San Giovanni in Croce
San Giovanni in Croce (San Giuan in Crus in dialetto cremonese) è un comune italiano di 1 899 abitanti della provincia di Cremona, in Lombardia.
San Giovanni in Croce comune | |
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Villa Medici del Vascello | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Cremona |
Amministrazione | |
Sindaco | Pierguido Asinari (lista civica) dal 16-5-2011 (3º mandato dal 4-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 45°05′N 10°22′E |
Altitudine | 28 m s.l.m. |
Superficie | 16,21 km² |
Abitanti | 1 899[1] (31-12-2021) |
Densità | 117,15 ab./km² |
Comuni confinanti | Casteldidone, Gussola, Martignana di Po, Piadena Drizzona, Solarolo Rainerio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 26037 |
Prefisso | 0375 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 019090 |
Cod. catastale | H918 |
Targa | CR |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 389 GG[3] |
Nome abitanti | sangiovannesi (è il nome non ufficiale)[l'ufficiale quale sarebbe?] |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Giovanni in Croce nella provincia di Cremona | |
Sito istituzionale | |
Storia
modificaLe prime documentazioni sull'origine del paese le troviamo in un atto del 10 dicembre 1022, con il quale il marchese Bonifacio di Toscana si dice debitore verso il vescovo di Cremona di alcune terre di Palvareto, il nucleo più antico di San Giovanni, che si trovava intorno alla vecchia chiesa parrocchiale. Il termine "Palvareto" sembra abbia etimologia connessa a palus, ossia "palude", e vetus, ossia "vecchio".
Qui esisteva un castello, che nel 1264 la famiglia Ermenzoni vendette a Buoso da Dovara. Il maniero fu rinforzato nel 1341-45 da Bernabò Visconti e poi distrutto nel 1406 da Cabrino Fondulo.
Quest'ultimo fece subito erigere da Maffeo Moro un più grande castello, completato nel 1407.
Durante quel secolo le terre furono contese tra Venezia e Milano; benché nel 1441 un accordo lasciasse ai Milanesi il castello di Pontevico e quello di San Giovanni, i Veneziani, aiutati dai Gonzaga, assaltarono la fortezza di San Giovanni, conservandola solo fino al 1458, quando i Milanesi la ripresero. Nel 1486 il duca Galeazzo Sforza infeudò del castello Pietro Carminati, conte "Bergamino", il cui figlio Ludovico sposò Cecilia Gallerani[4] (già favorita di Ludovico il Moro), poetessa in latino e in volgare, amica di Gian Giorgio Trissino e Matteo Bandello, che diede vita ad una piccola corte di artisti.
Nel 1620 il feudo fu venduto, con Gussola, ad Alfonso de Pimentel; passò quindi ai Vidoni e ai De' Soresina.
Nel 1884 fu aperta la stazione ferroviaria, posta sulla linea Parma–Brescia, mentre quattro anni dopo fu aperta la tranvia proveniente da Ca' de Soresini e da Cremona che fu poi soppressa nel 1928.
Ai primi del Novecento fioriva nel paese una significativa industria tessile e già funzionava uno sportello del Credito commerciale.
Fra il 1928 e il 1947 San Giovanni in Croce fu unita a Solarolo Rainerio, a formare il comune di Palvareto.
Il toponimo Palvareto è stato ripreso nel nome dell'Unione di Comuni Palvareta Nova, costituita nel 2010 per la gestione associata dei servizi, della quale fanno parte i comuni di San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, San Martino del Lago e Voltido.
Nel maggio 2014, dopo esserne divenuto proprietario nel 2005 ed in seguito ad una importante opera di restauro, il Comune ha restituito alla fruizione pubblica il complesso monumentale e naturalistico di Villa Medici del Vascello, oggi meta di un significativo turismo culturale richiamato, in particolare, dalla affascinante figura di Cecilia Gallerani, la Dama con l'ermellino ritratta da Leonardo, divenuta nel luglio 1492 contessa di San Giovanni in Croce.
Proprio a Cecilia Gallerani, nel novembre 2002, è stato intitolato il locale teatro comunale, dotato di una interessante facciata in stile Liberty.
Simboli
modificaNello stemma è rappresentato il crocevia su cui si trova il paese — all'incrocio tra la Via Asolana, che collega Parma con Brescia, e la Via Giuseppina, che porta da Cremona a Mantova — simboleggiato da una croce di Sant'Andrea di argento su campo azzurro, caricata ai margini da alberelli, accantonata ai lati da due alberi sradicati, in capo da una rocca — allusione a quella che sorgeva presso San Zavedro —, torricellata di due pezzi cilindrici e accostata da due alberelli, il tutto su terrazza di verde, e in punta da un edificio con due torri laterali, merlate alla guelfa, aperto e finestrato di nero (Villa Medici del Vascello).
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaSocietà
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[5]
Infrastrutture e trasporti
modificaLa stazione di San Giovanni in Croce, posta lungo la ferrovia Brescia-Parma, è servita da treni regionali eserciti da Trenord e cadenzati a frequenza oraria[6] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.
Fra il 1888 e il 1928 la medesima località era servita altresì dalla diramazione Ca' de Soresini-San Giovanni in Croce della tranvia Cremona-Casalmaggiore, gestita in ultimo dalla società Tramvie Provinciali Cremonesi[7].
Amministrazione
modificaNote
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Franca Petrucci, CARMINATI DI BREMBILLA, Giovan Pietro, detto il Bergamino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977. URL consultato il 7 aprile 2021.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Orario ufficiale Trenitalia, quadro 196
- ^ Mario Albertini e Claudio Cerioli, Trasporti nella Provincia di Cremona - 100 anni di storia, 2ª edizione, Editrice Turris, Cremona, 1994. ISBN 88-85635-89-X.
Bibliografia
modifica- Domenico Bergamaschi, Il Comune e la Parrocchia di S. Giovanni in Croce, Ed. Turris, ristampa anastatica, 1983
- Benedetta Dubini, Il castello della Dama con l'ermellino. La Rocca di San Giovanni in Croce, Il Galleggiante, 2004
- Ivana Brusati, Giorgio Borghetti, La pietra misteriosa: San Giovanni in Croce e le sue pietre, Fantigrafica, 2009
- Danio Asinari, Antonella Pizzamiglio, I tesori di Cecilia, Artestudioarte, [2014]
- Danio Asinari, Lo sguardo riscoperto di Cecilia Gallerani, Nel borgo della Dama con l'ermellino, 2020, ISBN 978-88-31949-36-1
- Carlo Maria Lomartire, La Dama e il Moro, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-04-76693-3.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Giovanni in Croce
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su San Giovanni in Croce
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.sangiovanniincroce.cr.it.
- San Giovanni in Cróce, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151348620 · LCCN (EN) n85385464 · J9U (EN, HE) 987007564862005171 |
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