Ruggero Maghini
Ruggero Maghini (Sesto Calende, 19 ottobre 1913 – Torino, 15 luglio 1977) è stato un pianista e compositore italiano.
Biografia
modificaTrasferitosi con la famiglia a Torino, dopo gli studi presso il Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma e dopo essersi diplomato in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi, inizia l'attività di concertista di pianoforte e di organo, per poi occuparsi della direzione di cori.[1]
Fu professore di Armonia Complementare[2] e, in seguito, di Armonia e Contrappunto[3] per il corso di composizione al Conservatorio di Torino. Fra i suoi ultimi allievi il compositore Giulio Castagnoli[4].
Nel 1950 diventa il direttore del coro della Rai di Torino, ruolo che occupa per vent'anni collaborando con molti direttori d'orchestra.[1]
Negli stessi anni è anche compositore di numerose canzoni, di cui la più nota è Vecchio boxeur, su testo di Armando Costanzo, portata al successo da Fred Buscaglione nel 1958; alla Siae risultano depositate 43 canzoni[5].
Scomparso nel 1977, è sepolto al Cimitero monumentale di Torino[6].
Nel 1995 gli viene dedicato il Coro Maghini, nato dall'"Orchestra Sinfonica Nazionale" della Rai di Torino.[1]
Note
modifica- ^ a b c La Fondazione e i primi concerti con l’Orchestra Sinfonica della RAI, su coromaghini.it, CoroMaghini. URL consultato il 12 luglio 2020.
- ^ Azio Corghi, il compositore che ha lavorato con Saramago - Necrologie Gazzetta di Mantova
- ^ Programma di sala
- ^ Concorso Michele Novaro - Giulio Castagnoli
- ^ Archivio Opere Musicali, su operemusicali.siae.it. URL consultato il 25 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2011).
- ^ Servizio Telematico Pubblico - Servizi Cimiteriali
Bibliografia
modifica- Sergio Barbero, Polvere di stelle, Graphot editrice, 1998
- Vari numeri degli anni '50 e '60 di Musica e dischi
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ruggero Maghini
Collegamenti esterni
modifica- Un ricordo del Maestro Ruggero Maghini, su coromaghini.it.
- Il coro Maghini, su coromaghini.it. URL consultato il 20 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 438309 · ISNI (EN) 0000 0000 8080 1254 · LCCN (EN) n85180075 · GND (DE) 104038691 · BNF (FR) cb14201969r (data) · J9U (EN, HE) 987007317475805171 |
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