Sarahah

social network arabo

Sarahah (in arabo صراحة?, ṣarāḥa, "franchezza"/"onesta") è un social network, nato nell'Arabia Saudita, con l'intento di inoltrare feedback costruttivi in modo anonimo. È stata creata da Zain-Alabdin Tawfiq, nel novembre 2016, raggiungendo un improvviso successo mondiale nella metà del 2017. Questa crescita è considerata correlata con la distribuzione di un aggiornamento di Snapchat che ha permesso alle persone di condividere URL dell'applicazione sui propri snap.[2]

Sarahah
sito web
Logo
Logo
Tipo di sitosocial network
LinguaMultilingue
RegistrazioneRichiesta per ricevere feedback; opzionale per l'invio
ProprietarioZain-Alabdin Tawfiq
Creato daZain-Alabdin Tawfiq
Lancionovembre 2016[1]
Stato attualeAttivo
SloganSarahah ti aiuta a scoprire i tuoi punti e le tue aree di forza, migliorali con un feedback sincero e costruttivo dai tuoi dipendenti e dai tuoi amici

Sarahah consente a chiunque di inviare messaggi di testo agli utenti registrati, in modo completamente anonimo. Inizialmente, l'applicazione era stata concepita affinché i dipendenti potessero inviare feedback ai loro capireparto senza temere ritorsioni.

È stata pubblicata sull'App Store di Apple negli Stati Uniti il 13 giugno 2017, ma ha raggiunto utenti anche in altri diversi altri Paesi, tra i quali Canada, India e Libano. Il 5 luglio 2017 è stato distribuito un nuovo aggiornamento di Snapchat, il quale consentiva di inserire collegamenti ipertestuali nei suoi contenuti. Nel giro di due settimane, Sarahah è diventata l'applicazione più scaricata del momento. L'aumento di interesse è stato rilevato in un rapporto di Google Trends.[3]

Nel giugno 2019, Sarahah ha smesso di funzionare in modalità completamente anonima, impedendo così l'invio di messaggi senza autenticazione. Attualmente non è più presente come applicazione per dispositivi mobili, tuttavia rimane la sua interfaccia web che è possibile utilizzare registrandosi presso il servizio o con un account social come Facebook.

Controversie

modifica

Il 26 agosto 2017 è stato riferito che l'applicazione mobile Sarahah caricava, senza darne notifica, la rubrica dell'utente sui suoi server web.[4]

Il 12 gennaio 2018 una donna nel Queensland, in Australia, aveva avviato una petizione per vietare l'utilizzo dell'applicazione (e similari), dopo che gli amici di sua figlia tredicenne, le avevano inviato messaggi offensivi, inclusi alcuni che la incitavano al suicidio.

Un rapporto della Special Broadcasting Service (SBS) australiana, ha affermato che la madre della bambina, Katrina, avrebbe invitato l'App Store di Apple e Google Play a bloccare i download di Sarahah.[5]

Il 21 febbraio, Katrina, ha pubblicato un messaggio in cui dichiarava il successo della sua azione, affermando che sia Apple, sia Google avevano rimosso l'app dai loro store online.[6][7]

Utilizzi illustri

modifica

Una ONG indiana, Ungender, ha utilizzato Sarahah per affrontare il problema delle molestie sessuali.[8]

  1. ^ (EN) Karissa Bell, How Sarahah became one of the most popular iPhone apps in the world, su mashable.com, Mashable, 23 luglio 2017. URL consultato il 9 ottobre 2019.
  2. ^ (EN) Tim Bradshaw, Can Sarahah survive the trolls?, su ft.com, Financial Times, 28 giugno 2017. URL consultato il 9 ottobre 2019.
  3. ^ Google Trends [collegamento interrotto], su trends.google.com. URL consultato il 9 aprile 2020.
  4. ^ (EN) Yael Grauer, Hit App Sarahah Quietly Uploads Your Address Book, su theintercept.com, The Intercept, 27 agosto 2017. URL consultato il 27 agosto 2017.
  5. ^ (EN) Malcolm Turnbull, 'Please just talk to your children': Dolly's father makes emotional plea after memorial, su sbs.com.au, Special Broadcasting Service, 12 gennaio 2018. URL consultato il 9 ottobre 2019.
  6. ^ (EN) Sarahah: Anonymous app dropped from Apple and Google stores after bullying accusations, in BBC, 26 febbraio 2018. URL consultato il 9 aprile 2020.
  7. ^ (EN) Andrew Griffin, Sarahah: Popular anonymous messaging app blamed for making abuse easy is kicked off iPhone and Android, in The Independent, 26 febbraio 2018. URL consultato il 9 ottobre 2019.
  8. ^ (EN) Ungender, su Facebook. URL consultato il 9 ottobre 2019.

Altri progetti

modifica