Rhipidomys gardneri
Rhipidomys gardneri (Patton, da Silva & Malcolm, 2000) è un roditore della famiglia dei Cricetidi diffuso nell'America meridionale.[1][2]
Rhipidomys gardneri | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Famiglia | Cricetidae |
Sottofamiglia | Sigmodontinae |
Tribù | Thomasomyini |
Genere | Rhipidomys |
Specie | R.gardneri |
Nomenclatura binomiale | |
Rhipidomys gardneri Patton, da Silva & Malcolm, 2000 |
Descrizione
modificaDimensioni
modificaRoditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 161 e 179 mm, la lunghezza della coda tra 177 e 194 mm, la lunghezza del piede tra 31 e 38 mm, la lunghezza delle orecchie tra 19 e 20 mm e un peso fino a 155 g.[3]
Aspetto
modificaLa pelliccia è corta e ruvida. Le parti dorsali variano dal grigiastro al bruno-arancione, mentre le parti ventrali variano dal fulvo al giallo con la base dei peli grigia limitata alla parte centrale della gola e del petto. Le orecchie sono relativamente corte e marroni scure. I piedi sono lunghi, larghi e con una macchia scura dorsale che si estende fino alla base delle dita. La coda è più lunga della testa e del corpo
Biologia
modificaComportamento
modificaÈ una specie arboricola.
Alimentazione
modificaSi nutre di semi e di larve di insetti.
Riproduzione
modificaFemmine che allattavano tre piccoli erano contemporaneamente gravide.
Distribuzione e habitat
modificaQuesta specie è diffusa nello stato brasiliano occidentale di Acre, nel Perù orientale e nella Bolivia nord-orientale.
Vive nelle foreste mature tra 200 e 2.500 metri di altitudine. Si trova spesso anche in case o capanne con tetti di paglia.
Conservazione
modificaLa IUCN Red List, considerato il vasto areale, nonostante sia stato catturato poche volte e l'assenza di eventuali minacce, classifica R.gardneri come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Vivar, E., Weksler, M. & Patterson, B. 2008., Rhipidomys gardneri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhipidomys gardneri, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Pacheco & Peralta, 2011.
Bibliografia
modifica- Bonvicino CR, de Oliveira JA & D'Andrea PS, Guia dos Roedores do Brasil (PDF), in Organizacao Pan-Americana da Saude, 2008.
- Pacheco VR & Peralta M, Rediscovery of Rhipidomys ochrogaster J.A. Allen, 1901 (Cricetidae: Sigmodontinae) with a redescription of the species, in Zootaxa, vol. 3106, 2011, pp. 42-59.
- Patton JL, Pardiñas UFJ & D'Elia G, The Mammals of South America. Volume 2: Rodents, The University of Chicago Press, 2015. ISBN 978-0-226-16957-6.
Altri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Rhipidomys gardneri