Roberto Cantalupo
Roberto Cantalupo (Napoli, 17 gennaio 1891 – Roma, 13 novembre 1975) è stato un politico, diplomatico e saggista italiano.
Roberto Cantalupo | |
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Sottosegretario di Stato al Ministero delle colonie | |
Durata mandato | 3 luglio 1924 – 6 novembre 1926 |
Capo del governo | Benito Mussolini |
Predecessore | Giovanni Marchi |
Successore | Piero Bolzon |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 25 giugno 1953 – 24 maggio 1972 |
Legislatura | II, III, IV, V |
Gruppo parlamentare | PNM (1953-1959) PDI (1959) Misto (1959-1961) PLI (1961-1972) |
Circoscrizione | Roma |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXVII, XXVIII |
Gruppo parlamentare | Partito Nazionale Fascista |
Incarichi parlamentari | |
Sottosegretario alle Colonie | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PNM, PLI |
Titolo di studio | laurea |
Biografia
modificaLaureato in giurisprudenza, durante la giovinezza a Napoli fondò Oltremare, periodico diretto da lui stesso. Nel 1922 divenne redattore capo del quotidiano dell'Associazione Nazionalista Italiana L'Idea Nazionale.
Nel fascismo
modificaNel 1923 aderì al Partito Nazionale Fascista e alle elezioni del 1924 fu eletto al parlamento italiano come deputato nel Listone fascista; confermò il seggio anche nelle consultazioni plebiscitarie del 1929 nel PNF e mantenne il suo scranno alla Camera del Regno fino al 1934.
Dal luglio 1924 al novembre 1926 fu sottosegretario al ministero delle colonie e intrapresa la carriera diplomatica, nel 1930 divenne ministro plenipotenziario d'Italia in Egitto. Nel 1932 è stato nominato ambasciatore in Brasile.[1]
Dopo l'inizio della guerra civile spagnola del 1936 fu inviato in Spagna, e nei primi mesi del 1937 fu nominato ambasciatore nella Spagna franchista, anche se in un primo momento Mussolini pensò a Roberto Farinacci per il posto.[2] Cantalupo ebbe una bassa opinione di Franco, che considerava una persona di carattere "glaciale, femminile e sfuggente".[3] Cantalupo fu sollevato dal ruolo di ambasciatore poco dopo la battaglia di Guadalajara,[4] nell'aprile del 1937 e lasciò allora in luglio la carriera diplomatica.[5] Nel 1941 fu nominato commissario dell'Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero[6].
Nel dopoguerra
modificaNel dopoguerra pubblicò alcuni testi di memorie, e collaborò con il settimanale Candido.
Tornato quindi in politica, fu deputato della Repubblica per quattro legislature, per il Partito Nazionale Monarchico (1953-1961) e poi dal 1961 con i liberali fino al 1972.
Opere
modifica- Fatti europei e politica italiana, 1922-1924, Imperia, 1924
- L'Italia musulmana, Casa Editrice Italia d'Oltremare, 1929
- Racconti politici dell'altra pace, Istituto per gli Studi di Politica internazionale, 1940
- Fuad: primo re d'Egitto, Garzanti, 1940
- Gli americani in Africa e l'interesse degli europei, Le Monnier, 1943
- Fu la Spagna: ambasciata presso Franco, febbraio-aprile 1937, A. Mondadori, 1948
- Liberali, cattolici, socialisti, E. Roberto Cantalupo, 1964
- La "belle époque" diplomatica italiana, Editrice Can, 1965
- Liberale a destra, a destra da liberale, G. Volpe editore, 1975.
Note
modifica- ^ John F. Coverdale, Italian Intervention in the Spanish Civil War, Princeton University Press, 1975, p. 188.
- ^ John F. Coverdale, Italian Intervention in the Spanish Civil War, Princeton University Press, 1975, p. 187-188
- ^ Teresa Fernández Ulloa, Ideology, Politics and Demands in Spanish Language, Literature and Film, Cambridge Scholars Publishing, p. 201.
- ^ Hugh Thomas, Historia de la Guerra Civil Española, Barcelona, 1976, p. 654
- ^ Roberto Cantalupo, Fu la Spagna. Ambasciata presso Franco. Febbraio - Aprile 1937, Mondadori, 1948.
- ^ www.gazzettaufficiale.it
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roberto Cantalupo
Collegamenti esterni
modifica- Cantalupo, Roberto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Opere di Roberto Cantalupo, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Roberto Cantalupo, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 265612744 · ISNI (EN) 0000 0000 8152 7912 · SBN RAVV065905 · LCCN (EN) n88664889 · GND (DE) 123557151 · BNE (ES) XX1054336 (data) · J9U (EN, HE) 987007278848505171 |
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