Sejo di Joseon
Sejo (세조?, 世祖?; nato Yi Yu (이유?, 李瑈?); 2 novembre 1417[1] – Seul, 23 settembre 1468[1]) è stato il settimo re di Joseon dal 1455 al 1468.
Sejo | |
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Re di Joseon | |
In carica | 1455 – 1468 |
Predecessore | Danjong di Joseon |
Erede | Yejong di Joseon |
Successore | Yejong di Joseon |
Nome completo | Yi Yu |
Nascita | 2 novembre 1417 |
Morte | Suganggung, Seul, 23 settembre 1468 (50 anni) |
Sepoltura | Gwangneung |
Luogo di sepoltura | Namyangju |
Casa reale | casato di Yi |
Padre | Sejong il Grande |
Madre | Soheon di Joseon |
Consorte | Jeonghui di Joseon e altre |
Figli | Yi Jang Yi Hwang altri |
Contribuì al consolidamento della monarchia del primo periodo Joseon grazie a una serie di iniziative,[2] ma, poiché salì al potere usurpando il trono di suo nipote Danjong, fu oggetto di continue critiche durante le generazioni successive.[3]
Biografia
modificaPrimi anni
modificaNacque nel 1417 con nome proprio Yi Yu, secondogenito di Sejong il Grande e della regina consorte Soheon. Ebbe diversi nomi di cortesia nel corso della sua vita: gran principe Jinpyeong, gran principe Hampyeong, gran principe Jinyang e, dal 1428, gran principe Suyang. Quest'ultimo è quello maggiormente utilizzato nei registri storici prima della sua ascesa al trono.[3][4] Al contrario del fratello maggiore Hyang (re Munjong) e del fratello minore Yong (il gran principe Anpyeong), che erano dediti alla scrittura e alla calligrafia, Suyang era schietto e avido, arrogante e condiscendente.[3][5] Particolarmente versato in equitazione e tiro con l'arco, gli piaceva cacciare con il falcone: a 13 anni, durante una battuta di caccia, mandò sette frecce a segno nel collo di un cervo.[3] Sejong era orgoglioso delle sue abilità, ma anche preoccupato che la sua ambizione potesse minare la stabilità dello Stato.[3]
Nel 1428 sposò la figlia del secondo consigliere di Stato, la futura regina Jeonghui.[4]
Durante i suoi anni da principe, Suyang dimostrò di avere una profonda conoscenza di diverse materie quali musica e linguistica, aiutando il padre nella traduzione e nella pubblicazione di libri buddhisti, e nell'organizzazione di spartiti.[3] Nel 1447 stilò il Seokbosangjeol (Vita e sermoni di Buddha estratti dalle scritture buddhiste) in prosa, sia per pregare per la propria madre defunta che per indottrinare il popolo:[6] fu il primo testo buddhista scritto in hangul.[7]
Regno
modificaQuando Munjong morì improvvisamente nel 1452, Suyang organizzò un colpo di Stato contro il proprio nipote Danjong: il 10 ottobre 1453 prese il potere, e l'11 giugno 1455 (secondo il calendario lunare) costrinse il re ragazzo, che in seguito avrebbe esiliato e fatto giustiziare, ad abdicare in suo favore.[4][8] Durante i primi anni del suo regno, furono molti i tentativi per riportare Danjong al potere, e il nuovo sovrano – il cui nome templare sarebbe stato Sejo – li represse nel sangue, decisione di cui, anni dopo, si pentì.[9] Coloro che si opposero a lui, per la maggior parte appartenenti alla fazione Sarim, sono ricordati in epoca moderna come Sayuk-sin (i Sei Lealisti Morti, che vennero giustiziati dopo aver cercato di deporlo) e Saengyuk-sin (i Sei Lealisti Vivi, che si ritirarono completamente dalla vita politica attiva per protesta).[10] Sejo fece anche arrestare, esiliare e giustiziare suo fratello Anpyeong.[5]
Nel 1457 gli fu proposta la realizzazione di un codice di leggi, che venne avviata l'anno successivo: l'opera, nota come Gyeongguk daejeon, venne completata sotto il regno di Yejong, suo figlio.[11] Riformò l'organizzazione statale di contee e prefetture e promosse l'agricoltura facendo pubblicare diversi libri a riguardo.[4] Istituì inoltre un corpo di ispettori che venivano inviati in incognito nelle province per supervisionare l'operato di governatori e magistrati.[9] Aspirando a rafforzare la propria influenza, si circondò di un maggior numero di guardie del corpo, gestì di persona le principali questioni amministrative e accentrò il potere politico nelle mani del re.[12] Primo sovrano della dinastia Joseon a sostenere apertamente il buddhismo, fece costruire in centro Seul la pagoda di Wongaksa, e istituì un ufficio per la pubblicazione delle scritture buddhiste.[13]
Sejo credeva che gli interessi nazionali del Joseon fossero più importanti di quelli della Cina Ming, perciò non ritenne necessario servire l'impero con zelo: si autoproclamò re senza attendere che la corte cinese riconoscesse la sua legittimità,[14] dopodiché adottò una politica di distacco, stabilendo che il Joseon inviasse meno tributi a Ming e che il popolo parlasse il coreano anziché il cinese. Agli Stati meno civilizzati, che riteneva barbari, impose invece il vassallaggio, dichiarando nel 1458 che Giappone e Jurchen erano suoi sudditi e che avrebbe tenuto in conto i loro interessi se l'avessero servito con sincerità.[8] In seguito conferì titoli e fece regali ai capi tribali Jurchen per stabilire rapporti amichevoli con loro a beneficio del Joseon, un'iniziativa che, insieme ad altre che violavano le istruzioni di Ming, suscitò la disapprovazione dell'imperatore Tianshun.[15] Sejo mobilitò comunque diecimila soldati per partecipare alla campagna dell'imperatore Chenghua contro gli Jurchen quando questi ultimi iniziarono a razziare i territori confinanti con il Joseon, anche se ordinò ai comandanti di non mescolarsi con la milizia cinese e di attaccare solo una volta che l'esercito Ming avesse già colpito.[16]
Nel 1463 scrisse un trattato di medicina in cui espresse le sue opinioni sulla medicina tradizionale.[17]
Morte
modificaNegli ultimi anni del suo regno, Sejo sviluppò delle malattie croniche,[3] per cui venne aiutato nella gestione delle questioni politiche dalla moglie.[18] Nel settembre 1468, quando le sue condizioni divennero critiche, abdicò a favore del principe ereditario: spirò due giorni dopo nelle sue stanze al Suganggung,[3][4] e venne sepolto nella tomba reale Gwangneung a Namyangju.[19]
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | ||||||||
Taejong di Joseon | Taejo di Joseon | |||||||||
Shinui di Joseon | ||||||||||
Sejong il Grande | ||||||||||
Wongyeong di Joseon | Min Je | |||||||||
Samhangukdaebuin Song | ||||||||||
Sejo di Joseon | ||||||||||
Sim On | Sim Deokbu | |||||||||
Signora Mun | ||||||||||
Soheon di Joseon | ||||||||||
Samhangukdaebuin An | An Cheon-bo | |||||||||
Signora Kim | ||||||||||
Discendenza
modificaConsorti e rispettiva prole:
- Regina Jeonghui di Joseon
- Yi Jang, principe ereditario Uigyeong (1438–1457)
- Principessa Uisuk (1441–1477)
- Figlia dal nome ignoto
- Yi Hwang, gran principe Haeyang (1450–1469)
- Geunbin Park del bon-gwan Park di Seonsan
- Yi Seon, principe Deokwon (1449–1498)
- Yi Seong, principe Changwon (1458–1484)
- Soyong deposta Park, nome proprio Deok-jong
- Yi Aji (1459–1563)
Note
modifica- ^ a b (KO) Choi Moon-jung, 소설로 읽는 조선왕조실록 : 나쁜남자 편, Multidimensional Books, 2021, p. 369, ISBN 9791191215045.
- ^ (EN) Kim Chun-gil, The History of Korea, collana Greenwood histories of the modern nations, 1ª ed., Greenwood Press, 2005, p. 77, ISBN 0-313-03853-8, OCLC 58810798. URL consultato il 26 maggio 2022.
- ^ a b c d e f g h (KO) 조카의 왕위를 찬탈하다 1417년(태종 17) ~ 1468년(세조 13), su contents.history.go.kr. URL consultato il 27 maggio 2022.
- ^ a b c d e (EN) Gwangneung Royal Tomb (光陵) ( The seventh king of Joseon, King Sejo and Queen Consort Jeonghui ), su portal.nrich.go.kr. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ a b (KO) 세조, su terms.naver.com. URL consultato il 26 maggio 2022.
- ^ (EN) Life History and Sermon of Buddha Abstracted from Buddhist Scriptures., su loc.gov. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Yim Seung-hye, National museum marks Hangul Day with exhibit of Buddhist manuscripts, su koreajoongangdaily.joins.com, 10 ottobre 2021. URL consultato il 26 maggio 2022.
- ^ a b Chan, p. 60.
- ^ a b Grayson, p. 109.
- ^ Grayson, p. 114.
- ^ (EN) Jung Geung Sik, The Codifications and Legal Institutions of the Joseon Dynasty, in Journal of Korean Law, vol. 13, n. 1, BK 21 law, dicembre 2013, p. 181.
- ^ (EN) Political Disturbances Resulting from the Struggle for the Throne, su contents.history.go.kr. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Grayson, pp. 121-122.
- ^ Chan, p. 62.
- ^ Chan, p. 60-61.
- ^ Chan, pp. 61-62.
- ^ (KO) Im-kyung Hwang e Sang-lk Hwang, A study of treatise on medicine by King Sejo, in Ui Sahak, vol. 12, n. 2, dicembre 2003, pp. 97–109, PMID 15005094. URL consultato il 25 maggio 2022.
- ^ (EN) Pae-yong Yi, Women in Korean history, a cura di Ted Chan, Ewha Womans University Press, 2008, p. 160, ISBN 978-89-7300-772-1, OCLC 316333049. URL consultato il 25 maggio 2022.
- ^ (EN) Gwangneung Royal Tomb, Namyangju, su english.cha.go.kr. URL consultato il 25 maggio 2022.
Bibliografia
modifica- (EN) Robert Kong Chan, "Sadae" in the era of Ming's unipolar order (1392-1608), in Korea-China relations in history and contemporary implications, Palgrave Macmillan, 2018, pp. 60-62, ISBN 978-3-319-62265-1, OCLC 1002899131. URL consultato il 23 maggio 2022.
- (EN) James H. Grayson, Korea - A Religious History, Taylor and Francis, 2013, pp. 316, ISBN 978-1-136-86925-9, OCLC 863823514. URL consultato il 25 maggio 2022.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sejo di Joseon
Controllo di autorità | VIAF (EN) 19990874 · ISNI (EN) 0000 0000 7985 9299 · CERL cnp01393893 · LCCN (EN) n82155030 · GND (DE) 10933213X · BNF (FR) cb15534505d (data) · J9U (EN, HE) 987007267704305171 · NDL (EN, JA) 01195324 |
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