Ritratto di Elisa Bonaparte
Ritratto di Elisa Bonaparte è un dipinto della pittrice francese Marie-Guillemine Benoist, realizzato nel 1806 e conservato presso il Museo di palazzo Mansi a Lucca.
Ritratto di Elisa Bonaparte | |
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Autore | Marie-Guillemine Benoist |
Data | 1806 |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 214×129 cm |
Ubicazione | Museo di palazzo Mansi, Lucca |
Storia
modificaIl dipinto ha dovuto subire nel corso del tempo varie attribuzioni, nonostante il monogramma della pittrice e l'anno di realizzazione che sono leggibili nel basso, verso sinistra.[1]
Il primo ad essere considerato autore dell'opera fu Robert Lefèvre, dallo storico dell'arte Paul Marmottan nel 1886.[1] Lo stesso studioso, stavolta nel 1901, attribuì il ritratto della sorella di Napoleone ad altri due pittori: prima a Stefano Tofanelli e poi a Guillaume Guillon Lethière. Quest'ultimo dipinse nel 1806, proprio come Marie-Guillemine Benoist, un ritratto della principessa francese.[1]
Nonostante ciò l'attribuzione a Stefano Tofanelli fu considerata la più probabile e nonostante mantenne una certa credibilità fino al 1964,[1] era ormai chiaro che il ritratto di Maria Anna Bonaparte, detta Elisa, da lei stessa commissionato con l'intento di farne un mezzo di propaganda napoleonica,[2] fosse opera della Benoist, grazie all'archivista e biografo Eugenio Lazzareschi, che ne riconobbe la maternità nel 1929.[1]
Descrizione
modificaElisa Bonaparte è ritratta in un insieme di elementi collegati al Primo Impero francese, primo tra i quali l'abito, che è lo stesso indossato all'incoronazione del fratello del 1804.[2] Il vestito, al pari dei guanti, è ornato con ricami dorati su seta bianca, presentando anche una scollatura adornata con del pizzo.[2]
A circondare l'abito c'è un vellutato mantello, questo di color porpora, ricamato anch'esso con motivi dorati, molto ricorrenti nelle vesti imperiali.[2] Il maestoso diadema sovrasta il capo della sovrana, i cui occhi neri vengono evidenziati dai grandi orecchini di perla che porta alle orecchie.[2]
La poltrona su cui la principessa è seduta, in maniera leggiadra,[2] lascia vedere un bracciolo a forma di cigno,[2] animale caro all'Impero francese in quanto simbolo della purezza delle idee.[3] Accanto a lei si trova una grande anfora, il cui ventre è scolpito, contenente crisantemi bianchi,[1] fiori che si diffusero nel continente europeo a partire proprio dalla Francia, nel 1789.[4]
Note
modifica- ^ a b c d e f RITRATTO DI ELISA BACIOCCHI di Benoist Marie Gulhelmine (1768/ 1826), - 09 00067754, in beni-culturali.eu. URL consultato il 22 giugno 2022.
- ^ a b c d e f g Il ritratto di Elisa di Marie-Guillemine Benoist a Lucca, in napoleonsites.eu. URL consultato il 22 giugno 2022.
- ^ 10 caratteristiche dei mobili antichi di Stile Impero, in ghilli.it, 3 febbraio 2021. URL consultato il 22 giugno 2022.
- ^ Cristina Michieli, Crisantemi: i fiori del sole, in erbacanta.it, 6 gennaio 2021. URL consultato il 22 giugno 2022.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (MUL) Museo di palazzo Mansi, su luccamuseinazionali.it.