Webedia

azienda francese
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Webedia è un'azienda francese specializzata nella produzione di media online con sede nel comune di Paul-Vaillant-Couturier (provincia di Levallois-Perret), fondata nel 2007 da Cédric Siré e Guillaume Multrier come filiale della capogruppo francese Fimalac[1].

Webedia
Logo
Logo
StatoFrancia (bandiera) Francia
Forma societariaSocietà anonima
Fondazione2007 a Levallois-Perret
Fondata daCédric Siré, Guillaume Multrier
Sede principaleLevallois-Perret
GruppoFimalac
ControllateThe Boxoffice Company (AlloCiné, Côté Ciné Group, BoxOffice), L'Odyssée Interactive (Jeuxvideo.com), Talent Web, Mixicom, Elephant, Tradematic, Lincom, Scimob, Semantiweb, Groupe Confidentielles (750g), Melberries, altre
Persone chiaveCédric Siré, Véronique Morali
Settoreinformatico
Prodottimezzi di comunicazione di massa
Fatturato€ 210 100 000[1][2] (2018)
Dipendenti2 400[3] (2019)
Slogan«Engaging audiences with passion»
Sito webfr.webedia-group.com/

Secondo ComScore a dicembre 2018 Webedia conta oltre 250 milioni di visitatori al mese nel mondo[4]. Presente in quindici Paesi, la società occupa il sesto posto tra i gruppi di intrattenimento francesi con un pubblico medio di 28 milioni di visitatori al mese dopo Le Figaro[5]. Webedia conta 2 400 dipendenti al 2019[3].

Proprietà

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Webedia possiede in particolare AlloCiné, (società anonima che fornisce informazioni e servizi sul cinema), Jeuxvideo.com (sito web che fornisce materiale sui videogiochi), PureMédias, PurePeople, PureShopping, PureBreak, Terrafemina, 750g, Exponaute, Millennium, e altri[6].

Nel 2016 Webedia ha acquistato Scimob, sviluppatore di videogiochi francese[7]. Fondato nel 2008 da Gaël Bonnafous con base a Montpellier, il gruppo è specializzato nello sviluppo di rompicapo dal 2012, distribuiti in 120 paesi e scaricabili dall'App Store e da Google Play[7]. Scimob ha raggiunto il successo globale a maggio 2016 con oltre 60 milioni di download[7].

Controversie

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Il 26 novembre 2015 Webedia è stata accusata di violazione della privacy dalla corte suprema di Nanterre e condannata a versare un totale di 12 000 euro al denunciante, una persona conosciuta con le sue sole iniziali: D. B.-Z.[8].

Il sito PurePeople, pubblicato da Webedia, è accusato di aver diffuso diverse fotografie di D. B.-Z. col suo compagno M.-J.C. in un articolo del 31 maggio 2014. Webedia ha risarcito con 7 000 euro la vittima, la signora C.[9].

  1. ^ a b (FR) WEBEDIA (LEVALLOIS-PERRET) Chiffre d'affaires, résultat, bilans, su societe.com. URL consultato il 2 giugno 2021.
  2. ^ (EN) Presentation of the Fimalac Group (PDF), su Fimalac. URL consultato il 2 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2022).
  3. ^ a b (FR) Webedia revoit tout son back-office, su Les Échos, 26 marzo 2019. URL consultato il 2 giugno 2021.
  4. ^ (FR) Audiences digitales : le groupe Webedia dépasse les 250 millions de visiteurs uniques mensuels dans le monde, su Webedia Group. URL consultato il 2 giugno 2021.
  5. ^ (FR) Nicolas Jaimes, Doctolib, grand gagnant du secteur de la santé en mars 2021, su Le Journal du Net, 4 maggio 2021. URL consultato il 2 giugno 2021.
  6. ^ (FR) Nicolas Jaimes, Webedia flambe à tout va, Fimalac remet 300 millions au pot, su Le Journal du Net, 4 ottobre 2016. URL consultato il 2 giugno 2021.
  7. ^ a b c (EN) Game studio, su scimob.com. URL consultato l'11 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2020).
  8. ^ (FR) L’actualité du droit des nouvelles technologies | Tribunal de grande instance de Nanterre, Pôle civil, 1ère Chambre, jugement du 26 novembre 2015, su Legalis. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  9. ^ (FR) Maryline Barbereau, Tribunal de grande instance de Nanterre, pôle civil - 1ère chambre, jugement du 25 Juin 2015, su codes-et-lois.fr, 30 giugno 2015. URL consultato il 2 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2018).

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