Scardona

città croata

Scardona[1][2][3][4][5] (in croato Skradin) è una città di 3 807 abitanti della Croazia, nella regione di Sebenico e Tenin.

Scardona
città
(HR) Skradin
Scardona – Veduta
Scardona – Veduta
Localizzazione
StatoCroazia (bandiera) Croazia
Regione Sebenico e Tenin
Amministrazione
SindacoNediljko Dujić
Territorio
Coordinate43°50′N 15°56′E
Altitudinem s.l.m.
Superficie186,78 km²
Abitanti3 807 (31-03-2011, Censimento 2011)
Densità20,38 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale22222
Prefisso022
Fuso orarioUTC+1
TargaŠI
Nome abitantiscardonesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Scardona
Scardona
Sito istituzionale

Geografia fisica

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La cittadina è situata lungo il fiume Cherca nei pressi del Parco Nazionale del fiume Cherca, a 18 km da Sebenico e ad un centinaio di chilometri da Spalato. Scardona è nota anche per le vicine cascate (la più importante, lo Skradinski Buk, prende appunto il nome dalla città).

Il nome italiano della città corrisponde all'antico toponimo latino: Scardona.[6] Era un insediamento degli Illiri lungo i confini tra le tribù dei Delmatae e dei Liburni, e di questi ultimi ne era la capitale.[7] Si trovava sulla riva destra del fiume Titius (il moderno corso del Cherca), a circa 20 km dal mare. Divenne poi un importante centro amministrativo (municipium sotto i Flavi[8]) e militare romano (qui vennero seppelliti alcuni veterani dell'esercito romano[9]) della regione.

Nel 1116 Scardona divenne sede vescovile in seguito alla traslazione della sede vescovile di Zaravecchia dopo la distruzione di quest'ultima città. La città appartenne all'Impero ottomano dal 1522 al 1683, dopodiché passò a Venezia (acquisto sancito dalla pace di Carlowitz) e rimase parte della Serenissima fino al 1797, seguendo poi le vicende dell'intera Dalmazia. L'antica diocesi di Scardona fu soppressa nel 1828 e riunita alla diocesi di Sebenico.

Società

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La presenza autoctona di italiani

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Scardona tra il 1890 e il 1900
  Lo stesso argomento in dettaglio: Dalmati italiani, Esodo giuliano dalmata e Italiani di Croazia.

È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italofone che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che appartennero alla Repubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Scardona è drasticamente diminuita in seguito agli esodi che hanno seguito la prima e la seconda guerra mondiale.

Centro a maggioranza croata era abitato da una minoranza italiana, discendente di quegli impiegati, medici, notai, militari che la Repubblica di Venezia aveva qui installato durante il XVIII secolo. Per tutto il XIX secolo, gli atti del Comune furono redatti esclusivamente in italiano. Nel 1867, il deputato bilingue e podestà cittadino Giovanni Marassovich rilevava che in città si impartiva l'istruzione in italiano e in lingua slava, “ciò in omaggio alla coltura italiana di Scardona e alla sua nazionalità slava”. Lo stesso Marassovich si impegnò per diffondere il bilinguismo in tutta la Dalmazia, contro le pretese nazionaliste dei croati. Alle elezioni del 1890, la città espresse un deputato italiano, il notaio Emanuele Vidovich. Nel 1897 venne aperta dagli italiani locali una sede della Lega Nazionale, come anche a Dernis. Tuttavia nel 1927 si contavano appena 26 italiani a Scardona.

Nativo di Scardona fu Natale (Nade) Krekich, avvocato a Zara e senatore del Regno, membro del Partito Autonomista.

Geografia antropica

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Il Comune di Scardona è composto dalle seguenti 22 frazioni (naselja)[10], di seguito elencate. Tra parentesi il nome in lingua italiana, generalmente desueto.

  • Bićine (San Giovanni in Pena)
  • Bratiškovci (Convento d'Ostro o Bratiscovzi[11])
  • Bribir (Brebério[12][13] o Brebéra, dal toponimo latino Breberia o Varvaria)
  • Cicvare (Zizzovara)
  • Dubravice (Lugo di Procleano o Dubravizza)
  • Gorice (Gorizze)
  • Gračac (Graciaz di Scardona)
  • Ićevo (Carraia o Ichievo)
  • Krković (Chércovich)
  • Lađevci (Làgevaz)
  • Međare (Medara)
  • Piramatovci (Piramatozzi)
  • Plastovo (Bachimieo)
  • Rupe (Rupia[14] o Rupe Sant'Antonio)
  • Skradin (Scardona), sede comunale
  • Skradinsko Polje (Campo di Scardona o Poglie di Scardona)
  • Sonković (Sòncovich)
  • Vaćani (Vachiane[14] o Vecchiana o Vazzani, dal toponimo latino Acianum)
  • Velika Glava (Vellaglava)
  • Žažvić (Zassich o Zaxich)
  • Ždrapanj (San Bartolo di Sdrappàn)
  1. ^ Cfr. il toponimo "Scardona" sulla tav. 247 del Grande Atlante Geografico e Storico, UTET, Torino, 1995, ISBN 88-02-04446-5.
  2. ^ Cfr. a p. 180 e 185 in Istituto Geografico De Agostini Grande atlante d'Europa e d'Italia, Novara, 1994.
  3. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 556-557 e 698-709.
  4. ^ Usporedno Talijansko-Hrvatsko nazivlje mjestat ("Tabella comparativa italiano/croato dei toponimi") pubblicata su Fontes (ISSN 1330-6804 (WC · ACNP), rivista scientifica croata edita dall'Archivio di Stato), giugno 2000.
  5. ^ Blatt 34-44 der Generalkarte von Mitteleuropa 1:200.000 der Franzisco-Josephinischen Landesaufnahme, Österreich-Ungarn, ab 1887
  6. ^ Strabone, VII, 5.5; Tolomeo, Geografia, II, 15.
  7. ^ Plinio il Vecchio, III, 22.141.
  8. ^ CIL III, 2802.
  9. ^ CIL III, 2817; CIL III, 2818; CIL III, 6413.
  10. ^ Frazioni della Regione di Sebenico e Tenin
  11. ^ Comune BRATISCOVZI, Circolo Zara, Disto Censuao Scardona Archiviato il 14 dicembre 2013 in Internet Archive. - Catasto austriaco franceschino. Archivio di Stato di Spalato
  12. ^ File:GovernatoratoDalmazia.jpg
  13. ^ [1]
  14. ^ a b Luigi Vittorio Bertarelli (a cura di), Guida d’Italia del Touring Club Italiano, 3ª ed., Milano, Touring Club Italiano, 1934 (XII), carta alle pp. 136-137, ISBN non esistente.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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