Spirit of Eden
Spirit of Eden è il quarto album in studio del gruppo musicale britannico Talk Talk, pubblicato nel 1988 dalla EMI. Album che segna l'affrancamento dal synth pop degli esordi, Spirit of Eden viene considerato l'album migliore del gruppo e l'anticipatore del post rock.[2]
Spirit of Eden album in studio | |
---|---|
Artista | Talk Talk |
Pubblicazione | 1988 |
Durata | 41:05 |
Genere | Art rock[1] Post-rock |
Etichetta | EMI |
Produttore | Tim Friese-Greene |
Registrazione | 1987-1988, Wessex Sound Studios, Londra |
Talk Talk - cronologia | |
Registrazione
modificaAlla realizzazione del disco, che venne registrato in un anno e mezzo,[3] hanno partecipato 17 musicisti con l'utilizzo di strumenti usati solitamente nella musica classica come oboe, clarinetto.[2]
Nel marzo 1988 la band finì di registrare Spirit of Eden e inviò una demo dell'album alla EMI. Dopo aver ascoltato la cassetta, i rappresentanti della EMI dubitarono che potesse avere un successo commerciale. Alla richiesta di registrare nuovamente altro materiale, Hollis si rifiutò di farlo. Quando il master fu consegnato, tuttavia, l'etichetta ammise che l'album era stato completato in modo soddisfacente.[senza fonte]
Il disco
modificaL'album, basato in gran parte su improvvisazioni e jam session,[3] abbandona definitivamente il synth pop in voga degli anni ottanta per giungere a una musica sperimentale influenzata da rock progressivo, jazz e musica d'ambiente, anticipatrice di quello che successivamente sarà chiamato post rock.[2][4]
Accoglienza
modificaRecensione | Giudizio |
---|---|
AllMusic[1] | |
Piero Scaruffi[2] | |
Pitchfork[5] | 10/10 |
Il disco, composto da brani decisamente sperimentali e lontani dalle sonorità precedenti e dai gusti musicali del periodo in cui uscì, ebbe scarso successo, anche per la mancanza di un singolo adatto ad un lancio radiofonico[6]. I risultati commerciali, giudicati inadeguati dalla EMI, la casa discografica con cui la band di Mark Hollis era sotto contratto all'epoca, creò le basi per il distacco tra le due parti, che non fu privo di attriti, portando anche ad uno strascico giudiziario[3].
Nel corso degli anni, Spirit of Eden e il successivo Laughing Stock divennero delle fonti di ispirazione per molti artisti, raccogliendo crescenti consensi.[7] Tra gli altri, giudizi molto positivi sono stati espressi dal frontman degli Elbow Guy Garvey, da Robert Plant[8], Graham Coxon, Wild Beasts, The Maccabees[9].
Il disco è anche stato inserito in una serie di classifiche e volumi dedicati ai migliori album.[10][11][12][13]
Tracce
modificaNella versione europea dell'album le prime 3 tracce vengono presentate come un'unica traccia di 23 minuti e 11 secondi.
Testi di Mark Hollis, musiche di Mark Hollis e Tim Friese-Greene.
- The Rainbow – 9:05
- Eden – 6:37
- Desire – 7:08
- Inheritance – 5:16
- I Believe in You – 6:24
- Wealth – 6:35
Durata totale: 41:05
Formazione
modificaGruppo
modifica- Mark Hollis: voce, organo, pianoforte, chitarra.
- Tim Friese-Greene: armonium, organo, pianoforte, chitarra.
- Lee Harris: batteria
- Paul Webb: basso
Altri Musicisti
modifica- Martin Ditcham: percussioni
- Robbie McIntosh: dobro, chitarra a 12 corde
- Mark Feltham: armonica a bocca
- Simon Edwards: basso messicano
- Danny Thompson: contrabbasso
- Henry Lowther: tromba
- Nigel Kennedy: violino
- Hugh Davies: shozyg
- Andrew Stowell: fagotto
- Michael Jeans: oboe
- Andrew Marriner: clarinetto
- Christopher Hooker: corno inglese
- Coro della Cattedrale di Chelmsford
Classifiche
modificaClassifica (1988-2019) | Posizione massima |
---|---|
Regno Unito[14] | 19 |
Belgio (Fiandre)[15] | 77 |
Belgio (Vallonia)[16] | 127 |
Germania[17] | 16 |
Paesi Bassi[18] | 5 |
Svizzera[19] | 12 |
Note
modifica- ^ a b (EN) Jason Ankeny, Spirit of Eden, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ a b c d The History of Rock Music. Talk Talk: biography, discography, reviews, links, su scaruffi.com. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ a b c (EN) Alan McGee, Wherefore art thou Mark Hollis?, su theguardian.com, The Guardian, 9 aprile 2008. URL consultato il 31 agosto 2016.
- ^ (DE) Christoph Dallach, Kultband Talk Talk: Rätselhaftes aus Eden, su spiegel.de, Spiegel, 6 aprile 2012. URL consultato il 31 agosto 2016.
- ^ (EN) Spirit of Eden - Talk Talk, su Pitchfork. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ (EN) Graeme Thomson, Talk Talk: the band who disappeared from view, in The Guardian, 13 settembre 2012. URL consultato il 31 agosto 2016.
- ^ (EN) Marcus Berckmann, Talk Talk bears repetition, in The Spectator, 12 ottobre 2013. URL consultato il 31 agosto 2016.
- ^ (EN) Pierre Perrone, After all this time, it's still good to Talk Talk, in The Independent, 8 ottobre 2012. URL consultato il 31 agosto 2016.
- ^ (EN) Jude Rogers, Talk Talk Natural Order Review, su bbc.co.uk, BBC, 2013. URL consultato il 31 agosto 2016.
- ^ Eddy Cilìa, Federico Guglielmi, Rock. 500 dischi fondamentali, Giunti, 2002, p. "Talk Talk-Spirit of Eden".
- ^ (EN) The Best Rock Albums of 1988, su scaruffi.com. URL consultato il 20 febbraio 2024.
- ^ (EN) The 25 best albums of 1988, su radiox.co.uk. URL consultato il 20 febbraio 2024.
- ^ (EN) The 200 Best Albums of the 1980s, su Pitchfork. URL consultato il 9 marzo 2024.
- ^ (EN) Talk Talk, su Official Charts Company. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ (NL) Discografie Talk Talk, su Ultratop. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ (FR) Discographie Talk Talk, su Ultratop. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ (DE) Discographie von Talk Talk, su offiziellecharts.de. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ (NL) Discografie Talk Talk, su dutchcharts.nl. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ (DE) Discographie Talk Talk, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 14 febbraio 2024.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Jason Ankeny, Spirit of Eden, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Spirit of Eden, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Spirit of Eden, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.