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[[File:Salah ad-Din Jusuf ibn Ajub.jpg|sinistra|upright=1.1|miniatura|[[Saladino]] (1138-1193), dal 1174 sultano d'[[Egitto]] e di [[Siria]], in un [[Codice (filologia)|codice]] arabo del [[XII secolo]]]]
Shawar venne condannato a morte per la sua alleanza con i cristiani, mentre [[Shirkuh|Shīrkūh]] gli succedette in qualità di visir dell'Egitto.<ref name="gro103"/> Tuttavia, nel 1169, Shīrkūh morì dopo solo alcune settimane di governo a causa di una forte [[indigestione]].<ref name="bri180"/> A succedergli nella carica fu il nipote Saladino, un uomo salito al potere a trentuno anni e poco conosciuto dal popolo egiziano.<ref>{{cita|Bridge (1981)|p. 181
Norandino pensò di allestire una spedizione contro il suo sottoposto, ma morì nel 1174, lasciando il suo impero al figlio undicenne [[Al-Malik al-Salih Isma'il|al-Ṣāliḥ Ismāʿīl]].<ref>{{cita|Eddé (2014)|p. 67}}.</ref> A Saladino venne offerta l'opportunità d'inserirsi nelle lotte scoppiate in Siria da [[Shams al-Din Muhammad ibn al-Muqaddam|Ibn al-Muqaddam]], ministro di al-Ṣāliḥ Ismāʿīl.<ref name="edd68">{{cita|Eddé (2014)|p. 68}}.</ref> Ibn al-Muqaddam accolse Saladino a Damasco e Saladino si propose come tutore del giovane undicenne, concentrandosi subito sulla riconquista dei territori dichiaratisi autonomi dopo la morte di Norandino.<ref name="edd68"
[[File:Couronnement de Baudouin IV.png|miniatura|Miniatura raffigurante l'incoronazione di [[Baldovino IV di Gerusalemme]] (1161-1185), detto il Lebbroso, tratta da un'edizione del [[XIV secolo]] della ''[[Historia rerum in partibus transmarinis gestarum]]'' di [[Guglielmo di Tiro]]]]
L'influente re Amalrico era morto come Norandino nel 1174, lasciando il trono di Gerusalemme al figlio quasi tredicenne [[Baldovino IV di Gerusalemme|Baldovino IV]].<ref>{{cita|Runciman (2005)|pp. 621, 626}}.</ref><ref>{{cita|Richard (1999)|p. 319}}.</ref> Il mondo franco si trovava diviso sulle scelte da intraprendere, spaccato tra una fazione più propensa alla pace con i musulmani ritenendo che non fossero maturi i tempi per combattere, e una più intransigente e oltranzista.<ref>{{cita|Runciman (2005)|pp. 627-628}}.</ref> Fu quest'ultimo partito a prevalere, tanto che le spedizioni militari dirette contro l'Egitto si susseguirono incessantemente dal 1175 al 1178.<ref name="edd188">{{cita|Eddé (2018)|p. 188}}.</ref>
Benché nel 1181 fosse stata suggellata una tregua, il principe di Antiochia [[Rinaldo di Châtillon]], ripudiando le trattative e dedicandosi costantemente ai saccheggi, continuò ad aggredire le carovane che transitavano nella regione della Buqā'ya e, in particolare, una di pellegrini intenta a recarsi a [[La Mecca]] per l{{'}}''[[hajj]]''.<ref name="gro112113">{{cita|Grousset (1998)|pp. 112-113}}.</ref> La fragile situazione politica crociata permise a Rinaldo di estendere la sua attività corsara fino al [[Mar Rosso]], con le sue galee che rendevano estremamente rischiosa la navigazione ai musulmani che si recavano alla Città Santa dell'[[Islam]].<ref name="gro113">{{cita|Grousset (1998)|p. 113}}.</ref> Le violenze perpetrate contro gli inermi pellegrini suscitarono un vivo odio in tutto il mondo musulmano nei confronti di Rinaldo, ma pare che anche Baldovino IV si fosse scandalizzato per l'attività del principe.<ref name="gro113" /> Pur avendogli intimato di cessare le proprie scorrerie, Rinaldo disobbedì e spinse Saladino ad attaccarlo; Baldovino ebbe la lungimiranza di accettare la richiesta di assistenza avanzata da Rinaldo e giunse in soccorso del principe.<ref name="gro113" /> Saladino avviò l'offensiva nel maggio del 1182 e i due eserciti si scontrarono a luglio nella [[battaglia di Belvoir]], combattuta presso l'[[Fortezza di Belvoir|omonimo castello]].<ref name="run649" /> Benché i franchi resistessero, la vittoria non fu decisiva e permise a Saladino di attaccare subito dopo [[Beirut]].<ref name="run649">{{cita|Runciman (2005)|p. 649}}.</ref> La roccaforte era tuttavia assai robusta e non si arrese, costringendo gli aggressori alla ritirata.<ref>{{cita|Runciman (2005)|pp. 649-650}}.</ref> Nel 1183 Saladino si convinse che fosse necessario assicurarsi la strategica [[fortezza di Kerak]], posseduta da Rinaldo di Châtillon.<ref>{{cita|Runciman (2005)|p. 657}}.</ref> Alla fine di novembre avviò l'[[Assedio di Kerak|assedio]], ma le sue sortite si rivelarono poco fruttuose e vi rinunciò qualche giorno dopo quando seppe dell'avvicinarsi dell'esercito di Baldovino.<ref>{{cita|Runciman (2005)|pp. 657-658}}.</ref> Il re cristiano, infermo da anni perché malato di [[lebbra]], morì nel 1185 e il trono passò al nipote [[Baldovino V di Gerusalemme|Baldovino V]], al tempo solo un bambino di cinque anni.<ref name="gro119">{{cita|Grousset (1998)|p. 119}}.</ref> La reggenza di Gerusalemme fu dunque tenuta da [[Raimondo III di Tripoli]].<ref name="gro119" />
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