Storia dell'Albania: differenze tra le versioni

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In un tale clima di conflitti e frammentazione di potere, la regione si trovò facile preda delle mire territoriali del potente [[Impero ottomano]] sempre [[Ascesa dell'Impero ottomano|più in ascesa]]. Le prime incursioni degli Ottomani iniziarono a registrarsi già agli inizi della seconda metà del XV secolo. Nel 1385 i Turchi guidati dal [[gran visir]] [[Çandarlı Kara Halil Hayreddin Pascià]] ottennero una schiacciante vittoria nella [[battaglia dei Campi Sauriani]] del 1385. La conquista ottomana dell'Albania comunque avvenne in più fasi e fu completata solo decenni dopo.<ref name=Biagini14/>
 
Man mano che i Turchi sottomettevano il territorio balcanico, le più importanti famiglie del luogo venivano costrette a divenire loro vassalli ma non riuscirono a evitare la loro ribellione. Così [[Giorgio II Balsha]], despota del Montenegro, si alleò con Tvrtko I di Bosnia e Stratsimir di Vidin, e insieme riuscirono a sconfiggere l'esercito musulmano nella [[battaglia di Pločnik]] del 1387. Tuttavia, due anni più tardi, nulla poterono contro le dimensioni dell'esercito ottomano, comandato personalmente dal sultano [[Murad I]] che li sconfisse il 15 giungogiugno 1389 nella [[battaglia della Piana dei Merli]]. I vincitori imposero ai principati sconfitti delle condizioni si vassallaggio molto più dure rispetto a quelli che non si erano sollevati contro di loro.<ref>{{cita|Biagini, 1999|p. 15}}.</ref>
 
[[File:Nadvori vnitrniho hradu v Beratu.jpg|miniatura|Resti della [[moschea Bianca]] di [[Berat]], edificata nel 1417 immediatamente dopo la conquista ottomana]]