Sei suites per violoncello solo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiornato commento a 4a Suite, canone per 7 violoncelli.
revert manuale: -ricerca originale e spam
Etichetta: Ripristino manuale
Riga 22:
=== Dalla seconda parte del XX secolo ===
 
Oggi le suites costituiscono una delle più grandi opere per violoncello e, dopo il recupero da parte di Casals, quasi ogni violoncellista aspira a suonarle nel miglior modo possibile<ref name=siblin3 />, notissimi violoncellisti come [[Mstislav Rostropovich]], [[Emanuel Feuermann]], [[Pierre Fournier]], [[Jacqueline du Pré]], [[Paul Tortelier]], [[André Navarra]], [[Yo-Yo Ma]], [[Gregor Piatigorsky]], [[Mischa Maisky]], [[János Starker]], [[Anner Bijlsma]], [[Heinrich Schiff]], [[Pieter Wispelwey]] e [[Mario Brunello]] ne hanno registrato esecuzioni. Yo-Yo Ma vinse il Best Instrumental Soloist [[Grammy Award]] nel [[1985]] per il suo album "''Six Unaccompanied Cello Suites''" mentre [[Mischa Maisky]] ha venduto più di {{formatnum:300000}}300.000 copie della sua registrazione delle suites<ref name=siblin90 />, molto al di sopra delle vendite medie della musica classica. Celeberrima fu l'esecuzione improvvisata durante la caduta del [[Muro di Berlino]] di [[Mstislav Rostropovich]] che fece il giro del mondo di tutte le televisioni.<ref>{{Cita|Eric Siblin|p. 6|siblin}}.</ref> Non mancano nemmeno esecuzioni in luoghi suggestivi come l'esecuzione delle suites fatta da [[Mario Brunello]] sul [[Fuji (monte)|Fuji]] nel 2007, per - secondo Brunello - avvicinarsi di più all'assoluto e alla perfezione<ref name=siblin3 />. Parti delle suites inoltre furono suonate da [[Yo-Yo Ma]] per il funerale del senatore statunitense [[Edward Kennedy]]<ref name=siblin3 /> e nel settembre 2002 durante l'anniversario degli [[attentati dell'11 settembre 2001]]<ref name=siblin3 />.
 
== Filologia e controversie interpretative ==
Riga 93:
 
Tuttavia, il virtuosismo e la grande mutevolezza di emozioni espresse, in relazione alle diverse interpretazioni e prassi esecutive, diedero così tanta popolarità alle suites al punto che divennero soggetto di un'ampia gamma di altre interpretazioni, non solamente o non completamente violoncellistiche, come il documentario ''[[Inspired by Bach]]'', prodotto da [[Sony Classical]], cui ha partecipato [[Yo-Yo Ma]] e numerose [[Trascrizione (musica)|trascrizioni]] (vedi [[#Trascrizioni ed arrangiamenti|sezione più avanti]]). Vi sono anche performance più originali, come ''La tenzone fra Messer Violoncello e Madama Viola da Gamba'', con il violoncellista [[Mario Brunello]] e il gambista [[Paolo Pandolfo]], in cui i due immaginano un incontro immaginario fra due personaggi, la Viola da Gamba e il Violoncello, e poi suonano rispettivamente le suites e la loro trascrizione per viola da gamba.<ref>[http://www.connessomagazine.it/mario-brunello-e-paolo-pandolfo-eseguono-le-suites-di-bach-al-salieri-di-legnago Mario Brunello e Paolo Pandolfo eseguono le suites di Bach al Salieri di Legnago].</ref>
 
Le recenti scoperte sulle strutture a canone multiplo delle Suites, citate nel paragrafo seguente, influenzeranno sicuramente le prassi esecutive future, perché impongono un maggior rispetto del metronomo e limitano manierismi e romanticismi.
 
== Struttura dell'opera ==
Line 107 ⟶ 105:
 
Gli studiosi sostengono che Bach avesse concepito le suites come un unico insieme di opere, forse non con l'intenzione di essere un ciclo vero e proprio ma comunque un insieme di opere coerente<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/alessandro_corti/introduzione_alle_suites.htm|titolo=Introduzione alle suites|accesso=2 gennaio 2012}}</ref>, piuttosto che una serie arbitraria di brani musicali: comparate con le altre suites di Bach, le suites per violoncello risultano le più simili fra loro nella struttura dei movimenti. Inoltre, variando gli schemi della suite, Bach inserì movimenti di ''intermezzo'' o ''galanterie'' a coppie - in ogni caso da eseguire alternativamente<ref name=boyd /> - fra la [[Sarabanda (danza)|Sarabanda]] e la [[Giga (forma musicale)|Giga]] di ogni suite, sviluppando in questo modo una struttura simmetrica.
 
Gli studiosi sostengono che Bach avesse concepito le suites come un unico insieme di opere, forse non con l'intenzione di essere un ciclo vero e proprio ma comunque un insieme di opere coerente☃☃, piuttosto che una serie arbitraria di brani musicali: comparate con le altre suites di Bach, le suites per violoncello risultano le più simili fra loro nella struttura dei movimenti. Inoltre, variando gli schemi della suite, Bach inserì movimenti di ''intermezzo'' o ''galanterie'' a coppie - in ogni caso da eseguire alternativamente☃☃ - fra la [[Sarabanda (danza)|Sarabanda]] e la [[Giga (forma musicale)|Giga]] di ogni suite, sviluppando in questo modo una struttura simmetrica.
È stata recentemente (2019-2022) messa in luce da G.P. [[scores:Category:Orefice, Giovanni Pietro|Orefice]] (negli arrangiamenti) la inattesa struttura di ''doppio canone'' (o controcanone, o canone evolutivo a tre voci) di tutti i brani di queste Suites. Questa struttura a doppio canone implica che ''gli accordi finali del preludio della seconda Suite vanno sviluppati'' e mette fine a dibattiti secolari. Questa scoperta storica mette inoltre in luce poche battute e note che non rispettano questa struttura e che possono essere state oggetto di revisioni successive. Non si tratta tanto delle note palesemente mancanti della terza e della sesta Suite, quanto delle battute incoerenti della seconda Suite e di altre nelle Suites 4-5-6. Il completamento di alcune battute mancanti fu probabilmente opera di Anna Magdalena Bach quando raccolse, copiò e diede agli editori le Suites per violoncello solo.
 
Gli spartiti delle prime tre suites per tre violoncelli e le spiegazioni sulla struttura a doppio canone sono reperibili liberamente sul sito IMSLP tra gli arrangiamenti. L'esecuzione a tre violoncelli crea degli effetti sorprendenti e ci riporta all'immaginario compositivo di J.S. Bach, grande organista, abituato ad esecuzioni ed ascolti nelle cappelle ricche di eco.
 
Una seconda scoperta fondamentale riguarda il fatto che in ogni Suite c'è un solo brano che ha una struttura particolare e rarissima di ''canone a sette voci'', un brano diverso per ognuna delle sei Suite: il Preludio della 4ª, l'Allemanda della 1ª, la Corrente della 5ª, la Sarabanda della 2ª, le due Bourrées della 3ª, la Giga della 6a: considerando la coppia di danze galanti si arriva a sette brani speciali che raggruppati formano una "[[scores:The 7th Suite for 5 Cellos in canon of J.S. Bach (Orefice, Giovanni Pietro)|settima suite]]" per sette violoncelli (reperibile nel link di IMSLP sotto gli arrangiamenti). Questa scoperta implica che Bach ha composto le sei Suites come ''unicum coerente'', che sono solo sei, cioè non ne sono andate perse e che sono tutte state composte per lo stesso strumento. E' stupefacente che le revisioni e gli studi di grandi violoncellisti, compositori e musicologi nel corso di tre secoli non abbiano minimamente osservato questa struttura monumentale di canone multiplo, della quale Bach andava particolarmente fiero (basta guardare il foglio di carta che stringe nel suo ritratto storico) perché richiede una capacità di ascolto polifonico molto virtuosistica.
[[File:Bach cello harmony.JPG|upright=2|thumb|Esempio dell'armonia sottintesa nella prima suite]]
Di queste suites, Casals insegnava ai suoi allievi che ogni suite aveva un proprio carattere specifico dato dal preludio. Secondo lui per ogni suite si può rintracciare analizzando il disegno ritmico, melodico e armonico dell'opera alcuni caratteri specifici, fondamentali per l'interpretazione: così secondo l'interpretazione di Casals la prima suite risulta pervasa di ottimismo, mentre la seconda ha un carattere tragico, eroico invece per la terza, maestoso nella quarta, tempestoso e oscuro per la quinta e bucolico per la sesta.<ref name=casals />
Line 123 ⟶ 114:
 
Il preludio ha un disegno ritmico-melodico in semicrome - una successione di accordi arpeggiati con nota di volta - che si mantiene inalterato per tutta la durata del pezzo e che viene trascinato dal disegno armonico. Tale disegno ritmico-melodico viene ripreso molte volte nelle restanti danze della suite e viene ripreso e sviluppato nel maestoso periodo finale del preludio; il preludio non ha dunque solo una funzione introduttiva alle danze ma contribuisce all'uniformità e unità della suite.<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/alessandro_corti/bwv_1007_suite_1_solM.htm|titolo=Suite BWV 1007|accesso=14 ottobre 2013}}</ref>
 
Anche per questa Suite è stata messa in luce da G.P. [[scores:Category:Orefice, Giovanni Pietro|Orefice]], negli arrangiamenti delle Suites, la struttura a doppio canone di tutti i suoi brani, dal preludio alle danze, salvo per la Gigue. La Allemande arriva ad avere la complessità di un canone a sette voci.
 
=== Suite n. 2 in re minore, BWV 1008 ===
 
Il preludio si può suddividere in due parti: la prima, più lunga, con un forte tema ricorrente subito introdotto all'inizio e la seconda che consiste in un movimento che porta ad una successione di accordi in [[cadenza]] perfetta finale, dando a questo conclusione un fortissimo carattere [[polifonia|polifonico]]. La successiva [[Allemanda]] contiene delle brevi cadenze, che allontanano il pezzo dagli schemi tradizionali di questa forma di danza. Eccetto il secondo Minuetto, l'intera danza ha un ritmo sostenuto e a volte incalzante, in particolare la Giga e il primo [[Minuetto]], che contiene anche diversi passaggi di posizione e accordi, e che si contrappone al secondo minuetto. Casals classificò questa suite come una suite dal carattere tragico, malinconico ed espressivo in ogni nota.<ref name=casals />
 
Nel 2019 è stato scoperta da G.P. [[scores:Category:Orefice, Giovanni Pietro|Orefice]] la forma originale a doppio canone (cioè pensata a tre voci da Bach) di tutti i pezzi di questa Suite, dal preludio alle danze, con l'exploit della Sarabande che arriva ad avere una struttura di canone a sette voci. Ne conseguirebbe che gli accordi del Preludio vanno sviluppati, come fatto per altro da molti violoncellisti nel corso della storia, rispettando però la forma a tre voci. Gli spartiti corrispondenti sono reperibili come "[[scores:Cello Suite No.2 in D minor, BWV 1008 (Bach, Johann Sebastian)|arrangiamenti]]". La versione per tre violoncelli in canone, oltre alla polifonia, apporta delle dinamiche diverse ed obbliga ad un maggior rispetto del tempo.
{{Multimedia
| file = JOHN MICHEL CELLO-J S BACH CELLO SUITE 3 in C Prelude.ogg
Line 164 ⟶ 151:
 
La seconda [[Bourrée]], sebbene sia in do minore, ha solo due bemolli nell'[[armatura di chiave]]. Tale notazione non è inconsueta nella [[musica antica]] e nemmeno, per le scale minori, nella [[musica barocca]]. Le Bourrée di questa suite vengono spesso trascritte ed eseguite con altri strumenti come la tuba, l'euphonium, il trombone.
 
Anche per questa Suite è stata messa in luce da G.P. [[scores:Cello Suite N. 3 BWV 1009 (Johann Sebastian Bach) as unveiled Canon (Orefice, Giovanni Pietro)|Orefice]] la struttura a doppio canone a tre voci di tutti i suoi brani, dal preludio alle danze, con l'exploit delle Bourrées che arrivano ad avere una struttura di canone a sette voci. Contrariamente a quelli della seconda Suite, gli accordi del Preludio non vanno sviluppati. La versione per tre violoncelli in canone, oltre alla polifonia, apporta delle dinamiche diverse ed obbliga ad un maggior rispetto del tempo.
 
=== Suite n. 4 in Mi bemolle Maggiore, BWV 1010 ===
La quarta suite è una delle suites per violoncello solo tecnicamente più complesse per l'intonazione e per la presenza di numerosi allargamenti e cambi di posizione; il risultato infatti può risultare più scarno rispetto alle altre suites per la scarsa [[risonanza acustica]] sullo strumento, propria della tonalità di Mi bemolle Maggiore sul violoncello, poiché nessuna corda del violoncello è fra i gradi più importanti ([[tonica (musica)|tonica]], [[sottodominante]], [[dominante]]) della scala di Mi bemolle, differentemente dalle scale delle altre suites. [[Mario Brunello]], per ovviare a questo problema, nella sua ultima registrazione delle suites ha cambiato l'accordatura del suo strumento abbassandola di due [[Tono (musica)|toni]] (cioè Fa- Si♭-Mi♭-La♭ anziché La-Re-Sol-Do).<ref name="intervistabrunello"/> In molte interpretazioni, la suite è caratterizzata da un carattere tormentato<ref>{{Cita|Eric Siblin|p. 221|siblin}}.</ref>,a tratti cupo e malinconico (fra cui, ad esempio, [[Pau Casals]], [[Mstislav Rostropovich]], [[Mischa Maisky]])<ref name=casals />.
Il Preludio inizia con delle crome che impongono movimenti fra corde distanti fra loro che poi lasciano spazio ad una cadenza per poi ritornare al tema iniziale. Su questo preludio Pau Casals, insegnandone l'esecuzione e l'interpretazione ai suoi allievi, paragonava il suono delle crome all'effetto prodotto dai [[Consolle (organo)|pedali]] di un grande [[Organo (strumento musicale)|organo]].<ref name=casals />
 
Anche i pezzi di questa Suite hanno una [[scores:File:PMLP164352-4thSUITE_p.pdf|struttura a doppio canone]] (per tre violoncelli), con il Preludio che arriva ad un canone per sette violoncelli che mette in risalto il capolavoro polifonico di Bach.
 
=== Suite n. 5 in do minore, BWV 1011 ===
Line 178 ⟶ 161:
 
Un manoscritto autografo di Bach della versione per [[liuto]] di questa suite esiste come [[BWV 995]]<ref>[https://imslp.org/wiki/Lute_Pieces%2C_BWV_995-1000_%28Bach%2C_Johann_Sebastian%29#Manuscript Il manoscritto su IMSLP].</ref><ref>[http://jsbach.org/bwv995.html ''BWV995'' at jsbach.org] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090904183639/http://www.jsbach.org/bwv995.html |data=4 settembre 2009 }}.</ref>.
 
Anche i pezzi di questa Suite hanno una [[scores:File:PMLP164353-5thSUITE_p.pdf|struttura a doppio canone]] (per tre violoncelli), con il Preludio che arriva ad una complessità di canone per sette violoncelli.
 
==== Preludio ====
Line 187 ⟶ 168:
|descrizione=Registrazioni di Elias Goldstein
}}
Il preludio inizia lentamente, esplorando i registri di [[tenore]] e [[Basso (voce)|basso]], con uno stile di [[toccata]], cioè quasi un'improvvisazione sui temi che seguiranno e si sviluppa in una [[Fuga (musica)|fuga]] più veloce, che porta ad un finale accordale di grande effetto. La lentezza e la tonalità di Do minore imprime alla suite tensione che viene sottolineata dall'armonia sin dall'inizio, dove la prima frase comincia con un accordo di [[Pedale (musica)|tonica]] (Do), prosegue in un moto per grado congiunto dalla dominante (Sol) ad un [[accordo di settima diminuita]] con [[Pedale (musica)|pedale]] di [[Pedale (musica)|tonica]] nella seconda battuta che viene fiorito e termina su un [[Accordo (musica)|bicordo]] di tonica (Do-Mi♭). La fioritura dell'accordo di settima diminuita si muove su una linea melodica diversa da quella della prima battuta: mentre quest'ultima si conclude sulla nota centrale dell'accordo di settima diminuita, l'altra prende avvio dalla nota superiore dell'accordo, dando l'idea di essere come una voce diversa dalla prima; qui si evidenzia il carattere [[polifonia|polifonico]] latente in tutte le suites. In modo analogo il preludio prosegue e continua in una fuga basata su una piccola frase musicale di tre note, alternata a frasi di risposta; il soggetto e la risposta, che vengono nelle varie entrate ripresi in registri diversi, si muovono modulando fra la tonalità della [[dominante]] (Sol minore) e della tonica (Do minore). Alla fine si ritorna ad un carattere accordale come quello iniziale che conclude il preludio in una serie di cadenze evitate che si compiono in una [[Cadenza#Cadenza piccarda|cadenza piccarda]] su un [[Accordo (musica)|accordo]] di nona costruito sulla tonica. Secondo Casals<ref name=casals />, questo preludio deve essere suonato in modo da risultare oscuro, tempestoso: Casals, come traspare anche dalle sue interpretazioni, riteneva che questa suite dovesse essere il più possibile tempestosa ed appassionata<ref name=casals />.
 
==== Sarabanda ====
Line 208 ⟶ 189:
 
Pau Casals la descrive come la descrizione di una scena bucolica, in cui il preludio assomiglia a una grande scena di caccia.<ref name=casals />
 
Anche i pezzi di questa Suite hanno una [[scores:File:PMLP164354-6thSUITE_pp.pdf|struttura a doppio canone]] (per tre violoncelli), con la Giga che arriva ad una complessità di canone per sette violoncelli con [[scores:File:PMLP164354-6GigueFanfara_canonsecrets.pdf|tratti a 10 voci]].
 
== Trascrizioni e accompagnamenti ==
Line 290 ⟶ 269:
* {{en}} Hans Vogt, ''Johann Sebastian Bach's Chamber Music'', Arnadeus Press, Portland, 1988.
* {{en}} Paul R. Laird, ''The baroque cello revival: an oral history'', Lanham, Scarecrow Press, 2004. ISBN 978-0-8108-5153-5
 
* Libri su [https://web.archive.org/web/20140401024110/http://www.music.qub.ac.uk/tomita/bachbib/ Bach Bibliography]
</div>