Remberto
Remberto, o anche Rimbert o Rembert (IX secolo – Brema, 11 giugno 888), è stato il primo arcivescovo di Brema in unione personale con Amburgo dall'865 fino alla sua morte; il suo culto come santo è attestato fin dal 900 circa[1].
San Remberto | |
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Arcivescovo | |
Nascita | IX secolo |
Morte | Brema, 11 giugno 888 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 11 giugno |
Biografia
modificaDi nobile famiglia fiamminga, fu educato nel monastero di Turnhout. Ricevette la tonsura e l'abito ecclesiastico per volere del vescovo Anscario, che lo scelse come compagno di missione e lo portò con sé in Svezia.[1]
Secondo il desiderio espresso da Anscario sul letto di morte, il popolo e il clero di Brema lo elessero vescovo nonostante fosse ancora solo diacono. L'elezione fu confermata dal re Ludovico: Remberto fu consacrato da Liutberto, arcivescovo di Magonza, e ricevette il pallio da papa Niccolò I.[1]
Risiedette prevalentemente a Brema, dove condusse vita comune insieme al clero nel monastero del duomo.[2]
Remberto potenziò, senza successo, le missioni in Svezia e Danimarca e papa Adriano II lo nominò nunzio apostolico presso i nordici. Durante le scorrerie dei normanni soccorse la popolazione e si dedicò al riscatto dei prigionieri, impegnando allo scopo anche i preziosi arredi sacri; organizzò poi un esercito per respingere i normanni che invadevano la Frisia.[2]
Fu presente al sinodo di Worms dell'868 e nell'873 alla dieta imperiale di Francoforte; mediante un suo rappresentante, partecipò al sinodo di Colonia dell'887.[2]
È autore di una Vita Ansgarii, storicamente attendibile e stilisticamente elegante; delle sue numerose epistole (era in regolare corrispondenza con l'abate Ratramno di Corbie) si è conservata solo una sua lettera a una nipote del vescovo di Paderborn, monaca a Neuenheerse.[2]
Fece erigere una chiesa e un monastero a Bücken e ottenne da Arnolfo alcuni privilegi commerciali e la facoltà di coniare moneta per Brema.[2]
Sofferente di artrite reumatoide, nell'875 scelse il chierico Adalgario come coadiutore. Morì nell'888 e fu sepolto accanto a san Villeado, presso la parete esterna orientale del duomo di Brema.[2]
Culto
modificaA Brema era commemorato il 4 febbraio, anniversario della sua elezione a vescovo e dell'elevazione delle reliquie. Altrove (Amburgo, Ratzeburg) se ne celebrava la festa l'11 giugno, anniversario della morte.[2] Il suo elogio si legge nel Martirologio romano all'11 giugno.[3]
In arte, è solitamente raffigurato in abiti episcopali, con la croce doppia, mentre distribuisce arredi sacri ai poveri o prega per l'esercito su una collina.[2]
Note
modificaBibliografia
modifica- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Rimberto
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rimberto
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Opere di Remberto, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Klemens Löffler, St. Rimbert, in Catholic Encyclopedia, vol. 13, Robert Appleton Company, 1912.
- (EN) David M. Cheney, Archbishop St. Rimbert †, in Catholic Hierarchy.
- Otto Scheib, San Remberto. Vescovo di Amburgo e Brema, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it, 20 giugno 2019.
- Opera Omnia by Migne Patrologia Latina with analytical indexes, su documentacatholicaomnia.eu.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29670536 · ISNI (EN) 0000 0001 1023 4845 · BAV 495/36437 · CERL cnp00925287 · LCCN (EN) nr90002341 · GND (DE) 118601040 · BNF (FR) cb13169602h (data) · J9U (EN, HE) 987007291790805171 |
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