Somatostatina

ormone polipeptidico
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La somatostatina è un ormone polipeptidico prodotto dall'ipotalamo, dal pancreas, dal tratto gastro-intestinale e da cellule del sistema APUD. È prodotta in varie sedi dell'organismo, in particolare dalle cellule δ antrali dello stomaco (inibisce cellule G produttrici di gastrina, regolandone la funzione - vedi patogenesi dell'ulcera duodenale), nell'asse ipotalamo-ipofisario dove inibisce la secrezione di GH (ormone della crescita), ACTH e prolattina e nelle cellule δ del pancreas dove inibisce il rilascio di insulina e glucagone e di acido cloridrico nello stomaco, inibisce inoltre la produzione esocrina del pancreas. Agisce anche da neurotrasmettitore ed ha un'azione stimolante su recettori colinergici e β-adrenergici.

Somatostatina
Struttura della somatostatina
Gene
HUGOSMST SMST
LocusChr. 3 q27.3
Proteina
Numero CAS51110-01-1
UniProtP61278
Enzima
Numero EC254-186-5

Esistono due forme biologicamente attive di questo ormone, una a 14 amminoacidi e una a 28, sintetizzate attraverso processi proteolitici a partire da precursori chiamati prepro-somatostatina e pro-somatostatina.

I suoi livelli aumentano con l'avanzare degli anni (infatti viene anche chiamato l'ormone della vecchiaia) e questo porta all'abbassamento dei livelli di ormone della crescita e maggiori rischi di obesità.[1]

Fu scoperta accidentalmente nel 1968 dai biologi Krulich et al. che cercavano una sostanza capace di stimolare il rilascio di somatotropina (anche chiamato GH) nell'ipotalamo del ratto, invece ne trovarono una che inibiva questa secrezione e che chiamarono somatostatina. Nel 1973 questa sostanza venne isolata e sequenziata da Roger Guillemin.

Inizialmente si credeva che questa sostanza avrebbe potuto curare molte malattie e disfunzioni, questo entusiasmo iniziale venne però frenato dalla sua mancanza di specificità d'azione (essa infatti inibisce contemporaneamente numerosi ed importanti ormoni già citati così come tanti processi fisiologici, come ad esempio la secrezione di bile, enzimi digestivi, acidi gastrici, mobilità intestinale etc.), dai suoi effetti simultanei nei diversi apparati, dai suoi effetti collaterali e dal bisogno di iniettare in vena questo ormone.[2]

Per questo motivo il suo uso è stato accreditato solo in endocrinologia per la cura di adenomi ipofisari (es. adenomi ipofisari GH secernenti, ACTHomi, TSHomi) e insulinomi. Viene anche usata contro ulcere duodenali e varici esofagee.

Uso come antitumorale

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Metodo Di Bella.

In Italia la sostanza ha ottenuto grande notorietà per le polemiche nel periodo della sperimentazione del metodo del prof. Luigi Di Bella (prima era conosciuta prevalentemente in ambiente scientifico e tra i malati di alcuni tumori neuroendocrini),[3][4][5] che la impiegò assieme ad altri farmaci contro il tumore, proprio perché secondo il professore avrebbe dovuto inibire il rilascio di fattori di crescita che vengono usati anche dalle cellule cancerose per moltiplicarsi e condurre il loro ciclo vitale. Quest'approccio è stato sperimentato a "furor di popolo" nonostante la mancanza di validi presupposti scientifici nel 1998: come predetto dai canali ufficiali però questo approccio si è rivelato fallimentare oltre che pericoloso: le ricerche infatti non hanno dimostrato un'apprezzabile efficacia anticancro e ne hanno invece evidenziato gli effetti negativi molto gravi,[6][7][8] come ad esempio la carenza di GH (il che causa fra l'altro calvizie, disfunzione erettile e inibizione delle risposte immunitarie indispensabili contro molti tipi di cancro), insulina, glucagone e testosterone. L'assunzione di somatostatina (o del suo analogo octreotide) può inoltre causare diabete mellito (probabilmente perché inibisce il rilascio di insulina), leucopenia (carenza di globuli bianchi), vomito, astenia,[9][10][11] diarrea, gastrite e calvizie.[12]

Studi attuali

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Sono state individuate delle sostanze (es. NNC 26-9100) che agiscono in modo selettivo sul sottotipo 4 del recettore della somatostatina a livello cerebrale, in alcuni studi hanno dimostrato notevoli effetti terapeutici, ad esempio è stato visto su topi che questo farmaco selettivo migliora la memoria e l'apprendimento. Questo effetto potrebbe verificarsi anche in esseri umani.[13]

  1. ^ Physiological regulation of the human growth hormone (GH)-insulin-like growth factor type I (IGF-I) axis: predominant impact of age, obesity, gonadal function, and sleep., su ncbi.nlm.nih.gov.
  2. ^ http://erc.endocrinology-journals.org/content/10/4/451.full.pdf
  3. ^ Di Bella G, Complete objective response to biological therapy of plurifocal breast carcinoma. - PubMed - NCBI, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 25 agosto 2016.
  4. ^ Giuseppe Di Bella e Mauro Madarena, Complete objective response of oesophageal squamocellular carcinoma to biological treatment, in Neuro Endocrinology Letters, vol. 30, n. 3, 1º gennaio 2009, pp. 312–321. URL consultato il 25 agosto 2016.
  5. ^ Giuseppe Di Bella e Biagio Colori, Complete objective response of neuroblastoma to biological treatment, in Neuro Endocrinology Letters, vol. 30, n. 4, 1º gennaio 2009, pp. 437–449. URL consultato il 25 agosto 2016.
  6. ^ http://www.atsat.it/articolo.asp?id_articolo=765
  7. ^ S. A. Jenkins, H. G. Kynaston e N. D. Davies, Somatostatin analogs in oncology: a look to the future, in Chemotherapy, 47 Suppl 2, 1º gennaio 2001, pp. 162–196. URL consultato il 25 agosto 2016.
  8. ^ Risultati dello studio osservazionale sul Metodo Di Bella Archiviato il 20 febbraio 2007 in Internet Archive., Tempo Medico Web
  9. ^ Peter Hovind, Lene Simonsen e Jens Bülow, Decreased leg glucose uptake during exercise contributes to the hyperglycaemic effect of octreotide, in Clinical Physiology and Functional Imaging, vol. 30, n. 2, 1º marzo 2010, pp. 141–145, DOI:10.1111/j.1475-097X.2009.00917.x. URL consultato il 25 agosto 2016.
  10. ^ Somatostatina ucb | Scheda Tecnica del Farmaco, su torrinomedica.it. URL consultato il 25 agosto 2016.
  11. ^ Longastatina soluzione iniettabile o concenctrato per soluzione | Scheda Tecnica del Farmaco, su torrinomedica.it. URL consultato il 25 agosto 2016.
  12. ^ A. J. van der Lely, W. W. de Herder e S. W. Lamberts, A risk-benefit assessment of octreotide in the treatment of acromegaly, in Drug Safety, vol. 17, n. 5, 1º novembre 1997, pp. 317–324. URL consultato il 25 agosto 2016.
  13. ^ Karin E. Sandoval, Susan A. Farr e William A. Banks, Chronic peripheral administration of somatostatin receptor subtype-4 agonist NNC 26-9100 enhances learning and memory in SAMP8 mice, in European Journal of Pharmacology, vol. 654, n. 1, 1º marzo 2011, pp. 53–59, DOI:10.1016/j.ejphar.2010.12.013. URL consultato il 25 agosto 2016.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Somatostatina, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.