Scorzonera aristata
La scorzonera dorata (Scorzonera aristata Ramond. ex DC., 1805) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
modificaIl nome del genere (Scorzonera) ha una etimologia incerta; potrebbe derivare da più radici quali "scorzon" in francese antico, "Scorsone" in italiano e "escorzonera" in spagnolo, il cui significato è "scorza nera"; ma anche "vipera", forse dall'uso delle sue radici come antidoto al morso dei serpenti.[3] L'epiteto specifico (aristata) significa "con punta lunga" in riferimento all'apice delle brattee dell'involucro provvisto di una sporgenza lesiniforme.[4]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto dai botanici Louis François Elisabeth Ramond de Carbonnière (1753-1827) e Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione "Flore Francaise, ou Descriptions Succinctes de Toutes les Plantes qui Croissent Naturellement en France" (Fl. Franc. [de Candolle & Lamarck], ed. 3. 4: 922) del 1805.[5]
Descrizione
modificaHabitus. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, spesso sono dotate di un asse fiorale eretto e privo di foglie.[6][7][8][9][10][11]
Fusto. L'altezza media di queste piante varia da 2 a 3 dm. La parte sotterranea consiste in un rizoma verticale non avvolto da fibre. La parte aerea del fusto è eretta, semplice (non ramificata) e senza foglie. Le radici sono secondarie da rizoma; i rizomi non sono fibrosi.
Foglie. Le foglie sono per lo più basali e sono disposte in modo alterno. La lamina, con un portamento eretto e poi ripiegato a doccia, ha un contorno lineare con apici acuti; la superficie è solcata da 5 nervi paralleli. La base ha una pelosità ragnatelosa caduca. Dimensioni delle foglie cauline: larghezza 5 mm; lunghezza 2 – 3 dm.
Infiorescenza. Le infiorescenze sono generalmente composte da un unico capolino. Il capolino è formato da un involucro a forma piriforme composto da brattee (o squame) disposte su parecchie serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame si dividono in due tipi: inferiori e superiori. Quelle inferiori hanno una forma lanceolato-acuminata con bordi biancastri e un prolungamento lesiniforme lungo 5 – 10 mm. Quelle superiori sono più strette e più lunghe. Il ricettacolo è nudo, ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro del capolino: 3 – 4 cm. Diametro dell'involucro: 1 – 2 cm. Dimensione delle squame inferiori: larghezza 5,5 mm; lunghezza 12 – 14 mm. Dimensione delle squame superiori: lunghezza 20 – 22 mm.
Fiori. I fiori sono tutti del tipo ligulato[12] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: le corolle sono formate da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo (a volte il colore è brunastro sulla pagina inferiore delle ligule - rossastro nel secco). Dimensione dell ligula: larghezza 3 mm; lunghezza 20 mm. Lunghezza del tubo: 10 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato (con due lacune), è echinato (con punte) e anche "lophato" (la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni).[15]
- Gineceo: lo stilo è filiforme con peli sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti, filiformi, ricurvi con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[16] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
- Fioritura: da giugno a luglio.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo di setole piumose. L'achenio, ristretto all'apice e con coste rugoso-tubercolate, è lungo 9 – 11 mm. Il pappo è bianco ed è lungo 12 – 15 mm.
Biologia
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
modifica- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita Sud Ovest Europeo.
- Distribuzione: in Italia è considerata una specie rara e si trova soprattutto al Nord. La distribuzione di questa pianta presenta un areale frammentato, probabilmente di origine antica ma non postglaciale.[11] Nelle Alpi, oltre il confine italiano, è presente in Francia, in Austria e Slovenia.[18] Nel resto dell'Europa si trova nella parte occidentale.
- Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i pascoli e le praterie subalpine. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[18]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini queste piante si possono trovare a quote comprese tra 1.000 e 2.300 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano, subalpino e in parte quello alpino.
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
- Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
- Classe: Elyno-Seslerietea variae
- Ordine: Seslerietalia variae
- Alleanza: Seslerion variae
- Sub-Alleanza: Caricenion austroalpinae
- Alleanza: Seslerion variae
- Ordine: Seslerietalia variae
- Classe: Elyno-Seslerietea variae
- Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]
Filogenesi
modificaIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Scorzonerinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Scorzonerinae è il secondo clade che si è separato dalla tribù.[10]
Con gli ultimi studi filogenetici da questo genere sono stati scorporati diverse sezioni (Takhtajaniantha, Lipschitzia, Ramaliella, Epilasia e altre ancora trasformate in generi autonomi). Da questa operazione Scorzonera è risultato un genere monofiletico con quattro cladi maggiori e poche specie isolate. La specie S. aristata appartiene al "Scorzonera s.str. clade", individuato dai seguenti caratteri: le brattee interne dell'involucro hanno una macchia rosso-scuro; le corolle sono gialle; gli acheni sono privi di carpoforo e di becco; l'epidermide degli acheni è papillosa; il pappo è persistente. Le altre specie del clade sono: S. parviflora e S. humilis.[22]
Il numero cromosomico di S. aristata è: 2n = 14.[11]
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Hieracium aristatum E.H.L.Krause
- Scorzonera alpina Hoppe
- Scorzonera graminifolia All.
- Scorzonera grandiflora Lapeyr.
- Scorzonera hoppeana Sieber ex Rchb.
- Scorzonera tenuifolia Bertol.
Specie simili
modificaNell'ambito del gruppo le scorzonerine sono abbastanza simili tra di loro. Nella flora spontanea italiana possiamo distinguere altre cinque specie simili alla Scorzonera aristata i cui caratteri più distintivi sono indicati di seguito:
- Scorzonera humilis DC.: il rizoma è densamente fibroso all'apice; gli acheni lunghi 7 - 11 mm, hanno le coste liscie; il pappo è biancastro.
- Gelasia hirsuta (Gouan) Zaika, Sukhor. & N.Kilian: tutta la pianta è ricoperta da peli contorti; il pappo è lungo il doppio dell'achenio.
- Takhtajaniantha austriaca (Willd.) Zaika, Sukhor. & N.Kilian: il rizoma è provvisto di fibre; le foglie hanno una consistenza coriacea e sono glabrescenti.
- Gelasia villosa (Scop.) Cass.: il capolino è lievemente più piccolo; le foglie sono ricoperte da peli biancastri.
- Pseudopodospermum hispanicum (L.) Zaika, Sukhor. & N.Kilian: è la più alta (arriva a 1 metro); le foglie cauline inferiori sono allargate con bordi sinuosi.
Note
modifica- ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 6 dicembre 2021.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 6 gennaio 2013.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 6 dicembre 2021.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 dicembre 2021.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 198.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 347.
- ^ a b c Pignatti 2018, vol.3 pag.1052.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 161.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 642.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
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- ^ Zaika et al. 2020.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Maxim A. Zaika, Norbert Kilian, Katy Jones, Anastasiya A. Krinitsina, Maya V. Nilova, Anna S. Speranskaya, Alexander P. Sukhorukov, Scorzonera sensu lato (Asteraceae, Cichorieae) – taxonomic reassessment in the light of new molecular phylogenetic and carpological analyses, in PhytoKeys, vol. 137, 2020, pp. 1-85.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Scorzonaera aristata Royal Botanic Gardens KEW - Database