Trevi (rione di Roma)

2º rione di Roma
(Reindirizzamento da Rione Trevi)

Trevi è il secondo rione di Roma, indicato con R. II.

R. II Trevi
Stemma ufficiale
Stemma ufficiale
La fontana di Trevi
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma I
Codice102
Superficie0,55 km²
Abitanti2 166 ab.
Densità3 936,03 ab./km²
Mappa dei quartieri di {{{comuneMappa}}}
Mappa dei quartieri di {{{comuneMappa}}}

L'origine del suo nome non è ancora sicura, tuttavia l'ipotesi più accreditata è che provenga dal latino trivium, che sta ad indicare la confluenza di tre vie nella piazzetta dei Crociferi, situata al lato della moderna piazza di Trevi.

Geografia fisica

modifica

Territorio

modifica

Il rione confina con:

  • Sallustiano: via Bissolati, largo di Santa Susanna
  • Castro Pretorio: piazza San Bernardo, via Venti Settembre
  • Monti: via del Quirinale, piazza del Quirinale, via Ventiquattro Maggio, largo Magnanapoli
  • Pigna: piazza Venezia, via del Corso, piazza San Marcello
  • Colonna: via del Tritone, piazza Barberini
  • Ludovisi: via di San Basilio

Tale rione, durante la Roma repubblicana rientrava nella terza regione, durante la Roma imperiale era suddivisa tra la sesta (chiamata Alta Semita) e la settima (chiamata via Lata). Nell'antica Roma, nel rione Trevi c'erano ampi raggruppamenti di case private da cui si ergevano alcuni edifici monumentali. Sin dal periodo romano tale zona fu suddivisa in due parti principali: quella bassa, pianeggiante e vicino al fiume, e quella alta, collinare e quindi rialzata. La prima era centro di attività cittadine, mentre la seconda rimase essenzialmente una ricca zona residenziale.

Dopo la caduta dell'impero la zona collinare si andò spopolando mentre la popolazione tendeva a concentrarsi nella zona a valle. L'urbanizzazione seguì la popolazione: le costruzioni erano numerose nei pressi del Tevere mentre non si costruì praticamente nulla nella zona collinare fino ai fasti del Rinascimento.

 
Via del Tritone 2016

Nel 1600 l'urbanizzazione, la costruzione di strade, chiese e fontane avevano fatto sì che tutto il rione Trevi fosse densamente popolato, e il suo aspetto rimase essenzialmente inalterato fino alla fine del XIX secolo. Il Quirinale, parzialmente isolato dalla parte densamente popolata nei pressi del Tevere, tendeva a trasformarsi in un centro di potere ospitando numerosi palazzi rappresentativi della potenza papale.

Durante il periodo napoleonico, nel 1811, si decise che il Quirinale dovesse diventare un vero centro di potere imperiale. Tale progetto non fu realizzato a causa della caduta di Napoleone, tuttavia l'idea rimase e fu ripresa parzialmente nella pianificazione dell'assetto urbanistico di Roma capitale dopo il 1870. Infatti molti ministeri si trovano tuttora nel rione Trevi.

Ciò trasformò completamente il volto della parte collinare del rione, che allora era una zona non densamente abitata ricca di viottoli, di chiese e di palazzi monumentali.

Il monumento più celebre nel rione è la fontana di Trevi.

Durante la seconda guerra mondiale vi fu inoltre l'attentato di via Rasella.

La Città dell'acqua

modifica
 
Vicus Caprarius, elevato dell'edificio sud (dal I al IV sec.). Alto circa 6 mt. sul piano stradale, doveva salire per almeno due piani

Il fatto che l'acquedotto Vergine non sia mai andato completamente in rovina è testimoniato, tra l'altro, dalla bimillenaria stratificazione di costruzioni presente nella zona del Trivium (che era il nome originario dell'area dove oggi sorge la fontana di Trevi).

Alla fine degli anni novanta lavori di scavo per ristrutturazione e di consolidamento in un gruppo di immobili presso la fontana portarono alla scoperta di una vasta e complessa area archeologica, oggi riorganizzata e visitabile con il titolo "La città dell'acqua"[1].

Ne riemersero le tracce di un'insula di età neroniana che dava sul Vicus Caprarius[2], poi convertita in parte in una domus signorile di epoca imperiale, a metà del IV secolo, e in parte in una grande cisterna di raccolta, per l'appunto, dell'Acqua Vergine. Nello stesso comprensorio, e in parte sovrapposti ai precedenti, sono stati portati alla luce anche resti di edifici del XII e XIII secolo; dell'urbanizzazione di quell'epoca sono del resto visibili le tracce nel portico medioevale conservato sul lato della piazza, di fronte alla fontana.

Tre spade nude bianche in banda in campo rosso.[3]

Monumenti e luoghi d'interesse

modifica

Architetture civili

modifica
 
Il Teatro de' Servi a via del Mortaro
 
Piazza della Pilotta
 
Piazza Sant'Apostoli 2024
Progetto dell'architetto Giulio Podesti. Sede del Ministero della difesa.

Architetture religiose

modifica
Sconsacrate
Scomparse

Siti archeologici

modifica

Geografia antropica

modifica
 
Piazza San Silvestro e il vecchio capolinea ATAC (2011)
 
Via in Arcione il mercato rionale (2003)
  • Via dell'Archetto
  • Via in Arcione
  • Vicolo in Arcione
  • Via degli Avignonesi
  • Vicolo del Babuccio
  • Via Barberini
  • Vicolo Barberini
  • Via del Basilico
  • Via C.Battisti
  • Via del Boccaccio
  • Via del Carmine
  • Via della Cordonata[4]
  • Via del Corso
  • Via dei Crociferi
  • Via della Dataria
  • Via dei Fornari
  • Vicolo del Forno
  • Vicolo del Gallinaccio
  • Via dei Giardini
  • Via del Lavatore
  • Via dei Lucchesi
  • Via Magnanapoli
  • Via del Mancino
  • Via dei Maroniti
  • Vicolo dei Maroniti
  • Via Marco Minghetti
  • Vicolo dei Modelli
  • Salita di Monte Cavallo
  • Salita di S.Nicola da Tolentino
  • Vicolo del Monticello
  • Via del Mortaro
  • Via delle Muratte
  • Via della Panetteria
  • Via della Pilotta
  • Vicolo del Piombo
  • Via Poli
  • Vicolo del Puttarello
  • Via delle Quattro Fontane
  • Via Quattro Novembre
  • Via del Quirinale
  • Via Rasella
  • Via dei Sabini
  • Via dei SS.Apostoli
  • Via di S.Basilio
  • Vicolo di S.Bernardo
  • Via di S.Eufemia
  • Via di S.Marcello
  • Via di S.Maria in Via
  • Via dello Scalone
  • Vicolo Scanderbeg
  • Vicolo Scavolino
  • Galleria Sciarra
  • Vicolo Sciarra
  • Via dei Serviti
  • Via delle Scuderie
  • Galleria A.Sordi
  • Via della Stamperia
  • Via del Traforo
  • Via delle Tre Cannelle
  • Via del Tritone
  • Via dell'Umiltà
  • Vicolo dell'Umiltà
  • Via del Vaccaro
  • Via Venti Settembre
  • Via Ventiquattro Maggio
  • Via delle Vergini
  1. ^ Si veda La città dell'acqua. L'area archeologica del Vicus Caprarius Archiviato il 17 novembre 2009 in Internet Archive., con molte foto, e anche La scoperta sul sito del Gruppo Cremonini Archiviato il 28 settembre 2015 in Internet Archive., intestatario degli immobili e finanziatore degli scavi, e Ex cinema Trevi un «tesoretto» di monete romane, Corriere della Sera, 20 dicembre 2006.
  2. ^ Sito ufficiale del Vicus Caprarius
  3. ^ Carlo Pietrangeli, p. 186.
  4. ^ Dove fu ambientata, in esterni, la casa dove deve essere fatto il colpo del film I soliti ignoti.

Bibliografia

modifica
  • Ludovico Pratesi, RIONE II. TREVI, in I Rioni e i Quartieri di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 1989.
  • Claudio Rendina e Donatella Paradisi, Le strade di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0208-3.
  • Carlo Pietrangeli, Insegne e stemmi dei rioni di Roma (PDF), in Capitolium. Rassegna di attività municipali, anno XXVIII, n. 6, Roma, Tumminelli - Istituto Romano di Arti Grafiche, 1953.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN304911310 · GND (DE4458842-2
  Portale Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Roma