Storia dell'Istria
L'Istria (in croato e sloveno: Istra; in istriota Elstria) è la penisola più grande del mare Adriatico. È situata all'estremità nord dell'Adriatico tra il golfo di Trieste e il golfo del Quarnaro. Oggi appartiene ai territori di tre Stati: Croazia, Slovenia, e Italia.
Preistoria
modificaLa prima comparsa di vita umana in Istria risale al Paleolitico inferiore, come dimostrato da manufatti scoperti nella cava di Šandalja presso Pola, attribuiti all'800 000 a.C.[1]
Dall'XI secolo a.C., l'Istria era abitata dagli istri, una tribù preistorica illirica da cui la penisola prese il nome.[1][2] Il loro arrivo segna l'inizio dell'età del ferro in Istria.[1] Un'altra tribù che abitava la zona era costituita dai liburni. La porzione più occidentale della loro terra, la Liburnia, copriva la zona orientale del fiume Arsa.[2]
Periodi romano e bizantino
modificaDopo una serie di conflitti, i romani sconfissero gli istri e presero il controllo della penisola tra il 178 e il 177 a.C.[4] I romani fondarono il porto di Pietas Iulia (l'odierna Pola)[5] e gradualmente convertirono le zone interne in latifundia, grandi appezzamenti lavorati da coloni e locali. Benché nel collinoso interno sopravvivessero sacche di resistenza illirica, alla lunga soccombettero alla combinazione romana di superiorità militare ed economica. Anche se Pola è l'unico sito dell'Istria che conservi tracce significative dei romani (principalmente il foro e l'anfiteatro), la maggior parte degli insediamenti importanti dell'Istria furono fondati in questo periodo. In epoca augustea, buona parte dell'Istria fu incorporata alla Regio X dell'Italia romana, rimanendovi parte integrante fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476 e durante il successivo regno di Odoacre.[6]
Il cristianesimo apparve in Istria alla fine del III secolo d.C., e nel IV secolo furono costruite le prime chiese.[7] Il periodo tra il II e il V secolo d.C. vide le incursioni di tribù germaniche, un afflusso sostenuto di profughi da Pannonia ed altre province, instabilità politica connessa alle lotte per il trono romano, e declino dell'economia.[5][7]
Dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente, la regione fu conquistata dagli ostrogoti nel 489 d.C.[7] Nel 538/539 fu incorporata nell'impero bizantino[6][7] — che era sopravvissuto come parte dell'esarcato di Ravenna — ed annesso al regno longobardo nel 599. Nelle invasioni avarico-slave e nel processo di insediamento dagli slavi, all'inizio del VII secolo, le città interne furono distrutte ed abbandonate, mentre la sola costiera resisté a questi attacchi. Questo periodo fu assai combattuto, perché gli attacchi dei longobardi da ovest, tribù slovene dal nord, e tribù croate da est e sud provocavano una situazione di conflitto pressoché costante.
Dominio franco e veneziano
modificaL'Istria fu annessa al regno franco da Pipino d'Italia nel 788.[8] I semi della dissoluzione dell'Istria furono gettati nel corso del dominio franco sempre più debole, che consentì alla gran parte degli insediamenti di raggiungere l'autonomia de facto.
Nei secoli X e XI, l'Istria fu governata da famiglie feudali tedesche. A partire dalla metà dell'XI secolo l'Istria fu un margraviato separato,[9] dato in eredità a varie famiglie di nobili da imperatori tedeschi, i duchi di Carinzia, Merano e Baviera.[10] L'imperatore tedesco Enrico IV assegnò nominalmente la rimanente marca al patriarcato di Aquileia. Secondo Costantino Porfirogenito, le parti orientali dell'Istria a nord del fiume Arsa all'epoca appartenevano al regno di Croazia.[9][11]
Nel 1145 le città di Pola, Capodistria e Isola si opposero alla Serenissima, ma furono sconfitte, e da quel momento caddero sotto il controllo di Venezia.[10] Nel corso del XIII secolo il dominio del patriarcato si affievolì e le città continuarono a sottomettersi a Venezia — Parenzo nel 1267, Umago nel 1269, Cittanova nel 1270, San Lorenzo del Pasenatico nel 1271, Montona nel 1278, Capodistria nel 1279, e Pirano con Rovigno nel 1283.[10] Venezia gradualmente pose in suo potere l'intera zona costiera dell'Istria occidentale e la zona di Fianona sulla costa orientale della penisola.[10] Le città costiere più agiate coltivavano relazioni economiche sempre più forti con Venezia e nel 1348 finirono per integrarsi nel suo territorio, mentre quelle interne risentivano dell'influsso del più debole patriarcato di Aquileia, divenuto parte dell'impero d'Asburgo nel 1374.
Note
modifica- ^ a b c Istrapedia I, Prapovijest.
- ^ a b Istra-Istria.hr, THE HISTRI AND THE LIBURNI.
- ^ Džin 2009, p 7.
- ^ Istrapedia I, Istri.
- ^ a b Istrapedia I, Kraj Rimske Republike i početak Carstva.
- ^ a b Istra-Istria.hr, ROMAN PERIOD.
- ^ a b c d Istrapedia I, Kasno rimsko doba
- ^ Istrapedia I, Rani srednji vijek.
- ^ a b Istrapedia I, Razvijeni srednji vijek.
- ^ a b c d Istra-Istria.hr, VARIOUS RULERS.
- ^ Istra-Istria.hr, FRANK RULE.
Bibliografia
modifica- (HR) "Povijest (Povijest Istre od prapovijesti do 1918. g.)", Istrapedia, Consultato il 10 dicembre 2015
- (HR) "Povijest (Povijest Istre od 1918.- 2000. g.)", Istrapedia, Consultato il 10 dicembre 2015
- "Historic overview-more details" Archiviato l'11 giugno 2007 in Internet Archive., Istra-Istria.hr, Contea di Istria, Consultato il 19 dicembre 2018.
- Kristina Džin, Mirko Žužić, (a cura di), Arena Pula, Zagreb, Viza MG d.o.o., 2009 ISBN 978-953-7422-15-8.
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