Monopolo magnetico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Storia: senza fonti
Riga 22:
[[File:PierreCurie.jpg|thumb|upright=0.9|[[Pierre Curie]] è stato il primo a proporre l'esistenza di una particella con carica magnetica netta]]
 
Il primo ad ipotizzare l'esistenza di una particella con questele caratteristiche di un monopolo magnetico fu [[Pierre Curie]] nel 1894<ref>[[Pierre Curie]], ''Sur la possibilité d'existence de la conductibilité magnétique et du magnétisme libre'' (''On the possible existence of magnetic conductivity and free magnetism''), Séances de la Société Française de Physique (Paris), p76 (1894). {{fr}}[https://www.archive.org/stream/sancesdelasocit19physgoog Free access online copy].</ref>. [[Paul Adrien Maurice Dirac|Dirac]], nel [[1931]], mostrò che l'esistenza di un monopolo magnetico potrebbe spiegare la quantizzazione della carica elettrica. L'[[elettrone]] e il [[protone]] hanno infatti cariche elettriche perfettamente identiche in modulo, ma opposte in segno. Tuttavia queste due particelle hanno caratteristiche completamente differenti fra di loro, ad esempio il protone è circa duemila volte più massivo dell'elettrone, per cui risulta sorprendente l'identità a meno del segno della loro carica elettrica.<ref name="articialmonopole">{{cita web|url=https://www.sciencedaily.com/releases/2013/05/130531103910.htm|titolo=Artificial Magnetic Monopoles Discovered|accesso=5 gennaio 2014|lingua=en}}</ref> Riguardo ai monopoli magnetici, Dirac scrisse:
Prima della scoperta dell'induzione da parte di [[Michael Faraday|Faraday]], la carica magnetica era concepita esattamente come la carica elettrica, e per tanto le equazioni della [[magnetostatica]] (che risultano una teoria newtoniana, ovvero in cui il [[campo di forze]] è radiale e proporzionale ad 1/r^2) erano state inizialmente scritte esattamente come quelle dell'[[elettrostatica]]:
 
nel vuoto <math>\boldsymbol{B} = m \frac{\boldsymbol{r}}{4 \pi \mu_0 r^3}
 
</math> era il vettore di [[induzione magnetica]], come <math>\boldsymbol{E} = q \frac{\boldsymbol{r}}{4 \pi \epsilon_0 r^3}
 
</math> era quello del [[campo elettrico]], mentre nei materiali
 
<math>\boldsymbol{H}=\boldsymbol{B}\mu_0\mu_r=\frac{m\boldsymbol{r}}{4\pi r^3}</math> era il vettore [[campo magnetico]], come <math>\boldsymbol{D} = \epsilon_0\epsilon_r \boldsymbol{E} = q \frac{\boldsymbol{r}}{4 \pi r^3}</math> era quello di [[spostamento elettrico]].
 
Fu poi Faraday, concependo i campi come entità a sè slegate dalle relative sorgenti, a sperimentare per primo l'[[induzione elettrica]] e scoprire come il campo magnetico B fosse generato da un [[flusso|flusso del campo elettrico]] E, non rendendo più necessari i monopoli magnetici nella teoria fisica; ciò fu formalizzato dal suo allievo [[Maxwell]] nelle sue famose equazioni, e si iniziò così a vedere i monopoli magnetici come degli enti sì matematicamente apparenti, ma non fisici: finzioni teoriche risultanti da certi meri calcoli matematici. Questa concezione rimase indiscussa fino alla [[quantizzazione (fisica)|prima quantizzazione]].
 
Il primo ad ipotizzare l'esistenza di una particella con queste caratteristiche fu [[Pierre Curie]] nel 1894<ref>[[Pierre Curie]], ''Sur la possibilité d'existence de la conductibilité magnétique et du magnétisme libre'' (''On the possible existence of magnetic conductivity and free magnetism''), Séances de la Société Française de Physique (Paris), p76 (1894). {{fr}}[https://www.archive.org/stream/sancesdelasocit19physgoog Free access online copy].</ref>. [[Paul Adrien Maurice Dirac|Dirac]], nel [[1931]], mostrò che l'esistenza di un monopolo magnetico potrebbe spiegare la quantizzazione della carica elettrica. L'[[elettrone]] e il [[protone]] hanno infatti cariche elettriche perfettamente identiche in modulo, ma opposte in segno. Tuttavia queste due particelle hanno caratteristiche completamente differenti fra di loro, ad esempio il protone è circa duemila volte più massivo dell'elettrone, per cui risulta sorprendente l'identità a meno del segno della loro carica elettrica.<ref name="articialmonopole">{{cita web|url=https://www.sciencedaily.com/releases/2013/05/130531103910.htm|titolo=Artificial Magnetic Monopoles Discovered|accesso=5 gennaio 2014|lingua=en}}</ref> Riguardo ai monopoli magnetici, Dirac scrisse:
 
{{Citazione|