Siula Grande
Il Siula Grande è una montagna che fa parte della Cordillera Huayhuash, nelle Ande Peruviane. È alta 6.344 m ed ha una cima secondaria (Siulá Chico) alta 6.260 m.[1]
Siula Grande | |
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Siula Grande | |
Stato | Perù |
Altezza | 6 344 m s.l.m. |
Catena | Cordillera Huayhuash |
Coordinate | 10°17′35.93″S 76°53′33.34″W |
Altri nomi e significati | Siulá Grande (spagnolo) |
Data prima ascensione | 1936 |
Autore/i prima ascensione | Arnold Awerzger, Erwin Schneider |
Mappa di localizzazione | |
Caratteristiche
modificaLa prima ascensione della montagna risale al 1936, e fu effettuata dai tedeschi Arnold Awerzger ed Erwin Schneider.
La montagna è diventata famosa grazie al libro La morte sospesa, scritto da Joe Simpson, che narra l'ascensione che l'autore ed il suo compagno Simon Yates effettuarono nel 1985. I due raggiunsero la vetta aprendo una nuova via sulla parete ovest, ma decisero di ridiscendere per la cresta nord, seguendo la via aperta dai primi salitori nel 1936. La discesa fu resa estremamente difficoltosa dalle avverse condizioni climatiche. Tutti i successivi salitori hanno evitato la cresta e sono tornati indietro dalla stessa parete.
Vie di ascesa
modificaDi seguito sono riportate alcune delle vie aperte sulla montagna, con data ed autori della prima salita:
- 28 luglio 1936: Parete nord scalata da Arnold Awerzger ed Erwin Schneider (Germania).[2][3]
- 21 giugno 1966: Obster, Schulz e Manfred Sturm attraverso la cresta nord passando dal Siula Chico (quarta ascensione assoluta)[4]
- 1985: Parete ovest scalata da Joe Simpson e Simon Yates[3]
- 1999: Touching The Void, nuova via sulla parete ovest peruviana, aperta da Carlos Buhler.[3] La salita di Buhler seguì per un lungo tratto la via originale di Simpson e Yates, e per questo motivo l'autore la ribattezzò Avoiding the Touch
- 13 luglio 2001 "Southern Discomfort", parete Sudd scalata Michel van der Spek, Jay Burbee e Jeremy Frimer
- 17 luglio 2001: Noches de "Juerga", parete ovest[3]
- 3 giugno 2002: parete nord-est, Los Rapidos aperta da Marjan Kovač e Pavle Kozjek (Slovenia)[5][6]
- 2 agosto 2006: una nuova via sulla parete est, battezzata Mis amigos aperta dai "Ragni" Lorenzo Festorazzi e Silvano Arrigoni insieme a Franco Melesi ed Eugenio Galbani: 800m di linea per 33 tiri e difficoltà fino al VII su roccia e A1 su ghiaccio.
Siula Chico
modificaIl Siula Chico è una cima secondaria del Siula Grande. È alto circa 6.260 m, ed è separato dal Siula Grande da un passo che raggiunge una quota di circa 6000 m. La via normale consiste nel raggiungere la sommità del Siula Grande e da qui passare alla vetta del Siula Chico; la sua prima ascensione, effettuata dal tedesco Manfred Sturm, seguì questo itinerario.[7] Nel 2007, gli alpinisti spagnoli Jordi Corominas ed Oriol Baro ne effettuarono la seconda ascensione assoluta, aprendo una nuova via sulla parete ovest.[1]
Note
modifica- ^ a b Lambert, op. cit.
- ^ Sturm, pag.322
- ^ a b c d American Alpine Journal 2002, pag.305
- ^ Sturm, pag.325
- ^ (EN) Pavle Kojzek, Siula Grande, su alpinist.com, 1º dicembre 2002. URL consultato il 1º dicembre 2007.
- ^ (ES) Nueva ruta en la pared noreste del Siula Grande, su vertimania.com.mx, Vertimania, 2002. URL consultato il 1º dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- ^ Sturm, pag.324
Bibliografia
modifica- (EN) Manfred Sturm, Traduttore: Hubert Adams Carter, The Road to Siula Chico (PDF), su americanalpineclub.org, Deutscher Alpenverein. URL consultato il 1º dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2008).
- (EN) Peru (PDF), su americanalpineclub.org, The American Alpine Journal, 2002. URL consultato il 1º dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2008).
- (EN) Erik Lambert, First Ascent of Siula Chico's West Face, su alpinist.com, 11 luglio 2007. URL consultato il 1º dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2008).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Siula Grande
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Information about Siula Grande, su andes.org.uk. URL consultato il 1º dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2007). - foto