Sampsiceramo II
Sampsiceramo II (in latino: Sampsicerămus; ... – 42) fu re-sacerdote di Emesa, vassallo dell'Impero romano, dal 14 a.C. alla sua morte.
Sampsiceramo II | |
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Re-sacerdote di Emesa | |
In carica | 14 a.C.-42 |
Predecessore | Giamblico II |
Successore | Gaio Giulio Azizo |
Morte | 42 |
Dinastia | famiglia reale di Emesa |
Padre | Giamblico II |
Figli | Gaio Giulio Azizo, Gaio Giulio Soaemo, Iotapa, Giulia Mesa |
Biografia
modificaSampsiceramo era il figlio di Giamblico II, re-sacerdote di Emesa e vassallo dei Romani. Alla morte del padre, nel 14 a.C., gli succedette al trono. Sposò Iotapa, figlia del re Mitridate III di Commagene, da cui ebbe quattro figli: Gaio Giulio Azizo, che gli succedette al trono, Gaio Giulio Soaemo, Iotapa e Giulia Mesa.
In un'iscrizione ritrovata nel tempio di Bel a Palmira e datata al 18/19, Sampsiceramo è menzionato insieme a Germanico, nipote e figlio adottivo dell'imperatore Tiberio; secondo gli storici, questa iscrizione potrebbe indicare che Sampsiceramo avrebbe agito da intermediario tra i Romani e i Palmireni, anche in considerazione del fatto che il benessere di Emesa era strettamente legato ai suoi rapporti con Palmira.[1]
Si imparentò con la dinastia erodiano-asmonea, facendo sposare la propria figlia Iotapa ad Aristobulo, nipote di Erode il Grande, e con quella del Regno del Ponto, dando in sposa Giulia Mesa al re Polemone II.[2]
Sampsiceramo morì nel 42; poco tempo prima, si recò a Tiberiade, a far visita ad Erode Archelao.[3]
Note
modifica- ^ Levick, Julia Domna, Syrian Empress, Taylor & Francis, 2007, p. 9.
- ^ Anthony Richard Birley, Septimius Severus: the African emperor (in inglese), Routledge, 1999. ISBN 0-415-16591-1, p. 222.
- ^ Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, 19.338.