1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania"

Unità Speciale Carabinieri, II Brigata Mobile

Il 1º Reggimento Carabinieri paracadutisti "Tuscania" è un'unità militare dell'Arma dei carabinieri, formata da esploratori paracadutisti, specializzata nelle missioni militari fuori area.

1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania"
Descrizione generale
Attiva15 luglio 1940 - 6 marzo 1942
1951 - oggi
NazioneItalia (bandiera) Regno d'Italia
Italia (bandiera) Repubblica italiana
Servizio Arma dei carabinieri
TipoParacadutisti
RuoloSicurezza nazionale
Polizia militare
Polizia giudiziaria
DimensioneRiservato
Guarnigione/QGCaserma "Vannucci", Livorno
PatronoSan Michele Arcangelo
Motto"Se il destino è contro di noi, peggio per lui."
ColoriAmaranto
Marcia"Come Folgore dal Cielo"
Battaglie/guerreEluet el Asel - Lamluda (Libia), Check point pasta (Somalia), Battaglia dei ponti di Nassiriya (Iraq), operazione ISAF (Afghanistan), operazione Enduring freedom (Afghanistan)
Anniversari19 Dicembre
DecorazioniMedaglia d'Argento al Valor Militare alla Bandiera, croce dell'Ordine Militare d’Italia
Parte di
2ª Brigata mobile carabinieri
Reparti dipendenti
  • Comando di Reggimento
  • Reparto Supporti
  • Reparto Addestrativo
  • Sezione paracadutismo sportivo.
  • 1º Battaglione Carabinieri Paracadutisti
Comandanti
Comandante attualeColonnello Antonio Bruno
Degni di notaTen.col. Edoardo Alessi; Gen. Leonardo Leso; Gen. Paolo Nardone; Gen. Gino Micale
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Battaglione fino al 1996, è inquadrato dal 2002 nella 2ª Brigata mobile carabinieri, grande unità di cui fanno parte anche il 7º Reggimento carabinieri "Trentino-Alto Adige", il 13º Reggimento carabinieri "Friuli-Venezia Giulia" e il Gruppo di intervento speciale. Il "Tuscania" ha attualmente sede a Livorno, nella caserma "Vannucci".

Pur nella sua peculiarità, esso si adegua perfettamente al ruolo da sempre svolto dalla Benemerita, abbinando efficacemente addestramento e operatività tipicamente militari a potenzialità d'impiego (anche) nell'ambito della polizia giudiziaria propriamente detta. Dal giugno 2024 il reparto è stato validato come Forza speciale “Tier 2”.

Nella seconda guerra mondiale

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Il reparto perpetua idealmente le tradizioni del I Battaglione CC.RR. paracadutisti, costituito il 15 luglio 1940[1], inquadrato dal marzo 1941 nel 1º Reggimento Paracadutisti, e impiegato nella seconda guerra mondiale, dal luglio 1941, nel fronte dell'Africa Settentrionale.

Il I Battaglione CC.RR. paracadutisti viene posto in novembre alle dipendenze del Corpo d'Armata di Manovra (C.A.M.) e riceve l'ordine di trasferirsi nel Gebel Cirenaico, dove assolve numerosi compiti tra cui il presidio di Lamluda, Derna e Cirene, sede del Comando superiore FF.AA. "A.S.I.", nonché la sorveglianza anticommandos di un tratto di costa cirenaica. In questo periodo il battaglione sostiene alcuni scontri con il nemico tra cui di particolare rilievo il combattimento svoltosi il 19 novembre nei pressi di Cirene che termina con la cattura di un ufficiale, un sottufficiale, 10 militari inglesi e 42 guerriglieri libici.

Il 14 dicembre 1941 su ordine personale del generale Rommel, comandante del Panzergruppe "Afrika", al comando del maggiore Edoardo Alessi, il reparto raggiunge il bivio di Eluet El Asel con il compito di arrestare l'avanzata delle unità britanniche che, sfruttando le piste provenienti dall'interno, intendono tagliare la strada alle divisioni italiane in ritirata lungo la via Balbia. Il 19 dicembre 1941 ha inizio la battaglia di Eluet El Asel. Il battaglione, rinforzato da un plotone di guastatori paracadutisti, alcuni cannoni da 47/32 serviti da bersaglieri e un plotone di paracadutisti libici, dopo aver respinto per un'intera giornata i ripetuti assalti di una brigata meccanizzata inglese, assolto il proprio compito e ricevuto l'ordine di ripiegare, ormai circondato, durante la notte si apre la strada verso le linee amiche combattendo e cercando di forzare diversi sbarramenti inglesi. Rientrati i superstiti del battaglione in Italia, l'unità — che aveva subito gravissime perdite — venne disciolta nel marzo 1942.[2]

Nel dopoguerra

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"Risorse" nel 1951 a Viterbo come Reparto Carabinieri Paracadutisti, avente struttura e organici equivalenti a quelli di una compagnia di fanteria paracadutista, di stanza nei primi anni dalla sua formazione nella località citata presso il centro militare di paracadutismo.

In questo periodo, questa unità era a disposizione esclusiva del comando generale dell'Arma dei carabinieri come unità di pronto impiego per servizi di ordine pubblico. Temporaneamente nel 1957 rischierata in Pisa, dal 1º gennaio 1963 fu assegnata all'attuale sede (Livorno) e integrata nell'organico dell'allora appena costituita Brigata Paracadutisti, nella configurazione di "Compagnia Carabinieri Paracadutisti".

Nella brigata Folgore

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Entrando a far parte della I Brigata Paracadutisti, la Compagnia Carabinieri Paracadutisti oltre a quelli propri istituzionali dell'Arma dei Carabinieri fu incaricata pure di assolvere compiti bellici. Da allora oltre al normale addestramento prelancistico, ai lanci e a quello istituzionale dell'ordine pubblico, si aggiunse l'addestramento al combattimento individuale e collettivo. La compagnia diviene Battaglione dal 15 luglio 1963.

Elementi di quello che sarebbe diventato l'attuale reparto concorsero significativamente sia all'istituzione sia alle azioni del Reparto scelto interforze, che negli anni sessanta svolse un'intensa opera di controguerriglia, opposta alle iniziative terroristico-separatistiche di taluni movimenti altoatesini.

Il 4 novembre 1966 in occasione della disastrosa alluvione che colpisce Firenze e tutta l'Italia centro settentrionale, unità del battaglione Carabinieri Paracadutisti operano senza tregua per salvare persone in pericolo, alleviarne i disagi e prevenire atti di sciacallaggio.

Il 25 giugno 1967 il capitano Francesco Gentile, comandante del Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige intervenuto al passo di Cima Vallona dopo un ennesimo attentato dinamitardo di separatisti altoatesini, rimane vittima di una imboscata tesa con una trappola esplosiva. Muoiono con lui il tenente Mario Di Lecce e il sergente Olivio Dordi, Sabotatori Paracadutisti. Al capitano viene concessa una medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Il 7 maggio 1973 il capitano Fabrizio Innamorati, comandante di una compagnia del Battaglione carabinieri paracadutisti, scala l'Everest, il monte più alto del mondo. Al comando di una cordata di 4 uomini conquista la vetta per ben 2 volte in 4 mesi, nel corso dell"'Operazione Everest" organizzata dallo Stato Maggiore dell'Esercito.

Il Tuscania

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Il 1º ottobre 1975, in concomitanza con ovvi mutamenti organici, assunse la denominazione di 1º Battaglione carabinieri paracadutisti "Tuscania". Nel 1977/1978 da un'aliquota del battaglione, dall'allora comandante col. Romano Marchisio, furono create le unità antiterrorismo Gruppi Intervento Speciale (GIS).

Nei primi anni '90 il battaglione prese parte in Sicilia all'operazione Vespri siciliani.

Da battaglione a reggimento

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Al 1º giugno 1996 risale l'attuale trasformazione da battaglione in Reggimento, sempre inquadrato nella Brigata paracadutisti "Folgore".

Il 15 marzo 2002, a seguito della costituzione nel 2000 in Forza Armata autonoma dell'Arma dei Carabinieri, il 1º Reggimento "Tuscania" esce dai ranghi dell'Esercito e quindi della Brigata "Folgore", e viene posto alle dirette dipendenze della neocostituita Seconda Brigata Mobile Carabinieri.[3]

Il "Tuscania" ha partecipato a tutte le più importanti missioni "fuori area" in cui sono state impegnate le FF.AA. italiane. A partire dal Libano (1982-1984) con l'ITALCON, primi a partire e ultimi a tornare da quello che fu il primo impiego internazionale del dopoguerra, per poi proseguire con le seguenti operazioni:

 
Il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania" sfila con la bandiera di guerra alla parata del 2 giugno 2006, Roma

Nel corso degli anni, al Reggimento è stata anche affidata la sicurezza delle Sedi Diplomatiche nazionali all'estero nelle aree e nei periodi di maggior "rischio": Libano, Somalia, Arabia Saudita, Zaire, Perù, Algeria, Albania, Congo, Serbia, Iraq, Israele, Afghanistan, Pakistan, Colombia, Costa d'Avorio, Yemen, Egitto, Libia, Siria.

Prende parte anche a operazioni speciali di polizia, essendo inserito nei dispositivi UnIS (Unità d’Intervento Speciale) del Ministero dell’Interno. Dopo che l'Arma è divenuta forza armata autonoma, il reggimento ha lasciato la brigata Folgore, ed è inquadrato dal 2002 nella 2ª Brigata mobile carabinieri.

Dopo gli attentati di Parigi e di Bruxelles del 2015-2016, che hanno visto l’insorgere di una minaccia terroristica in tutto il continente europeo, il “Tuscania” è stato inoltre chiamato dal Comando generale dell'Arma dei Carabinieri a costituire, assieme ad elementi del GIS, delle apposite "Task Unit Antiterrorismo" (TUAT) di alto profilo qualitativo schierate in punti sensibili ed in occasione di eventi particolari.[4]

Seppur reparto con propensione all'impiego estero, molto frequenti sono stati inoltre gli impieghi sul territorio nazionale nelle aree che, per caratteristiche morfologiche e socio-criminali, risultano difficilmente controllabili dalle Forze di Polizia territoriali; numerose operazioni antisequestro, anticontrabbando e anticrimine sono state condotte con successo in Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia.

Nel giugno 2024 è stato autorizzato dal capo di stato maggiore della difesa l’ingresso del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania nel Comparto delle Operazioni Speciali della Difesa italiana, quale Forza speciale di livello 2 (TIER 2).

Reclutamento e formazione

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Il personale del Reggimento deve emergere da un impegnativo percorso di formazione professionale. Il principale bacino di rifornimento di personale per il reparto è previsto alle scuole allievi Carabinieri dove gli stessi, a domanda volontaria, verranno sottoposti alle prove di selezione che verranno svolte presso l'istituto di formazione. Successivamente verranno selezionati i migliori allievi confrontando il punteggio ottenute nelle prove fisiche e le valutazioni ottenute durante il corso allievi Carabinieri. Terminato ciò, i neo promossi Carabinieri selezionati presteranno servizio per un anno solare presso le Stazioni Carabinieri e una volta terminato il periodo verranno trasferiti definitivamente presso il reparto dove inizieranno il corso. Si può accedere anche per domanda interna per chi è all'interno dell'Arma dei Carabinieri, rispettando il limite d'età e i vincoli dell'interpellanza stessa. Il corso, che dura circa 10 mesi, è sotto il diretto controllo del Reparto Addestrativo del 1° RGT, e comprende:

 
Carabiniere paracadutista in esercitazione
  • corso di paracadutismo militare (lancio con fune di vincolo);
  • addestramento all'impiego operativo di corde;
  • corso di primo soccorso operativo (CLS);
  • tecniche di orientamento e di navigazione terrestre;
  • corso difesa personale (Grappling/Brazilian jiu jitsu e MMA);
  • corso CBRN (chimico biologico radiologico nucleare) sulle operazioni in ambienti contaminati;
  • tecniche di mascheramento, mimetizzazione, movimento tattico, superamento ostacoli, capacità di operare in sicurezza in ambienti montani e sopravvivenza in climi rigidi;
  • corso per operatore eliportato;
  • addestramento di pattuglia e di plotone (procedure operative standard delle minori unità, operazioni anfibie, ricognizioni, acquisizione obiettivi, piantonamenti, tecniche di guerriglia, anti-guerriglia e operazioni speciali);
  • tecniche Sopravvivenza, Evasione, Resistenza agli interrogatori e Fuga;
  • addestramento all'impiego di armi e materiali speciali (tiro con armi corte, medie, lunghe, utilizzo accessori vari, materiali esplodenti o speciali, piena conoscenza degli apparati per le comunicazioni, anche satellitari, in dotazione al reparto);
  • abilitazione speciale alla guida di autoveicoli tattici;
  • tecniche di combattimento e pattugliamento in ambiente urbano (MOUT/FIBUA/FIWAF);
  • tecniche di Polizia Militare, Counter-IED, HUMINT e all'impiego in unità e comandi multinazionali.

Superate le prove finali del corso (mediamente un candidato su tre), il carabiniere paracadutista assurge al rango di esploratore, transita nel Battaglione, nell'ambito del quale svolge attività operative, di addestramento, di mantenimento e di ulteriore specializzazione nei diversi settori:

  • aviolancistico (lanci ad alta quota ad apertura comandata);
  • di tiro con armi individuali e di reparto;
  • di impiego dei materiali speciali ed esplodenti;
  • delle tecniche particolari di combattimento;
  • servizio scorta (comprende abilitazione alla guida di sicurezza).

Nonostante l'affrancamento dell'Arma dei Carabinieri dall'Esercito (avvenuto il 5 ottobre 2000), il Tuscania rimane strettamente collegato ai "cugini" della Brigata paracadutisti "Folgore", con i quali condivide il basco di colore amaranto e il grido di battaglia "Folgore".

Organizzazione

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Comandante

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Dal 2023 il comandante è il colonnello Antonio Bruno.

Cronotassi comandanti del reggimento
  • Col. Leonardo Leso (1996 - 1997)
  • Col. Michele Franzè (1997 - 2000)
  • Col. Alberto Raucci (2000 - 2001)
  • Col. Carlo Chierego: (2001 - 2002)
  • Col. Carlo Chierego (2002)
  • Col. Carmelo Burgio (2002 - 2003)
  • Col. Sebastiano Comitini (2003-2006)
  • Col. Gino Micale (2006-2008)
  • Col. Paolo Nardone (2008-2013)
  • Col. Antonio Frassinetto (2013-2016)
  • Col. Francesco Marra (2016-2019)
  • Col. Salvatore Demontis (2019-2023)

Struttura

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  • Comando di Reggimento
  • 1º Battaglione Carabinieri Paracadutisti
    • 1ª Compagnia per operazioni anfibie;
    • 2ª Compagnia per operazioni montane;
    • 3ª Compagnia TCL.
  • Reparto Supporti, per il supporto logistico;
  • Sezione Sanità, per il supporto sanitario alle attività addestrative e operative;
  • Reparto Addestrativo, per l'attività di selezione e formazione del personale dello stesso Reggimento e degli Squadroni Cacciatori;
  • Sezione paracadutismo sportivo

Impiego

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Il Tuscania alla parata del 2 giugno 2007.

Da quanto precede, è già possibile comprendere che l'impiego del Tuscania copre principalmente ma non esclusivamente l'area militare:

  • occupazione preventiva e difesa di posizioni;
  • interdizione e controinterdizione d'area (guerriglia e controguerriglia);
  • supporto a contingenti di Forza Armata in operazioni "fuori area";
  • scorte di personalità politiche in zone a controllo nemico;
  • incursioni dietro le linee nemiche;
  • esplorazione;
  • pattuglie in aeree sotto controllo ostile;
  • scorta e tutela al personale diplomatico nelle ambasciate italiane in Paesi "a rischio";
  • controspionaggio e raccolta dati sul territorio per conto dell'intelligence;
  • azioni dirette;
  • ricognizioni speciali ;
  • assistenza militare;
  • controterrorismo nazionale in supporto al GIS;
  • Forza speciale “Tier 2”.

Svolge inoltre compiti di polizia, come supporto all'Arma Territoriale, e addestrativi e formazione di militari dell'Arma destinati a reparti speciali e a forze di polizia in aree di crisi internazionale.

Sotto il profilo logistico, il reparto si appoggia (per il trasporto aereo) alla 46ª Aerobrigata dell'Aeronautica Militare Italiana con sede a Pisa.

Armamento

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L'armamento sia individuale sia di reparto del reggimento, varia secondo il tipo di operazione da svolgere, quindi le armi sono scelte in base al loro impiego.

Nome Calibro Tipo Nazionalità
Beretta 92 9x19mm Parabellum pistola semiautomatica   Italia
Glock 19 9x19mm Parabellum pistola semiautomatica   Austria
Heckler & Koch MP5 9x19mm Parabellum pistola mitragliatrice   Germania
Beretta M12 9X19mm Parabellum pistola mitragliatrice   Italia
Beretta PMX 9×19mm Parabellum pistola mitragliatrice   Italia
Colt M4 5.56x45mm NATO fucile d'assalto   Stati Uniti
Nuova Jager AR15 TP 5.56x45mm NATO fucile d'assalto   Italia
Nuova Jager T911 9x19 NATO pistola mitragliatrice   Italia
Benelli M4 Super 90 12 fucile a canna liscia   Italia
Benelli M3 Super 90 12 fucile a canna liscia   Italia
Franchi SPAS-12 12 fucile a canna liscia   Italia
Accuracy International Arctic Warfare AWS 7.62x51mm NATO fucile di precisione   Regno Unito
Accuracy International Arctic Warfare AWP 7.62x51mm NATO fucile di precisione   Regno Unito
MSG90 variante militare del Heckler & Koch G3 7.62x51mm NATO fucile di precisione   Germania
Browning M2 12.7x99mm NATO mitragliatrice pesante   Stati Uniti
FN Minimi 5.56x45mm NATO mitragliatrice leggera   Belgio
Beretta MG 42/59 7.62x51mm NATO mitragliatrice pesante   Italia
Heckler & Koch GMG 40mm lanciagranate   Germania
Pugnale "Extrema Ratio"[5] 200mm coltello da combattimento   Italia
Sezione paracadutismo sportivo

Dal 1976 il Tuscania annovera pure una Sezione di paracadutismo sportivo, una ristretta unità di militari/atleti altamente specializzati nella tecnica di caduta libera (TCL), che quotidianamente si addestra per rappresentare l'Arma sia nelle competizioni sportive nazionali ed internazionali, sia nelle attività di pubblico spettacolo. Fondamentale anche la sua funzione di supporto della componente operativa del Reggimento nella specifica area di competenza, coadiuvando costantemente gli operatori specializzati TCL ed effettuando specifici test sui nuovi equipaggiamenti da lancio.

La Sezione è riuscita a creare anche un cospicuo numero di atleti che si sono distinti nel panorama sportivo internazionale, gareggiando nelle più importanti competizioni agonistiche della specifica disciplina e divenendo ad oggi una delle compagini di paracadutismo sportivo più titolate al mondo[6], e si fregia di numerosi brillanti risultati sia in campo civile, sia militare, tra cui i titoli mondiali conseguiti nelle annate 1990, 1994, 1998, 1999.

Pur non trattandosi propriamente di attività sportive, va segnalata la partecipazione di militari del Tuscania ad alcune edizioni del "raid" Overland.[7]

Onorificenze

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«Nel generoso adempimento dei suoi compiti, il 1º Reggimento Paracadutisti "Tuscania", proseguendo l'opera dell'omonimo battaglione, forniva - con esemplare efficienza e nel solco della più fulgida e gloriosa tradizione dell'arma - il proprio determinante contributo a numerose operazioni di mantenimento della pace a favore di popolazioni bisognose di sicurezza e stabilità, sviluppatesi in territori caratterizzati da elevata instabilità interna e segnati da anni di atrocità. Operando all'insegna di uno straordinario spirito di servizio e di una assoluta dedizione al dovere, ha offerto reiterate prove - collettive ed individuali - di spiccato coraggio, tenace abnegazione e di concreta solidarietà, che hanno consentito il pieno raggiungimento degli obiettivi delle rischiose missioni. I successi riscossi sono stati incondizionatamente riconosciuti in ambito nazionale ed internazionale, contribuendo a rafforzare il prestigio dell'Italia e l'onore delle Forze Armate e dell'Arma dei Carabinieri nel mondo.»
— Bosnia-Herzegovina, Albania, Kosovo, Timor Est, Macedonia, Afghanistan, anni 1996 - 2004
«Reggimento carabinieri paracadutisti, impiegato in numerose operazioni all'estero per il mantenimento della pace, in aree geografiche caratterizzate da elevata instabilità sociopolitica e diffusa violenza, nel solco delle più fulgide e gloriose tradizioni militari dell'arma, forniva così prova di altissima professionalità, grande coraggio e totale abnegazione consentendo, in particolare, in territorio iracheno, di garantire importanti interessi nazionali e di mettere in salvo in più occasioni molte persone - civili, diplomatici e appartenenti alle forze di sicurezza alleate - esposte a incombenti e gravi pericoli. Tali operazioni venivano effettuate a manifesto e continuo rischio dei propri militari. I successi riscossi nelle attività operative e in quelle di supporto alla popolazione e alle istituzioni locali, quali le libere elezioni politiche del 2005, la ricostruzione delle corti giudiziarie e l'istituzione di una nuova polizia nazionale, venivano incondizionatamente riconosciuti in ambito internazionale e contribuivano a rafforzare il prestigio dell'Arma dei Carabinieri e dell'Italia.»
— Baghdad, An Nasiriyah, Ar Rifay e Suk Ash Shuyuk - IRAQ, anni 2003 - 2005
«Reggimento Carabinieri, nel solco delle più fulgide tradizioni dei reparti paracadutisti, con ammirevole impegno assolveva la missione affidata all'Arma per la tutela delle rappresentanze diplomatiche nazionali all'estero. Dalle terre balcaniche ai territori iracheni e afgani, in condizioni ambientali spesso critiche, salvaguardava le attività del corpo diplomatico, distinguendosi, per fermezza e abnegazione, quale prezioso strumento militare a disposizione dei capi missione, nella conduzione di delicate operazioni di evacuazione di connazionali. In particolare, nel 1991, a seguito della recrudescenza della guerra civile in Somalia, assicurava il rientro in patria di 800 cittadini Italiani. L'instancabile e meritorio impegno rendeva testimonianza del coraggio e delle capacità del reparto, che guadagnava il plauso internazionale, accrescendo cosi il lustro delle Forze Armate italiane e della Nazione.»
— Territorio estero, 1982 - 2020
«Battaglione carabinieri paracadutisti, avuto il delicato compito di proteggere unità in movimento su nuove posizioni, sosteneva per un'intera giornata ripetuti attacchi di soverchianti forze corazzate nemiche, appoggiate da fanteria ed artiglieria. Nell'impari cruenta lotta, svolta con estremo ardimento, riusciva a contenere l'impeto avversario, al quale distruggeva con aspra azione ravvicinata numerosi mezzi blindati e corazzati. Sganciatosi da nemico con ardita manovra notturna, trovava sbarrata la via di ripiegamento da munite posizioni avversaria, si lanciava eroicamente all'attacco e, dopo violenta epica mischia in cui subiva ingenti perdite, si apriva un varco, ricongiungendosi alle proprie forze.»
— Bivio di Eluet el Asel (Gebel Cirenaico) - Bivio di Lamluda (via Balbia), 19 dicembre 1941 (al I Battaglione CC.RR. paracadutisti)
«Il 1º Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", partecipava, con proprie unità inquadrate nelle forze italiane in Somalia, alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed tinti banditismo, l'altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana.»
— Somalia, 22 dicembre 1992 - 7 settembre 1993 (al 1º Battaglione carabinieri paracadutisti "Tuscania")
«Reggimento Carabinieri, nel solco delle più gloriose tradizioni dell’Arma e dei reparti paracadutisti, dava nuova prova dell’elevata capacità professionale e dell’eccezionale valore del proprio personale allorquando, nell’agosto 2021, a Kabul, impiegato per la sicurezza della Rappresentanza diplomatica durante il ripiegamento a seguito dell’offensiva dei movimenti talebani, assolveva ai propri compiti con ammirevoli coraggio e professionalità, garantendo l’esercizio delle funzioni diplomatiche e fornendo il proprio determinante contributo alle operazioni di recupero ed esfiltrazione dei connazionali e dei cittadini afghani. L’instancabile e meritorio impegno rendeva testimonianza dell’ammirevole tenacia e della straordinaria generosità del Reparto, che guadagnava il plauso delle più alte cariche istituzionali e della comunità internazionale, accrescendo il lustro dell’Arma dei Carabinieri e della Nazione.»
— Kabul (Afghanistan), agosto 2021
  1. ^ congedatifolgore.com.
  2. ^ carabinieriparacadutisti.it.
  3. ^ Ministero della Difesa - 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania"..
  4. ^ www.analisidifesa.it.
  5. ^ Pugnale Extrema Ratio (colmoschin.it) (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2018)..
  6. ^ Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri Anno VI Numero 4 pag. 12 "Il sogno di Icaro", su carabinieri.it.
  7. ^ Sito del programma TV e del raid (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2007).. Per l'esattezza, il personale dell'Arma impiegato partecipa a queste spedizioni a titolo puramente volontario e usufruendo delle proprie "licenze" (ossia, consumando le ferie).

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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