Ronco sopra Ascona

comune svizzero

Ronco sopra Ascona (in dialetto ticinese Ronch[1]) è un comune svizzero di 603 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Locarno.

Ronco sopra Ascona
comune
Ronco sopra Ascona – Stemma
Ronco sopra Ascona – Veduta
Ronco sopra Ascona – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLocarno
Amministrazione
SindacoPaolo Senn
Lingue ufficialiItaliano
Territorio
Coordinate46°08′38″N 8°43′30″E
Altitudine353 m s.l.m.
Superficie5,0 km²
Abitanti603 (2016)
Densità120,6 ab./km²
FrazioniFontana Martina, Porto Ronco, Gruppaldo, Livurcio, Crovasca, Croasca, Corafora, Matterello, Crodolo
Comuni confinantiAscona, Brissago, Gambarogno
Altre informazioni
Cod. postale6622
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5125
TargaTI
Nome abitantironchesi
CircoloIsole
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Ronco sopra Ascona
Ronco sopra Ascona
Ronco sopra Ascona – Mappa
Ronco sopra Ascona – Mappa
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Si trova sul Lago Maggiore, lato occidentale.

Origini del nome

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L'origine del nome "Ronco" è dovuto alle coltivazioni storiche, fra le quali erano presenti numerosi orti e vigne. Proviene di runchum in latino medio, che significa terreno appena sgomberato da rendere arabile; vigneto. Quel termine a sua volta risale dal latino runcāre: scavare, pulire, fare arabile.[1][2]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Il campanile della chiesa parrocchiale di San Martino di Tours
  • Chiesa parrocchiale di San Martino di Tours, attestata dal 1498[3].[4];
  • Monastero di San Martino, sede delle suore umiliate e oggi ridimensionato a oratorio[5];
  • Oratorio della Madonna delle Grazie, costruito nel 1712 in stile barocco[senza fonte];
  • Cappella di Santa Maria Assunta in località a Porto Ronco, di origine cinquecentesca[senza fonte];
  • Oratorio della Vergine Immacolata in località a Gruppalto, forse secentesco[senza fonte];
  • Oratorio della Madonna dei Pozzuoli in località sui Monti di Ronco, risalente al 1886[6] ma di origine cinquecentesca[senza fonte].

Architetture civili

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  • Casa Ciseri, secentesca, rimodellata nel 1830[senza fonte]
  • Casa Diener in via Pontif[7]
  • Casa Hahn o Casa Fontanelle[8]
  • Casa Tutsch

Società

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Evoluzione demografica

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L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[3]:

Abitanti censiti[9]

Amministrazione

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Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.

  1. ^ a b Repertorio toponomastico ticinese: Ronco sopra Ascona., Bellinzona, Archivio di Stato del Cantone Ticino, 2007, pp. 167-170.
  2. ^ (DE) Lexikon der schweizerischen Gemeindenamen, Frauenfeld/Lausanne, Centre de dialectologie de l'Université de Neuchâtel, 2005, p. 755.
  3. ^ a b Rodolfo Huber, Ronco sopra Ascona, in Dizionario storico della Svizzera, 23 aprile 2010. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  4. ^ Buetti, 1969, pp. 222-226.
  5. ^ Borrani, 1896, p. 375.
  6. ^ Borrani, 1896, pp. 304-306.
  7. ^ Casa Diener a Ronco s/Ascona 1990, in Rivista Tecnica, Vol. 81, n. 3, 1990, pp. 66-69.
  8. ^ Carl Weidemeyer, Casa Hahn, Ronco-Ascona, 1931, in Rivista Tecnica, Vol. 79, n. 10, 1988, p. 37.
  9. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia

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  • Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
  • Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
  • Agostino Robertini, Silvano Toppi, Gian Piero Pedrazzi, Ronco sopra Ascona, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1974, 313-326.
  • Virgilio Gilardoni, I monumenti d'arte e di storia del Canton Ticino, Volume II L'alto Verbano - Il Circolo delle Isole (Ascona, Ronco, Losone e Brissago), Birkäuser Verlag, Basilea 1979, 22, 23, 41, 48, 77, 81, 85, 94, 95, 112, 128, 218, 245, 273, 278, 363, 415, 419, 423.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 161, 166, 210, 213.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 156, 157, 178, 205, 206, 210, 212, 219.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN130411368 · LCCN (ENn2008016362 · GND (DE4713858-0
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