ora per la marca temporale. Tuttavia è facile aggiungerne modello (come il DS1307) con batteria tampone, attraverso l'interfaccia[chiarire: manca qualcosa?] I²C.

Software

modifica

La Raspberry Pi Foundation diffonde ufficialmente sistemi operativi basati su GNU/Linux, fra cui NOOBS e Raspbian, ambedue basate su Debian GNU/Linux[1][11]. NOOBS contiene un installer semplificato mentre Raspbian propone un procedimento di installazione testuale come Debian. Esistono distribuzioni per l'utilizzo del Raspberry Pi come Media Center basate su Kodi: OpenELEC, XBian e OSMC.

Il software di monitoraggio di rete Fing è stato portato su piattaforma Raspberry Pi rendendo possibile installare sentinelle di monitoraggio a basso costo in reti remote.[12]

Il software open source Aseba per la programmazione semplice ed efficiente di robot è disponibile su Raspberry PI. Utilizzando il Raspberry PI in unione con Aseba e il robot Thymio II è possibile creare a costi veramente contenuti un vero e proprio laboratorio didattico di robotica. Il robot Thymio II è stato sviluppato nell'ambito del programma NCCR Robotics dalla collaborazione tra l'Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e l'Ecole Cantonale d'Art de Lausanne.

Mojang e 4J Studios hanno già sviluppato una versione di Minecraft (0.1.1) per questa piattaforma.[13]

Specifiche tecniche

modifica
Raspberry Pi 1 Model A+ Raspberry Pi 1 Model A Raspberry Pi 1 Model B Raspberry Pi 1 Model B+ Raspberry Pi 2 Model B Raspberry Pi 3 Model B Raspberry Pi 3 Model B+ Raspberry Pi 3 Model A+ Raspberry Pi 4

Model B

Raspberry Pi Zero[14] Raspberry Pi Zero W (wireless) Raspberry Pi Zero WH (wireless + porta GPIO pre-saldata) Raspberry Pi Zero 2 W
Data di rilascio Novembre 2014 Febbraio 2013 Aprile-Giugno 2012 Luglio 2014 Febbraio 2015 Febbraio 2016 Marzo 2018 Novembre 2018 Giugno 2019 / Maggio 2020* Novembre 2015 28 Febbraio 2017 Gennaio 2018 Ottobre 2021
Prezzo di offerta[1] USD 25 (GBP 16) USD 35 (GBP 22) USD 35 (GBP 22) USD 35 (GBP 25) USD 35 USD 25 38€/48€/58€/75$ USD 5 USD 11 USD 15 USD 15
SoC[1] Broadcom BCM2835 Broadcom BCM2836 Broadcom BCM2837 Broadcom BCM2837B0 Broadcom BCM2837B0 Broadcom BCM2711 Broadcom BCM2835 Broadcom BCM2710A1
CPU 700 MHz single-core ARM1176JZF-S 900 MHz 32-bit quad-core ARM Cortex-A7 1.2 GHz 64-bit quad-core ARM Cortex-A53 1.4 GHz 64-bit quad-core

ARM Cortex-A53 (ARMv8)

1.4 GHz 64-bit quad-core

ARM Cortex-A53 (ARMv8)

4× Cortex-A72 1.5 GHz 1 GHz 32-bit single-core ARM1176JZF-S 1.0 GHz 64-bit quad-core ARM Cortex-A53
GPU Broadcom VideoCore IV,[15] OpenGL ES 2.0, 1080p30 H.264 high-profile decoder ed encoder[2] 250 MHz per BCM2835 e BCM2836. 400 MHz dual core per BCM2837 (1080p60) Broadcom VideoCore IV Broadcom VideoCore VI @ 500 MHz Broadcom VideoCore IV
Memoria (SDRAM) 256 MB (condivisa con la GPU) 256 o 512 MB (condivisa con la GPU) 1 GB (condivisa con la GPU) LPDDR2 (450 MHz) 1 GB (condivisa con la GPU) LPDDR2 (900 MHz) 1 GB (condivisa con la GPU) LPDDR2 512 MB (condivisa con la GPU) LPDDR2 1, 2, 4 o 8 GB (condivisa con la GPU)

LPDDR4-3200

512 MB (condivisa con la GPU) 512 MB (condivisa con la GPU) LPDDR2
Porte USB 2.0[7] 1 (attacco diretto sul chip) 2 (attraverso un hub USB integrato)[9] 4 (attraverso un hub USB integrato) 4 (attraverso hub USB integrato) 1 2
1 Micro-USB (direttamente dal chip BCM2835) 1 Micro-USB
Porte USB 3.0 0 2 0 0
Input video Connettore 15-pin MIPI Camera Interface (CSI), utilizzabile con fotocamere Raspberry Pi o Raspberry Pi NoIR MIPI

camera interface

MIPI camera interface
Output video[1] Un connettore RCA per il video composito ed una porta HDMI 2x micro-HDMI, Connettore RCA Mini-HDMI 1080p60, video composito via GPIO Mini-HDMI
Input audio Attraverso l'interfaccia bus seriale I²S (dalla revisione 2)
Output audio[1] Jack da 3,5 mm, HDMI, attraverso l'interfaccia bus seriale I²S (dalla revisione 2) Mini-HDMI, audio stereo tramite GPIO
Memoria[7] microSD SD / MMC / SDIO card slot microSD microSD
Collegamenti di rete[1][7] Nessuno Ethernet 10/100 Mbit/s (RJ-45)[9] Ethernet 10/100 Mb/s, Wireless LAN 802.11n, Bluetooth 4.1 Ethernet Gigabit (limitato comunque a 300 Mbps teorici),

Wireless LAN 802.11.b/g/n/ac,

Bluetooth 4.2

Wireless LAN 802.11.b/g/n/ac,

Bluetooth 4.2

Ethernet 10/100/1000 Mbit/s, Wireless Lan 802.11b/g/n/ac dual band,

Bluetooth 5.0

Nessuno Wireless LAN 802.11n, Bluetooth 4.1 Wireless LAN 2.4GHz 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.2
Connettori di I/O 40xGPIO, HAT 2x13 pin per GPIO, SPI, I²C, UART, +3,3 Volt, +5 Volt[15][16] 40xGPIO 40xGPIO e 4x adattatore PoE 40xGPIO 40x GPIO 40xGPIO "unpopulated header" 40xGPIO 40xGPIO
Orologio (RTC)[1] Nessun orologio RTC a bordo
Corrente (potenza) assorbita[17] 200 mA (1 W) 300 mA (1.5 W) 700 mA (3,5 W) 600 mA (3,0 W) 800 mA (4,0 W) 600 mA (3W) ~160mA (0,8 W)
Alimentazione[1] V via MicroUSB o GPIO 5V via MicroUSB,

oppure via GPIO,

oppure via PoE (con apposito HAT)

5V via MicroUSB,

oppure via GPIO

5V via USB-C o via GPIO
Dimensioni 65 mm x 54 mm PCB: [(85,60 mm × 53,98 mm) (3,370079 inch × 2,1251969 inch)][18] Tot: [(85,60 mm x 56 mm) (3,370079 inch × 2,20472 inch)] 65 mm x 54 mm 85 mm x 56 mm 65 mm × 30 mm × 5 mm (2.56 inch × 1.18 inch × 0.20 inch)
Sistemi operativi supportati Debian GNU/Linux, Fedora, Arch Linux[3], Gentoo[19], FreeBSD[20] e RISC OS[4] (shared source) Debian GNU/Linux, Fedora, Arch Linux, Gentoo, FreeBSD e RISC OS (shared source), Windows 10 IoT (dal Pi 2 Model B), Android Nougat (Pi 3 Model B)[21], RetroPie[22]

Modelli prodotti

modifica

Raspberry Pi/Pi revisione 2

modifica

La prima versione del prototipo basata su ARM era montata su una scheda grande circa come una chiave USB[23], con una porta USB su un lato e una porta HDMI sull'altro[23].

Nel mese di agosto 2011 furono realizzate cinquanta versioni alpha della scheda. Queste schede erano funzionalmente identiche al progettato modello B[24]. Le versioni di prova della scheda mostravano l'ambiente desktop LXDE su Debian, Quake 3 a 1080p,[25] e il video Full HD H.264 su HDMI.[26]

Nel mese di ottobre 2011 è stato scelto il logo tra un numero di proposte dei membri della comunità: dopo aver stilato una rosa contenente sei proposte, la scelta finale ha richiesto vari giorni. Il disegno scelto si basava su una buckyball[27]. Nel corso dello stesso mese si stava lavorando a una versione di sviluppo di RISC OS[28], oggetto di una dimostrazione pubblica[4][29].

Nel mese di dicembre 2011 è stato assemblato e testato un centinaio di schede versioni beta del modello B Beta[30]. Il layout della componentistica usato nella versione beta è lo stesso di quella destinata alla produzione, salvo un errore di sbrogliatura nel progetto del circuito stampato scoperto e risolto prima di avviare la produzione[31]. Le schede Beta ebbero una dimostrazione pubblica con avvio da Linux: in quell'occasione veniva proposta la riproduzione di un trailer a 1080p e l'esecuzione di una demo del benchmark OpenGL ES Samurai prodotto dalla finlandese Rightware (ex Futuremark)[23].

Le prime 10 schede furono messe all'asta su eBay nelle prime settimane del 2012[32][33]. Una è stata comprata da un anonimo e donata al museo inglese The Centre for Computing History, ubicato nel Suffolk[34]. Le dieci schede, il cui costo totale ammontava a £220, hanno raccolto complessivamente più di £16.000[35], con l'aggiudicazione dell'ultimo esemplare messo all'asta, etichettato con numero di serie #01, a una quotazione di £3.500.[36]

Il primo lotto di 10.000 schede è stato prodotto a Taiwan[37] e in Cina[37][38], anziché nel Regno Unito. A causa delle politiche dei dazi, dal momento che i diritti doganali sono dovuti sui singoli componenti ma non sui prodotti finiti, è poco conveniente l'importazione dei componenti dall'Oriente per il successivo assemblaggio in Occidente. Inoltre i fabbricanti cinesi avevano stimato in 4 settimane i tempi di attesa per l'esecuzione dell'ordine, in confronto alle 12 settimane richieste nel Regno Unito. I risparmi ottenuti dalla delocalizzazione possono essere reinvestiti nelle attività di ricerca e sviluppo della fondazione[38].

La vendita del modello B del Raspberry Pi è partita ufficialmente mercoledì 29 febbraio 2012 alle ore 06:00 GMT: la fondazione non ha condotto una vendita in proprio, ma si è appoggiata a due grandi distributori specializzati nel campo elettronico, Farnell e RS Components, in grado di garantire una distribuzione mondiale più capillare, grazie alle ramificazioni e alle filiali in vari paesi del globo.

 
Schema a blocchi del Raspberry Pi

A settembre 2012 venne annunciata una revisione del PCB. Novità principali della scheda sono la capacità di ricevere l'alimentazione tramite un Hub USB alimentato e la disponibilità del debug via JTAG; come novità minori si ha la correzione di un difetto di collegamento tramite HDMI (lasciando il Raspberry Pi non alimentato su una catena HDMI, potevano insorgere problemi nell'utilizzo delle funzionalità Consumer Electronics Control per gli altri dispositivi), il circuito di reset è stato rinnovato, sono stati aggiunti un connettore di espansione addizionale e i fori di montaggio e sono state apportate correzioni alla serigrafia. Inoltre sono presenti cambiamenti ai GPIO e ai canali I2C[39] Il nome "Raspberry 2.0", comparso in alcuni siti, è sbagliato: le modifiche apportate comportano unicamente la correzione di alcuni dettagli progettuali, nulla che giustifichi l'incremento nel numero di versione da 1.0 a 2.0, come riportato anche nel sito del produttore[40]. La scheda ha semplicemente subito una revisione al circuito che sistema problemi minori: è il circuito stampato che è alla seconda versione, non la scheda nel suo complesso che mantiene gli stessi identici componenti.

Raspberry Pi 2

modifica
 
Disegno del Raspberry Pi 2

Disponibile da febbraio 2015, cpu quad core 900 MHz, aumenta le prestazioni di circa 4 volte per la CPU e migliora le caratteristiche dell'hardware, rendendolo più versatile[41][42].

Raspberry Pi 3

modifica
 
Animazione del Raspberry Pi 3

Il 29 febbraio 2016 è stato lanciato Raspberry Pi 3[43] che presenta alcune novità: è il primo modello con CPU quad-core ARM Cortex A53 a 64 bit[44] da 1.2 GHz e ben il doppio di cache L2 (512 KiB sul Pi 3 contro i 256 del Pi 2), a cui si affianca 1 GB di RAM LPDDR2 (900 MHz).

Il nuovo modello integra anche i moduli Bluetooth (4.1 e Low Energy) e Wi-Fi 2.4 GHz 802.11n[45].

Raspberry Pi 3 B+

modifica

Il Raspberry Pi 3 Model B+ è stato immesso sul mercato nel marzo del 2018 e si distingue dagli altri perché è il primo a montare una CPU con top-cover in metallo. Le principali novità riguardano:

  • cambio della connessione Ethernet, che passa dai 10/100 Mbit a Gigabit, anche se la velocità massima raggiungibile è comunque limitata a circa 300Mbit;
  • aggiunta del Wi-Fi a 5 GHz e miglioramento delle prestazioni generali delle reti wireless;
  • Possibilità di alimentare il Raspberry tramite PoE (con un'apposita HAT aggiuntiva);
  • Frequenza di clock della CPU portata a 1.4 GHz e miglioramento delle prestazioni dal punto di vista termico;
  • Bluetooth V4.2.

Raspberry Pi 3 A+

modifica

Il Raspberry Pi 3 Model A+ è stato lanciato nel novembre del 2018 e rispetto al suo predecessore (Raspberry Pi 3 B+) ha la metà della RAM (512 MB), non ha la porta Ethernet ed ha una sola connessione USB 2. Queste limitazioni ne hanno fatto diminuire il prezzo a USD 25.

Raspberry Pi 4 B

modifica

Il Raspberry Pi 4 Model B, nelle configurazioni 1GB, 2GB e 4GB di memoria rispettivamente, viene immesso sul mercato nel giugno 2019, mentre la versione da 8GB di memoria viene introdotta nel maggio 2020. Monta un Broadcom BCM2711 quad-core a 1.5 GHz e offre molteplici novità rispetto ai predecessori[46][47]:

  • RAM LPDDR4 (con versioni da 1, 2, 4 e 8[48] gigabytes di RAM);
  • due porte micro HDMI con supporto al 4K;
  • modulo WiFi dual band 802.11ac;
  • Bluetooth V5.0;
  • due porte USB 3 + due porte USB 2;
  • alimentazione mediante il nuovo connettore USB-C.

* Il modello con 8GB di memoria viene commercializzato nel maggio del 2020.

Raspberry Pi Zero (v1.3)

modifica

Il primo SBC ad essere commercializzato a 5 dollari. Non ha collegamenti di rete (possono comunque essere usati adattatori/schede di rete USB).

Raspberry Pi Zero W

modifica

Immesso sul mercato il 28 febbraio 2017, il "Raspberry Pi Zero W" è dotato di 512 megabyte di RAM, di un modulo WiFi 802.11n e Bluetooth 4.1,

Raspberry Pi Zero WH

modifica

Nel Gennaio 2018 al "Raspberry Pi Zero W" viene pre-saldata la porta GPIO.

Raspberry Pi 400

modifica
 
Un Raspberry Pi 400 con il kit completo

Immesso sul mercato nel Novembre 2020, consiste in un Raspberry Pi 4 con 4GB di RAM integrato in una tastiera. Venduto a 70$ per il singolo dispositivo o a 109$ per il kit completo di alimentatore, mouse, scheda micro SD (con OS precaricato), cavo HDMI e manuale. Il layout della tastiera è disponibile nelle seguenti lingue: Inglese (US e UK), Italiano, Spagnolo, Tedesco e Francese.[49][50]

Raspberry Pi Zero 2 W/WH

modifica

Immesso sul mercato nel 2022, utilizza lo stesso processore del Pi 3, 512mb di RAM, porta mini HDMI, porta micro USB e connettore per fotocamera. Ha WiFi e Bluetooth integrati. Ha avuto un prezzo di mercato di 15$.

Raspberry Pi 5

modifica

Il Raspberry Pi 5 è stato rilasciato il 28 settembre 2023.[51] I miglioramenti nell'hardware e nel software hanno reso il Pi 5 il doppio più potente del Pi 4.[52]

Formati supportati

modifica

Dato che il progetto ha come obiettivo generale il minor costo possibile, la decodifica in hardware di alcuni formati multimediali non è supportata di default, per evitare il prezzo delle relative licenze agli utenti che non ne hanno necessità.

Il Raspberry Pi fino al Raspberry Pi 3B+ (compreso) hanno una GPU Videocore IV che può riprodurre tramite decodifica hardware il formato H.264 (massimo 1080p a 30fps), mentre per riprodurre i formati MPEG-2 e VC-1 è necessario abilitare la decodifica hardware, acquistando la relativa licenza.[53][54].

Mentre i Raspberry successivi al 4 (compreso) hanno una GPU Videocore VI che consente una riproduzione, tramite decodifica hardware del formato H.265 HVEC (massimo 4k a 30 fps). L'accelerazione hardware al momento non è ancora sfruttabile, e lo sarà con nuove versioni del kernel successive alla 5.2.[55]

Raspberry Pi mod. B revisione 1 è stata valutata dal magazine PCMag 4 su 5 stelle, mentre il modello B revisione 2 è stato valutato dal sito Board-DB.org Archiviato il 16 dicembre 2014 in Internet Archive. 4.1 su 5 stelle.

Progetti con il Raspberry Pi

modifica

Grazie alle sue dimensioni e alla sua versatilità, i vari modelli di Raspberry Pi sono adatti a essere utilizzati per dare vita ai più svariati progetti, che spaziano dall'intrattenimento a utili funzioni per la casa fino ai giochi. Ad esempio, un utente ha creato un giardiniere automatizzato per curare più agevolmente le piante del suo appartamento; un altro ha realizzato un altoparlante e ancora qualcun altro ha pensato bene di riprodurre il famoso Game Boy, chiamando il suo progetto "Game Boy Zero". Tutti modi originali per sfruttare al meglio le possibilità offerte da un Raspberry Pi Zero.[56]

  1. ^ a b c d e f g h i j k FAQs, su raspberrypi.org, Raspberry Pi Foundation. URL consultato il 6 ottobre 2011.
  2. ^ a b c d BCM2835 Media Processor; Broadcom., su broadcom.com. URL consultato il 9 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).
  3. ^ a b c FAQs, su raspberrypi.org, Raspberry Pi. URL consultato il 3 novembre 2011.
  4. ^ a b c d Holwerda, Thom, Raspberry Pi To Embrace RISC OS, su OSNews, 31 ottobre 2011. URL consultato il 1º novembre 2011.
  5. ^ Wong, George, Build your own prototype Raspberry Pi minicomputer, su ubergizmo.com, ubergizmo, 24 ottobre 2011. URL consultato il 2 novembre 2011.
  6. ^ Moorhead, Joanna, Raspberry Pi device will 'reboot computing in schools', in The Guardian, 9 gennaio 2012. URL consultato il 20 gennaio 2012.
  7. ^ a b c d e Verified USB Peripherals and SDHC Cards; eLinux.org
  8. ^ (EN) Williams, Chris, Psst, kid... Wanna learn how to hack?, su theregister.co.uk, The Register, 28th November 2011. URL consultato il 24th December 2011.
  9. ^ a b c SMSC LAN9512 Website; smsc.com, su smsc.com. URL consultato il 9 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
  10. ^ (EN) Model B now ships with 512MB of RAM, su raspberrypi.org. URL consultato il 15 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2012).
  11. ^ (EN) Raspbian, su raspbian.org. URL consultato il 3 aprile 2016.
  12. ^ (EN) Track Network Connections - Installing Fing on a Raspberry Pi, su whatimade.today, 9 gennaio 2019. URL consultato il 18 febbraio 2022.
  13. ^ (EN) Minecraft: Pi Edition is available, su mojang.com, 11 febbraio 2013. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  14. ^ RASPBERRY PI ZERO: THE $5 COMPUTER, su raspberrypi.org. URL consultato il 29 agosto 2016.
  15. ^ a b Q&A with our hardware team, su raspberrypi.org, Raspberry Pi Foundation. URL consultato il 20 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2011).
  16. ^ Raspberry PI GPIO Connector; eLinux.org
  17. ^ Power supply confirmed as 5V micro USB, su raspberrypi.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2014).
  18. ^ Final PCB artwork, su raspberrypi.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2014).
  19. ^ Rasptoo.
  20. ^ FreeBSD on Raspberry Pi, su raspberrypi.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2015).
  21. ^ Dopo Android TV, anche Android Nougat arriva su Raspberry Pi 3, su androidworld.it. URL consultato il 29 agosto 2016.
  22. ^ Come creare una console per il retrogaming con Raspberry Pi e RetroPie, su Lega Nerd. URL consultato il 13 settembre 2019.
  23. ^ a b c Bringing up a beta board Archiviato il 22 gennaio 2014 in Internet Archive. (Raspberry Pi Blog)
  24. ^ Matthew Humphries, Raspberry Pi $25 PC goes into alpha production, su geek.com, 28 luglio 2011. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
  25. ^ Raspberry Pi YouTube Channel, su youtube.com. URL consultato il 28 agosto 2011.
  26. ^ Full HD video demo at TransferSummit Oxford, su youtube.com. URL consultato il 12 settembre 2011.
  27. ^ Humphries, Matthew, Raspberry Pi selects a very clever logo, su geek.com. URL consultato l'11 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2011).
  28. ^ Lee, Jeffrey, Newsround, su The Icon Bar. URL consultato il 17 ottobre 2011.
  29. ^ Dewhurst, Christopher, The London show 2011, in Archive (magazine), vol. 23, n. 3, dicembre 2011, p. 3.
  30. ^ Populated boards: an update on where we are Archiviato il 20 dicembre 2013 in Internet Archive. (Raspberry Pi Blog)
  31. ^ More on the beta boards Archiviato il 1º aprile 2014 in Internet Archive. (Raspberry Pi Blog)
  32. ^ We're auctioning ten beta Raspberry Pi's; raspberrypi.org, su raspberrypi.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2012).
  33. ^ Williams, Chris, That Brit-built £22 computer: Yours for just £1,900 or more, in The Register, 3 gennaio 2012. URL consultato il 10 gennaio 2012.
  34. ^ Cheerin, Iris, Raspberry Pi Goes Into Production, in TechWeekEurope UK, 11 gennaio 2012. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2014).
  35. ^ eBay list of items sold by Raspberry Pi (retrieved 13 January 2012)
  36. ^ eBay item (retrieved 13 January 2012)
  37. ^ a b Lee, Robert, Raspberry Pi Balks At UK Tax Regime, in Tax-News.com, 17 gennaio 2012. URL consultato il 20 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2013).
  38. ^ a b (EN) Kirsty Weakley, UK computing charity opts to manufacture product abroad, Civil Society Media. URL consultato il 20 gennaio 2012.
  39. ^ Raspberry Pi rev 2.0
  40. ^ Upcoming board revision | Raspberry Pi, su raspberrypi.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2012).
  41. ^ Raspberry Pi 2, le caratteristiche, su fastweb.it. URL consultato il 4 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2015).
  42. ^ Recensione: Raspberry Pi 2. Nuovo modello, prestazioni migliorate, costo invariato
  43. ^ (EN) Raspberry Pi 3 on sale now at $35 - Raspberry Pi, su Raspberry Pi. URL consultato il 29 febbraio 2016.
  44. ^ Raspberry Pi 3, la scheda ora è ancora più potente - Wired, su Wired. URL consultato il 29 febbraio 2016.
  45. ^ (EN) RASPBERRY PI 3 IS OUT NOW! SPECS, BENCHMARKS & MORE, su raspberrypi. URL consultato il 22 maggio 2016.
  46. ^ Raspberry PI 4 Model B
  47. ^ Raspberry Pi 4 B+, su informatica37.it.
  48. ^ 8GB Raspberry Pi 4 on sale now at $75
  49. ^ Raspberry Pi 400, su informatica37.it.
  50. ^ (EN) The Raspberry Pi Foundation, Buy a Raspberry Pi 400 Personal Computer Kit, su Raspberry Pi. URL consultato il 5 dicembre 2020.
  51. ^ (EN) Eben Upton, Introducing: Raspberry Pi 5!, su Raspberry Pi, 28 settembre 2023. URL consultato il 2 ottobre 2023.
  52. ^ HDblog.it, Raspberry Pi 5 è ufficiale e arriva a fine ottobre! Tutti i dettagli e PREZZI, su HDblog.it, 28 settembre 2023. URL consultato il 2 ottobre 2023.
  53. ^ New video features! MPEG-2 and VC-1 decode, H.264 encode, CEC support, su raspberrypi.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2012).
  54. ^ RaspBerry Pi supporta MPEG-2 e VC-1, su Notebook Italia, 6 settembre 2012. URL consultato il 16 agosto 2024.
  55. ^ (EN) OSMC on Raspberry Pi 4, su OSMC Forums, 19 agosto 2020. URL consultato il 16 agosto 2024.
  56. ^ 10 progetti interessanti per il Raspberry Pi Zero, su ionos.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàLCCN (ENsh2013000263 · GND (DE1027903738 · BNE (ESXX5346320 (data) · BNF (FRcb16694231p (data) · J9U (ENHE987007600185505171