La benedizione Shehecheyanu (in ebraico שהחינו ?, "Colui che ci ha dato la vita") è una preghiera ebraica comune che si recita per celebrare occasioni. Si dice per ringraziare di nuove ed inusitate esperienze.[1] Questa benedizione è stata recitata dagli ebrei per circa 2000 anni. Proviene dal Talmud (Berachot 54a, Pesakhim 7b, Sukkah 46a, et al.)

Recitazione

modifica

Questa benedizione è detta quando capita un evento piacevole che non è capitato da qualche tempo: si includono quasi tutte le ricorrenze ebraiche eccetto lo Shabbat (non si deve dire nel periodo Tammuz-Av, per Tisha b'Av, secondo il Minhag precipuo); si recita la prima sera di Hanukkah ma non le sere successive; la benedizione viene detta anche in occasione di affissione di mezuzah (specialmente in una nuova abitazione), di acquisto di un vestito nuovo o nel mangiare un frutto nuovo che non si sia ancora mangiato dall'inizio di Rosh haShana, appunto il capodanno.[2]

Si dice inoltre quando:

Non si recita durante un Brit milah dato che include dolore né al Conteggio dell'Omer poiché è un compito che non dà piacere (al pensiero che la cerimonia dell'Omer appropriata non può essere celebrata in modo completo a causa della distruzione del Tempio).[3]

Ebraico[1] italiano[4] Traslitterazione[1]

בָּרוּךְ אַתָּה יְ*יָ

Benedetto sii Tu, o Signore Baruch atta A-donai

אֱ*לֹהֵינוּ מֶלֶךְ הַעוֹלָם

nostro Dio, Re dell'Universo, E-loheinu melekh ha'olam

שֶׁהֶחֱיָנוּ וְקִיְּמָנוּ

Tu che ci hai concesso la vita, ci hai sostenuto she-ecḥeyanu ve'qi'eh'manu

וְהִגִּיעָנוּ לַזְּמַן הַזֶּה׃

e

ci hai permesso di raggiungere questa occasione.

va'higiy'anu laz'man hazeh.

La Dichiarazione d'indipendenza dello Stato di Israele fu letta in pubblico a Tel Aviv il 4 maggio 1948, prima della scadenza del Mandato Britannico a mezzanotte. Dopo che il primo Primo Ministro, David Ben-Gurion, ebbe a leggere la Dichiarazione, Rabbi Yehuda Leib Maimon recitò la benedizione Shehecheyanu e la Dichiarazione di Indipendenza venne firmata. La cerimonia si concluse con l'inno di "Hatikvah".

  1. ^ a b c Jewish Virtual Library
  2. ^ Gates of Prayer, Chaim Stern (curatore), CCAR, New York, 1994, passim.
  3. ^ Nulman, Macy, Encyclopedia of Jewish Prayer (1993, NJ, Jason Aronson) page 91; Scherman, Nosson, The Expanded ArtScroll Siddur (Ashkenaz)(2010, Brooklyn, Mesorah Publ'ns) page 231.
  4. ^ Traduzione dai testi pubbl. su chabad.org.

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN175499726 · LCCN (ENn2014006822 · J9U (ENHE987007588256805171
  Portale Ebraismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di ebraismo