SMS Aurora
La SMS Aurora è stata una corvetta a propulsione mista vela-vapore della k.u.k. Kriegsmarine in servizio tra il 1874 e il 1918.[3] Ceduta nel 1920 alla Jugoslovenska kraljevska ratna mornarica assunse il nome di Skradin, venendo radiata nel 1927 e successivamente demolita.
SMS Aurora | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Corvetta |
Proprietà | k.u.k. Kriegsmarine |
Cantiere | Cantiere San Marco, dei fratelli Tonello di Trieste |
Impostazione | 11 dicembre 1871 |
Varo | 20 novembre 1873 |
Completamento | giugno 1874 |
Entrata in servizio | 1 luglio 1874 |
Radiazione | 4 novembre 1918 |
Destino finale | demolita |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 1 340 |
Stazza lorda | 1 430 tsl |
Lunghezza | 59 m m |
Larghezza | 10,45 m m |
Pescaggio | 5,20 m[1] m |
Propulsione | 3 alberi 1 motrice a cilindro orizzontale 1.165 ihp |
Velocità | 11,18 nodi (20,71 km/h) |
Equipaggio | 245 |
Armamento | |
Artiglieria |
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dati tratti da Aurora (1873)[2] | |
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Storia
modificaLa costruzione della fregata lignea SMS Aurora,[N 1] su progetto dell'ingegnere Josef Romanko, fu ordinata presso lo Cantiere San Marco, dei fratelli Tonello di Trieste e l'unità fu impostata l'11 dicembre 1871, varata il 20 novembre 1873, completata nel giugno 1874 entrando in servizio effettivo nella k.u.k. Kriegsmarine il 1º luglio dello stesso anno.[4]
Descrizione tecnica
modificaLa SMS Aurora era una corvetta di costruzione mista, che dislocava 1.430 tonnellate a pieno carico, era lunga 59 m, larga 10.45 m, e con un pescaggio di 5,20 m a pieno carico.[4] L'apparato propulsivo si basava su una motrice alternativa a vapore STT Trieste e 12 caldaie che erogavano una potenza massima di 1.165 ihp.[4] Esso muoveva un'elica quadripala fissa Griffith del diametro di 4,12 m. La velocità massima raggiungibile era pari a 11,18 nodi, a 84 giri di macchina.[4] L'armamento iniziale si basava su 4 cannoni Wahrendorf da 150 mm, 2 cannoni Uchatius da 70 mm e 2 cannoni a tiro rapido da 25 mm.[4] Esso fu modificato nel 1891 con l'installazione di 2 cannoni da 150/21 mm, 4 cannoni da 90/24 mm, 2 cannoni da 70/15 mm e 2 cannoni a tiro rapido da 47 mm.[4]
Impiego operativo
modificaIl 1º agosto 1875 effettuò le prove di macchina, venendo però messa in posizione di riserva già in quello stesso anno.[2] Nel 1877 venne riarmata, e il 16 marzo 1879 fu assegnata alla Squadra navale effettuando crociere in Dalmazia e nel Levante.[2] Nel mese di dicembre fu sorpresa al largo dell'isola di Creta da una fortissima raffica di vento di tramontana che spezzò l'albero di bompresso.[2] Effettuate le opportune riparazioni prestò servizio nella Squadra navale fino al 29 luglio 1880 quando fu messa di nuovo in disarmo.[2] Riprese servizio il 2 agosto 1884 quando, al comando del capitano di fregata Viktor Bousquet partì per effettuare un viaggio nell'America del sud, dove fece scalo in Brasile e negli Stati del Rio della Plata. A Rio de Janeiro il 10 novembre fu visitata dall'Imperatore Pedro II, e il 22 dicembre a Buenos Aires dal Presidente della Repubblica Argentina Julio Argentino Roca.[2] Il 1º gennaio 1885 si trovava a Montevideo, capitale dell'Uruguay, ritornando poi a Pola il 25 aprile dopo aver percorso 17.353 miglia.[2] Il giorno successivo fu posta in disarmo e messa ai lavori per la sostituzione delle caldaie. Riprese servizio attivo il 5 luglio 1886 quando, al comando del capitano di fregata Franz Müller pertì per l'Asia Orientale dove una volta arrivata il 1º agosto divenne nave stazionaria.[3] Durante questo servizio risalì il corso della Yang Tze Kiang fino alla città di Chingkiang.[2] Rientrata a Pola il 28 aprile 1888 andò subito ai lavori il 1º maggio, che comportarono la completa revisione della macchia motrice.[2] Rientrata in servizio il 5 agosto 1889, l'8 dello stesso mese salpò al comando del capitano di fregata Rodolfo Montecuccoli degli Erri per effettuare una crociera nelle Indie Occidentali e in Africa orientale.[3] Durante la fase di ritorno in Patria, mentre la Aurora si trovava tra Colombo e Aden, 107 membri dell'equipaggio si ammalarono di influenza, che causò la morte di una marinaio avvenuta a Porto Said. Nella notte tra il 26 e il 27 aprile decedette anche l'ufficiale Hermann von Lorenz-Liburnau a causa di una infezione al sangue e la salma fu sepolta a Suda, nell'isola di Creta.[2] Il 4 maggio 1890 la nave si ancorò a Pola dopo aver percorso 18.884 miglia, e aver consumato 820 tonnellate di carbone.[2]
Il 1º settembre 1891 salpò, al comando del capitano di fregata Gustav Thewalt, per un viaggio addestrativo con a bordo i cadetti di marina dell'anno 1891.[2] Durante tale crociera raggiunse le Indie occidentali, il Nord America e il Portogallo dove prese parte ai festeggiamenti per l'anniversario di Cristoforo Colombo.[3]
Il 10 maggio 1895 salpò, al comando del capitano di fregata Kostantin Edler von Pott, per una missione in Asia Orientale, rientrando in Patria il 15 maggio 1896.[2] L'anno successivo vennero cambiate le caldaie, e nel 1907 la nave fu declassata a nave alloggio per il personale assegnato alla Direzione sommergibili.[3] Tra il 1904 e il 1905 effettuò lavori per la conversione a deposito mine,[3] e il 16 settembre 1906 fu rimorchiata a Sebenico.[5] Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, avvenuta il 28 agosto 1914, prestò servizio come sede del Comando Mine.[3] Dopo al fine del conflitto, nel 1919 fu trasferita a Kumbor, nelle bocche di Cattaro, e l'anno successivo assegnata al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni entrando in servizio nella Marina militare con il nome di Skradin il 4 marzo 1921.[5] Tra il 1924 e il 1927 fu usata come nave alloggio, venendo poi demolita a Taedo.[2]
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ In tedesco per i nomi delle navi, "SMS" significa Seiner Majestät Schiff ("Nave di Sua Maestà").
Fonti
modificaBibliografia
modifica- (EN) Roger Chesneau e Eugene Kolesni, Conway's All the World's Fighting Ships: 1860–1905, London, Conway Maritime Press, 1979.
- (EN) René Greger, Austro-Hungarian Warships of World War I, Shepperton, Ian Allan Ltd., 1976, ISBN 0-7110-0623-7.
- (DE) Karl Gogg, Österreichs Kriegsmarine 1848-1918, Salzburg, Verlag das Bergland-Buch, 1974, ISBN 3-7023-0042-2.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Aurora (1873), su Agenzia Bozzo, http://www.agenziabozzo.it. URL consultato il 13 novembre 2020.