Sciamani del coyote
Gli sciamani del coyote formavano uno dei reparti dell'esercito azteco insieme alle altre unità costituite dai Guerrieri aquila, Guerrieri giaguaro, Guerrieri freccia e Cuahchiqueh.
Gli sciamani facevano parte dell'alto clero azteco e la loro era una funzione eminentemente magico-religiosa che diveniva militare in tempo di guerra per quei sacerdoti che avessero già combattuto e si fossero distinti per aver catturato almeno sei prigionieri.
Lo scopo infatti delle guerre azteche non era quello di eliminare in massa i nemici o conquistare stabilmente dei territori ma era soprattutto quello di fare prigionieri da sacrificare nelle loro cruente cerimonie e di ottenere il pagamento di tributi dai popoli sconfitti. Lo stesso fine era perseguito con le guerre fiorite scontri programmati tra due stati nemici destinati esclusivamente a fare prigionieri per i sacrifici umani.[1]
Rivestiti da una semplice pelle di coyote, gli sciamani combattevano armati di uno scudo chimalli ed una mazza maquahuitl.
Note
modifica- ^ Recentemente questa interpretazione è stata messa in dubbio da studiosi quali Nigel Davies (1968) e Ross Hassig (1988) secondo i quali «il mutuale accordo» delle guerre dei fiori è dubbio.
Bibliografia
modifica- Ross Hassig, Aztec Warfare: Imperial Expansion and Political Control, Civilization of the American Indian series, no. 188, Norman, University of Oklahoma Press, 1988, ISBN 0-8061-2121-1, , oclc 17106411.
- Ross Hassig, War and Society in Ancient Mesoamerica, Berkeley, University of California Press, 1992, ISBN 0-520-07734-2, , oclc 25007991.
- Escalante Gonzalbo Pablo, Una giornata con... Un guerriero azteco,Trad. Domenici D., Editore: Jaca Book, 1998 ISBN 8816571438