Stanislao Mercantini
Stanislao Mercantini (Fossombrone, 5 marzo 1837 – Fossombrone, 1º febbraio 1897) è stato un poeta italiano.
Biografia
modificaFratello minore di Luigi, fu con lui nella Giunta Provvisoria delle Marche liberate e successivamente nominato dal commissario straordinario per le Marche Lorenzo Valerio professore al Ginnasio di Cesena, poi, dal Ministro Michele Amari, al Liceo di Cremona. Trasferito in Sardegna e retrocesso a "professore reggente" per le sue attività "comuniste" e "filooperaie", iniziò a manifestare segni di perturbamento mentale (bruciò tra l'altro tutti i suoi manoscritti[1]) che lo condussero al ricovero nel manicomio di Pesaro, diretto in quegli anni da Cesare Lombroso.[2]
Opere principali
modifica- Agl'Italiani: ode; All'Italia: sonetto, Cesena, Tip. G. Bisazia, 1862
- Nell'accademia per Dante Alighieri: canto popolare, Cremona, Tip. di P. Fezzi, 1865
- Canto, Macerata, Tip. Bianchini, 1866
- Un fiore d'adelia, o La fidanzata trentina nel 1866, Sassari, Tip. G. Dessi, 1868
- Versi, Sassari, tip. G. Dessi, 1868
- A mia madre! Canto funebre, Sassari, Tipografia G. Dessi, 1869
- Per la festa che a Nicolò Machiavelli celebrano Firenze, Italia e il mondo civile: canto, Sassari, Tip. G. Dessi, 1869[3]
- Il savio e lo stolto, Sassari, Tip. G. Dessi, 1869
Note
modifica- ^ Giuseppe Grossi, Cenni biografici e saggio di scritti di S.M., Fossombrone, Tipografia di Francesco Monacelli, Soc. Tipografica Staurenghi e C., 1910
- ^ Roberto Vecchiarelli, Cronache dal manicomio: Cesare Lombroso e il giornale dei pazzi del manicomio di Pesaro, Sestri Levante, Oltre, 2017
- ^ Maurizio Tarantino, Un capitolo (quasi) sconosciuto della fortuna ottocentesca di Machiavelli, in Storia filosofia e letteratura. Studi in onore di Gennaro Sasso, Napoli, Bibliopolis, 1998, pp. 561-90
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