Rubber Band

singolo di David Bowie del 1966

Rubber Band è un brano musicale scritto dall'artista inglese David Bowie e pubblicato come 45 giri il 2 dicembre 1966.

Rubber Band
singolo discografico
David Bowie in Rubber Band, dal video Love You Till Tuesday.
ArtistaDavid Bowie
Pubblicazione2 dicembre 1966
Durata2:05
Album di provenienzaDavid Bowie
GenerePop barocco
Vaudeville
EtichettaDeram Records
ProduttoreMike Vernon
ArrangiamentiDavid Bowie, Derek Fearnley
RegistrazioneR.G. Jones Studios, Londra, 18 ottobre 1966
Formati7"
NoteLato B: The London Boys
David Bowie - cronologia
Singolo precedente
(1966)
Singolo successivo
(1967)

Fu il primo singolo inciso per la Deram Records e il secondo ad uscire anche negli Stati Uniti. Nel febbraio 1967 il brano venne nuovamente registrato e incluso nell'album di debutto David Bowie.

  1. Rubber Band (Bowie) - 2:05
  2. The London Boys (Bowie) - 3:20

Formazione

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Il brano

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«Una storia d'amore senza lieto fine, è pathos impostato sulla tuba.»

Rubber Band segna l'abbandono delle influenze rhythm and blues che avevano caratterizzato la produzione di Bowie fino a quel momento e preannuncia il suo nuovo interesse per il vaudeville e il teatro musicale leggero di inizio novecento, il che può essere spiegato anche dalla sentita necessità di una svolta da parte del cantante che dopo i fallimenti commerciali dei singoli precedenti era alla ricerca di un cambio estetico nelle composizioni e di un livello più sofisticato di scrittura e arrangiamento.[2]

Si tratta di un brano malinconico che narra di un veterano della prima guerra mondiale che si vede portar via la donna dal direttore di una banda musicale:

(EN)

«In '14-'18 war I went to sea
Thought my sunday love was waiting home for me
And now she's married to the leader of the band»

(IT)

«Nella guerra del '14-'18 mi imbarcai
Pensavo che il mio amore della domenica mi stesse aspettando
E ora è sposata con il capo della banda»

Allo stesso tempo, il brano rappresentava la capacità del giovane Bowie di essere in sintonia con i cambiamenti della musica pop. In questo periodo The New Vaudeville Band pubblicavano la loro hit Winchester Cathedral, i Beatles incidevano When I'm Sixty-Four su atmosfere da music-hall e i Rolling Stones registravano pezzi di vaudeville "lisergico" come Something Happened to Me Yesterday e Cool, Calm & Collected.[3]

Rubber Band è anche la prima incisione in cui si manifesta la passione di Bowie per l'artista londinese Anthony Newley, che nel 1960 aveva raggiunto la vetta delle classifiche con Why e il cui stile vocale, caratterizzato da un vibrato esagerato e da una pronuncia affettata, avrebbe contrassegnato la produzione del cantante fino al 1968.[4]

Il lato B

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  Lo stesso argomento in dettaglio: The London Boys.

La prima incisione del brano era stata effettuata alla fine del 1965 agli studi della Pye Records, insieme a The Lower Third in cui Bowie militava in quel periodo. La versione definitiva venne registrata nella stessa sessione di Rubber Band.

Per il singolo distribuito negli Stati Uniti The London Boys venne rimpiazzata con There Is a Happy Land a causa delle obiezioni della Decca Records riguardo ai riferimenti alla droga.[5]

Registrazione

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Le registrazioni vennero effettuate il 18 ottobre 1966 negli studi R.G. Jones di Londra durante una sessione che produsse anche The Gravedigger, inserita poi nell'album di debutto come Please Mr. Gravedigger.

Alla sessione parteciparono i Buzz e il trombettista Chick Norton e così come era avvenuto per il singolo precedente I Dig Everything, fu abbastanza evidente che la band era piuttosto inesperta in termini di arrangiamenti ma questa volta funzionò. Il manager Kenneth Pitt tentò di ottenere un contratto con la Deram Records, una controllata di nuova costituzione della Decca, e l'etichetta rimase positivamente colpita, tanto il 27 ottobre decise che Rubber Band e The London Boys sarebbero state pubblicate su 45 giri.[1]

Il bassista Derek Fearnley ha ricordato nel 1991: «Avevamo lavorato sul tipo di suono che volevamo e avevamo faticosamente scritto la notazione, ma sbagliavamo tutti i tempi. Per fortuna i musicisti interpretarono quello che avevamo scritto e siamo riusciti ad arrivare in fondo».[1]

Uscita e accoglienza

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Il 45 giri fu pubblicato il 2 dicembre 1966 e fece registrare l'ennesimo insuccesso commerciale nonostante alcune recensioni positive. La rivista Disc and Music Echo riportò che David Bowie aveva fatto progressi «tali da diventare un nome da tenere in considerazione, sicuramente per quanto riguarda la composizione delle canzoni»,[6] ma Rubber Band semplicemente non incontrò il favore di chi comprava i dischi e allo stesso tempo le stazioni radio non furono troppo entusiaste di passare la canzone perché non commerciale e troppo "in".[1]

Il manager Kenneth Pitt lavorò anche alla pubblicazione del singolo negli Stati Uniti e si recò a New York per incontrare Walt Maguire che lavorava per la London Records, filiale della Decca che distribuiva per il mercato americano. Anche a Maguire piacque Rubber Band e decise di pubblicarla, ma anche oltreoceano il 45 giri passò inosservato e un mese dopo la sua uscita scrisse a Pitt esprimendo la sua delusione per i risultati.[1]

L'insuccesso del 45 giri contribuì alla fine del contratto con la Deram e lo stesso giorno della sua pubblicazione le strade di Bowie e dei Buzz si separarono.[1]

Pubblicazioni successive

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Nonostante l'insuccesso del 45 giri, il 25 febbraio 1967 Bowie decise di registrare nuovamente il brano per includerlo nel suo album di debutto, in una versione un po' più lenta e con alcune differenze nel testo: il cambio della data citata all'inizio da 1912 a 1910 e l'aggiunta dell'ironica invettiva finale «I hope you break your baton...» («Spero ti si rompa la bacchetta...»).

Nel 1973 Rubber Band venne pubblicato in Spagna come lato B di The Laughing Gnome.

Oltre che nel video Love You Till Tuesday, girato nel 1969 ma pubblicato solo nel 1984, e nella relativa colonna sonora, si trova nelle seguenti raccolte:

Gli Epicycle hanno inserito una cover di Rubber Band nell'album Swirl del 2002.

  1. ^ a b c d e f Rubber Band, su exploringdavidbowie.wordpress.com, www.exploringdavidbowie.wordpress.com. URL consultato il 9 luglio 2016.
  2. ^ Pegg (2002), pp. 166-167.
  3. ^ Rubber Band, su bowiesongs.wordpress.com, www.bowiesongs.wordpress.com. URL consultato il 9 luglio 2016.
  4. ^ Perone (2007), pp. 4-5.
  5. ^ Pegg (2002), pp. 123-124.
  6. ^ December 1967 - Disc and Music Echo - Singles Review - Rubber Band, su bowiewonderworld.com, www. bowiewonderworld.com. URL consultato il 9 luglio 2016.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Testo di Rubber Band, su teenagewildlife.com. URL consultato il 9 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2016).
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