Stazione di Tarnone
La stazione di Tarnone, o del Tarnone, era una stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Marmifera Privata di Carrara al servizio del bacino marmifero di Tarnone a Carrara, nell'area del parco naturale regionale delle Alpi Apuane. Era configurata come stazione di diramazione per i tracciati per Colonnata e Fantiscritti.
Tarnone stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Carrara, frazione Bedizzano (parco naturale regionale delle Alpi Apuane) |
Coordinate | 44°04′54.48″N 10°08′24.36″E |
Linee | Marmifera |
Storia | |
Stato attuale | dismesso |
Anno attivazione | 1890 |
Anno soppressione | 1964 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante, di diramazione |
Binari | 1 + 2 tronchi |
Gestori | Società della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara |
Operatori | Società della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara |
Dintorni | Bedizzano Colonnata |
Storia
modificaLa stazione venne inaugurata il 15 maggio 1890, in concomitanza all'apertura al servizio del secondo ampliamento della ferrovia[1][2][3].
Venne soppressa il 15 maggio 1964 a causa della chiusura dell'intera infrastruttura dovuta alla concorrenza del traffico su gomma[4].
Strutture e impianti
modificaL'impianto disponeva di un fabbricato di servizio dal quale si controllava tutta l'area ferroviaria, di un edificio per gli addetti che vi lavoravano e di tre binari, due tronchi propri dello scalo e un altro al servizio della diramazione per Colonnata. Da qui infatti si diramavano i tracciati per Ravaccione, lunga complessivamente 2 chilometri e mezzo circa comprendente la stazione di Fantiscritti, e per Colonnata, lunga 1,274 chilometri. Era presente anche un binario di salvamento posto su un ponte per frenare i convogli in arrivo; su quel binario la pendenza arrivava fino al 70 per 1000[5].
Successivamente alla soppressione la stazione, inizialmente abbandonata a se stessa, venne recuperata e restaurata. Sono anche stati preservati due tronchini, uno davanti al fabbricato di stazione ed un altro nei pressi della galleria per Ravaccione.
Movimento
modificaLa stazione venne interessata, nei suoi anni di servizio, dal solo traffico merci in quanto sulla linea non si effettuava servizio passeggeri regolare.
Note
modifica- ^ Ferdinando Milone, L'Italia nell'economia delle sue regioni, op. cit.
- ^ La Marmifera - carraraonline.com, coll. esterno.
- ^ Università degli Studi di Firenze: Facoltà di Architettura, coll. esterno.
- ^ Annalisa Giovani, Stefano Maggi, Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione, op. cit.
- ^ Adriano Betti Carboncini, op. cit.
Bibliografia
modifica- Bollettino dei trasporti e dei viaggi in ferrovia, 1893.
- Ferdinando Milone, L'Italia nell'economia delle sue regioni, 1955.
- Luigi Lavagnini, Carrara nella leggenda e nella storia, Società Editrice Italiana Demetra, 1962.
- Mario Pieri, I marmi d'Italia: graniti e pietre ornamentali: mineralogia, geologia, tecnologia e merceologia dei marmi, analisi chimica e microscopica di 110 esemplari, le pigmentazioni coloranti nei marmi, la formazione di macchie deturpanti, i marmi antichi analizzati, Hoepli, 1964.
- Adriano Betti Carboncini, Alpi Apuane. Ricordo delle ferrovie marmifere, Pegaso, Firenze, 2012. ISBN 978-88-95248-39-4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Tarnone
Collegamenti esterni
modifica- Centro turistico nell'ex stazione a Tarnone - La Repubblica, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 20 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).
- La Ferrovia Marmifera di Carrara - Il plastico in scala N, p.3, su ferroviamarmifera.com.
- La Marmifera - carraraonline.com (PDF), su carraraonline.com. URL consultato il 20 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
- Università degli Studi di Firenze: Facoltà di Architettura - Corso di laurea in Urbanistica e Pianificazione Territoriale e Ambientale, Anno Accademico 2003/2004 (PDF), su legambientecarrara.it.