Robert Palmer
Robert Allen Palmer (Batley, 19 gennaio 1949[2] – Parigi, 26 settembre 2003[3]) è stato un cantante britannico.
Robert Palmer | |
---|---|
Robert Palmer | |
Nazionalità | Regno Unito |
Genere | Pop rock[1] |
Periodo di attività musicale | 1974 – 2003 |
Gruppi | The Power Station The Alan Bown Set |
Sito ufficiale | |
Il suo stile è un pop rock sofisticato dalle contaminazioni R&B e soul che non disdegna la presenza di arrangiamenti elettronici.[1][4]
Biografia
modificaRobert Palmer nacque nello Yorkshire e crebbe a Malta,[1] e iniziò la sua carriera musicale durante gli anni 1960, quando si unì al gruppo amatoriale The Mandrakes, coltivando intanto il suo interesse per l'R&B.[1] Sul finire del decennio entrò a far parte degli Alan Bown Set, di cui divenne uno dei leader.[1] Nei primi anni 1970 fu nel complesso jazz rock Dada, poi rinominato Vinegar Joe, che abbandonò dopo un paio di anni per iniziare la carriera solista.[1] Negli Stati Uniti registrò il suo primo album Sneakin' Sally Through the Alley. L'anno successivo uscì il suo secondo lavoro Pressure Drop. Nel 1976 pubblicò Some People Can Do What They Like e subito dopo si trasferì a Nassau (Bahamas) per scrivere nuove canzoni.[5] Nel 1978 registrò Double Fun, dal quale venne tratto il singolo Every Kinda People, che entrò nelle classifiche americane ed europee.[1]
Nel 1979 a Nassau pubblicò Secrets e, sempre a Nassau, l'anno dopo incise l'album Clues avvalendosi della collaborazione di Gary Numan.[4] Da questo album venne tratto il singolo Johnny and Mary, il cui videoclip venne messo in onda il giorno di debutto di MTV, il 1º agosto 1981.[6]
Il successivo Maybe It's Live (1980) contiene sei tracce registrate dal vivo al londinese Dominion Theatre e quattro inediti fra cui una cover di Some Guys Have All the Luck dei Persuaders, che raggiunse la top 20.[4] Palmer fu anche ospite al trentunesimo Festival di Sanremo (1981).
Oltre Johnny and Mary, fra i suoi singoli più famosi si possono ricordare Some People Can Do What They Like, Addicted to Love (1986) e I Didn't Mean to Turn You On. Da ricordare inoltre la collaborazione con il supergruppo Power Station, ove figuravano Bernard Edwards e Tony Thompson degli Chic, e Andy e John Taylor dei Duran Duran.[4] Molto conosciuta è anche la sua interpretazione di Mercy Mercy Me (The Ecology Song)/I Want You, dall'album Dont't Explain (1990).
Gli album in studio pubblicati a partire da Heavy Nova (1988), a eccezione del conclusivo Drive, vennero registrati tutti a Milano e Peschiera Borromeo.[7]
Reduce da una tournée per promuovere il suo album Drive, Palmer morì a Parigi nel 2003 a 54 anni per un infarto cardiaco.[8] È sepolto a Lugano, ove viveva da 15 anni.[9][10]
Discografia
modificaDa solista
modifica- Album in studio
- 1974 - Sneakin' Sally Through the Alley
- 1975 - Pressure Drop
- 1976 - Some People Can Do What They Like
- 1978 - Double Fun
- 1979 - Secrets
- 1980 - Clues
- 1983 - Pride
- 1985 - Riptide
- 1988 - Heavy Nova
- 1990 - Don't Explain
- 1992 - Ridin' High
- 1994 - Honey
- 1999 - Rhythm & Blues
- 2003 - Drive
- Album dal vivo
- 1982 - Maybe It's Live
- 2001 - Live at the Apollo
- Raccolte
- 1989 - Addictions Volume I
- 1992 - Addictions Volume II
- 1995 - Very Best of Robert Palmer
- 1998 - Woke Up Laughing (Remix album)
- 2002 - At His Very Best
- 2002 - Best of Both Worlds: The Robert Palmer Anthology (1974-2001)
- 2005 - The Very Best of the Island Years
Discografia con i Power Station
modifica- 1985 - The Power Station
- 1996 - Living in Fear
Note
modifica- ^ a b c d e f g Cesare Rizzi, Enciclopedia rock anni '70 (terzo volume), Arcana, 2002, "Robert Palmer".
- ^ Robert Palmer su The Guardian Obituaries, su theguardian.com, 27 settembre 2003. URL consultato il 5 agosto 2018.
- ^ (EN) Robert Palmer Dies At Age 54, su billboard.com, 26 settembre 2003. URL consultato il 5 agosto 2018.
- ^ a b c d Cesare Rizzi, Enciclopedia rock anni '80 (quarto volume), Arcana, 2002, "Robert Palmer".
- ^ (EN) Martin C. Strong, The Great Rock Discography, Mojo, 2014, pp. 2-3.
- ^ (EN) 'Clues', su udiscovermusic.com. URL consultato il 1° dicembre 2020.
- ^ Paolo Sburlati, Mauro Spina salviamo il salvabile!, in Drum Club, settembre 1995, pp. 29-31.
- ^ (EN) LONDRA — Il cantante britannico Robert Palmer è morto ieri all'età di 54 anni per un infarto., su iltempo.it. URL consultato il 1º dicembre 2020.
- ^ (EN) Robert Palmer, su findagrave.com. URL consultato il 1º dicembre 2020.
- ^ (EN) PALMER TO BE BURIED IN SWITZERLAND, su nme.com. URL consultato il 30 novembre 2020.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Robert Palmer
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su robertpalmer.com.
- Opere di Robert Palmer, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Robert Palmer, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Robert Palmer, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Robert Palmer, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Robert Palmer, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Robert Palmer, su WhoSampled.
- (EN) Robert Palmer, su SecondHandSongs.
- (EN) Robert Palmer, su SoundCloud.
- (EN) Robert Palmer, su Genius.com.
- Robert Palmer, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Robert Palmer, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17408449 · ISNI (EN) 0000 0001 1021 9223 · SBN UBOV551755 · LCCN (EN) n88629984 · GND (DE) 128618884 · BNE (ES) XX1109511 (data) · BNF (FR) cb13898209d (data) · J9U (EN, HE) 987007447590705171 |
---|