Sant'Omobono Terme
Sant'Omobono Terme [santomoˈbɔːno ˈtɛrme] (fino al 2004 Sant'Omobono Imagna [santomoˈbɔːno iˈmaɲ(ː)a], Sant Imbù [santimˈbu] in dialetto bergamasco[5][6][7]) è un comune italiano facente parte della catena delle Prealpi Orobiche di 3 876 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia. Si trova in Valle Imagna.
Sant'Omobono Terme comune | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Amministrazione | |
Sindaco | Sauro Ivo Manzoni (lista congiunta civica-Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia Sant'Omobono viva) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°48′33.48″N 9°32′14.28″E |
Altitudine | 427 m s.l.m. |
Superficie | 16,43[1] km² |
Abitanti | 3 876[2] (31-7-2023) |
Densità | 235,91 ab./km² |
Frazioni | Cepino, Mazzoleni, Selino Alto, Selino Basso (sede comunale), Valsecca |
Comuni confinanti | Bedulita, Berbenno, Brumano, Carenno (LC), Corna Imagna, Costa Valle Imagna, Erve (LC), Lecco (LC), Roncola, Rota d'Imagna, Val Brembilla |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24038 |
Prefisso | 035 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 016252 |
Cod. catastale | M333 |
Targa | BG |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 698 GG[4] |
Nome abitanti | santomobonesi |
Patrono | sant'Omobono |
Giorno festivo | 13 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Sant'Omobono Terme nella provincia di Bergamo | |
Sito istituzionale | |
Origini del nome
modificaIl toponimo trova origine dal santo patrono della frazione di Mazzoleni, che compone il comune unitamente a Cepino, Selino Alto, Selino Basso e Valsecca.
Il comune di Sant'Omobono Imagna venne costituito nel 1927 con l'aggregazione dei comuni di Mazzoleni e Falghera, Cepino e Selino. Grazie ad una legge regionale dell'agosto 2004 il nome fu cambiato da Sant'Omobono Imagna a Sant'Omobono Terme.
Storia
modificaLe origini del paese dovrebbero risalire all'epoca medievale, quando nella zona, molto più che nel resto della provincia bergamasca, imperversavano scontri cruenti tra guelfi e ghibellini. La valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l'attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini.
I primi scontri videro prevalere i guelfi, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni. Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, avvenute anche a Sant'Omobono e soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò quando la zona passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, tra cui Sant'Omobono, ebbero un trattamento di favore come citato in documenti dell'epoca:
«I Valdimagnini per la loro integrità della fede e fedeltà alla Repubblica, difendendola contro il Duca di Milano, furono dal Doge con privilegi, grazie e favori arricchiti et onorati»
I secoli successivi non videro fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
A partire dal termine del XVIII secolo il territorio cominciò a ritagliarsi una certa notorietà grazie alla presenza di acque sulfuree molto pregiate, le cui doti sono enunciate anche negli scritti di Giovanni Maironi da Ponte.
Queste vennero classificate, a metà del XIX secolo, come tra le migliori conosciute sul territorio italiano, facendo nascere di conseguenza un'industria legata al loro sfruttamento, tanto importante da permettere il cambiamento del nome.
Il paese è sempre stato uno dei centri principali della zona e ancor oggi è il centro più popoloso di tutta la valle, nonché sede delle istituzioni amministrative della stessa.
Storia moderna
modificaIl comune di Sant'Omobono Terme, dopo aver valutato la proposta di annessione del comune di Valsecca, centro poco popoloso e privo di alcuni servizi, ha sottoposto alla popolazione un referendum a tale proposta che si è tenuto domenica primo dicembre 2013, con esito è stato positivo in entrambi i paesi[8]. Il 21 gennaio 2014 Valsecca viene definitivamente aggregato a Sant'Omobono Terme con votazione unanime del consiglio regionale.[9]
L'aggregazione entra in vigore dal 4 febbraio, con lo scioglimento dei consigli comunali e la nomina da parte della Regione del commissario, nominato anche per il confinante comune di Val Brembilla. Il comune è stato quindi è ricostituito ex novo dalla fusione dei preesistenti comuni di Sant'Omobono Terme e Valsecca in base alla legge regionale 2 del 30 gennaio 2014. Quest'ultima è stata promulgata in seguito a un referendum consultivo in cui l'84,3% dei votanti si era espresso favorevolmente alla costituzione del nuovo ente[10].
Si è fatta anche strada l'idea della costituzione di un unico comune dell'Alta Valle, ad eccezione del già popoloso comune di Berbenno.
Simboli
modificaLo stemma, il gonfalone e la bandiera del comune di Sant'Omobono Terme sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 maggio 2015.[11]
«Stemma d'azzurro, al decusse diminuito d'argento, accantonato da quattro torri dello stesso, merlate alla guelfa di tre, murate, chiuse e finestrate di nero. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di argento: Consociati pro Valdimania. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco. La bandiera è un drappo di azzurro, al decusse diminuito d'argento, accantonato da quattro torri dello stesso, merlate alla guelfa di tre, murate, chiuse, finestrate di nero.
Lo stemma è stato creato in seguito alla creazione del nuovo comune nato dalla fusione nel 2014 di Valsecca con Sant'Omobono Terme, mantenendo il nome del nucleo cittadino più importante. Valsecca non possedeva un proprio stemma mentre in quello di Sant'Omobono Terme, già Sant'Omobono Imagna, vi erano raffigurati una mazza, una sella tra i monti e un ceppo sradicato, a ricordo dei tre paesi di Mazzoleni, Selino e Cepino uniti nel 1927.
«Troncato: nel 1° di rosso, ad una collinetta di verde a forma di sella sormontata da una mazza al naturale, posta in palo, accompagnata da due gigli d'oro; nel 2° di rosso, al ceppo al naturale, con in punta un giglio pure d'oro.»
Con delibera del consiglio comunale del 27 marzo 2015, fu approvato il nuovo emblema con quattro torri poste a simboleggiare i vecchi comuni, separati da una croce di Sant'Andrea; per ricordare la determinante "Terme", presente nel nome del comune, venne scelto lo smalto d'azzurro con riferimento alla presenza di acque termali nel suo territorio. Il motto Consociati pro Valdimania sottolinea l'unione finalizzata al benessere comune dell'alta Valle Imagna, storicamente conosciuta come Comunità di Valdimania.[13]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaIl territorio è caratterizzato dalla presenza di terme di acque sulfuree che, unite alla tranquillità della zona ed all'aria pulita, rendono il luogo adatto a chi vuole trascorrere momenti di relax rigenerando il corpo.
Molto interessante è la Villa delle Ortensie, posta a fianco delle terme. Risalente al XIX secolo, presenta linee molto raffinate ed eleganti, grazie anche ad un recente restauro.
In ambito religioso meritano menzione le chiese dei quattro paesi che compongono il territorio comunale. Quella di Mazzoleni, intitolata a sant'Omobono, presenta un aspetto maestoso con linee settecentesche. Risalente almeno alla seconda metà del XIII secolo, custodisce opere di buon pregio; la chiesa parrocchiale di Cepino, intitolata a san Bernardino, venne edificata nel XVI - XVII secolo con una struttura ad una navata in luogo di un precedente edificio di culto. Al suo interno si trovano opere di Gaetano Peverada.
L'edificio di maggior richiamo a Valsecca è indubbiamente la chiesa parrocchiale di San Marco evangelista. Edificata nel corso del XV secolo, ma soggetta a successivi ampliamenti (XVIII secolo) e ristrutturazioni (XX secolo), presenta al proprio interno dipinti di buon pregio, ma soprattutto un crocefisso in legno opera di frà Giovanni da Reggio.
A Selino Alto si trova invece la chiesa parrocchiale di San Giacomo che, edificata nel XVIII secolo con uno stile neoclassico, presenta sculture di scuola fantoniana e dipinti di Francesco Quarenghi. In ultimo la chiesa di Santa Maria Immacolata che, posta nella frazione di Selino basso, venne edificata nel XX secolo.
Tuttavia l'edificio di maggior richiamo a livello religioso è indubbiamente il santuario della Cornabusa. Molto frequentato non solo dalla gente di tutta la valle, è una chiesa completamente ricavata nella roccia, elemento che la rende unica nel suo genere. Edificata nel XVI secolo si trova al centro di una leggenda popolare che troverebbe origine nel periodo medievale, quando un'anziana donna si rifugiò in una grotta naturale per rifugiarsi dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Una volta terminati gli scontri, questa lasciò sul luogo una statuetta della Madonna, ritrovata qualche tempo più tardi da una giovane sordomuta che, dopo il ritrovamento, si sentì immediatamente guarita.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[14]
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 maggio 2001 | 29 maggio 2006 | Giosuè Frosio | Sindaco | ||
30 maggio 2006 | 14 maggio 2011 | Ivo Sauro Manzoni | Lega Nord | Sindaco | |
15 maggio 2011 | 4 febbraio 2014 | Paolo Dolci | lista civica | Sindaco | |
6 febbraio 2014 | 25 maggio 2014 | Andrea Iannotta | Commissario | ||
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Paolo Dolci | lista civica | Sindaco | |
26 maggio 2019 | in carica | Ivo Sauro Manzoni | Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia | Sindaco |
Altre informazioni amministrative
modificaIl comune è sede della Comunità Montana Valle Imagna.
Note
modifica- ^ Dato Istat - La superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane al Censimento 2011 (somma delle superfici degli ex comuni di Sant'Omobono Terme e Valsecca)
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2023 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 601, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Con tale denominazione, tuttavia, si intende prevalentemente la frazione Mazzoleni, di cui Sant' Omobono è patrono. L'allargamento all'intero territorio comunale è solitamente tipico dei non residenti.
- ^ Nuovi Comuni istituiti nel 2014, su tuttitalia.it. URL consultato il 18 dicembre 2013.
- ^ Nuovi Comuni in Lombardia, da 22 diventano nove: ecco tutti i nomi
- ^ Regione Lombardia - Bollettino Ufficiale (PDF), su comune.drezzo.co.it, Supplemento, Lunedì 3 febbraio 2014. URL consultato il 28 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2014).
- ^ Sant'Omobono Terme (Bergamo) D.P.R. 21.05.2015 concessione di stemma, gonfalone e bandiera, su presidenza.governo.it. URL consultato il 5 agosto 2022.
- ^ Sant'Omobono Imagna, decreto 1974-11-27 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Sant'Omobono Terme, su Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato il 5 agosto 2022.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.santomobonoterme.bg.it.
- Sant'Omobòno Tèrme, su sapere.it, De Agostini.