Strigocuscus celebensis
Il cusco nano di Sulawesi (Strigocuscus celebensis Gray, 1858) è un marsupiale arboricolo della famiglia dei Falangeridi[2].
Cusco nano di Sulawesi | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Diprotodontia |
Sottordine | Phalangeriformes |
Superfamiglia | Phalangeroidea |
Famiglia | Phalangeridae |
Sottofamiglia | Phalangerinae |
Tribù | Trichosurini |
Genere | Strigocuscus |
Specie | S. celebensis |
Nomenclatura binomiale | |
Strigocuscus celebensis (Gray, 1858) | |
Areale | |
Descrizione
modificaIl cusco nano di Sulawesi è un piccolo marsupiale simile a un opossum ricoperto da una morbida pelliccia di colore camoscio chiaro. Ha una lunghezza testa-corpo di 29,4-38 cm e una coda di 27-37,3 cm; pesa circa 1 kg. Come le altre 25 specie di cuschi e opossum che costituiscono la famiglia dei Falangeridi, ha un muso breve, con occhi sporgenti e un naso glabro. Le zampe hanno cinque dita, tutte munite di robusti artigli, a eccezione delle prime dita delle zampe posteriori. Queste dita prive di unghie sono opponibili rispetto alle altre dita delle zampe posteriori, così come lo sono le due prime dita delle zampe anteriori rispetto alle altre tre. Questo consente al cusco di afferrare con forza i rami degli alberi; tale caratteristica, unita alla prensilità della lunga coda, rende il cusco nano di Sulawesi un eccellente arrampicatore. La femmina ha un marsupio ben sviluppato aperto sul davanti che contiene da due a quattro capezzoli[3].
Biologia
modificaIl cusco nano di Sulawesi vive nelle cavità degli alberi, dalle quali può avere facile accesso alla volta della foresta, dove si spinge in cerca di cibo. Si nutre principalmente di frutta ed è maggiormente attivo durante la notte. Diversamente dalla maggior parte delle specie di Falangeridi, che si ritengono essere promiscue, questo animale forma coppie monogame. Tuttavia, sembra che tutti i membri della famiglia condividano caratteristiche riproduttive simili, con femmine che partoriscono una o due cucciolate all'anno. Dei tre o quattro piccoli minuscoli e privi di pelo che nascono dopo un periodo di gestazione di appena 20 giorni, solo uno viene generalmente allevato dalla madre. Questo piccolo trascorre i primi cinque-otto mesi di vita dentro al marsupio materno[3].
Distribuzione e habitat
modificaEndemico dell'Indonesia, questo cusco è presente unicamente a Sulawesi e nelle vicine isole di Sangihe, Siau e Muna[1].
Quasi esclusivamente arboricolo, questo animale vive nelle foreste pluviali primarie, e talvolta secondarie, di pianura[1].
Tassonomia
modificaSono state riconosciute tre sottospecie:
Conservazione
modificaLa caccia datale per la carne e la deforestazione dovuta all'agricoltura e all'industria del legname sono le principali minacce per la specie. Dato il rapido tasso con il quale le foreste di Sulawesi stanno scomparendo e l'aumento della popolazione umana dell'isola, è probabile che il numero di esemplari sia notevolmente diminuito rispetto al passato. La IUCN classifica S. celebensis tra le specie vulnerabili (Vulnerable)[1].
Note
modifica- ^ a b c d (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Strigocuscus celebensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Strigocuscus celebensis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ a b Flannery, 1995.
Bibliografia
modifica- Ronald M. Nowak, Walker's Mammals of the World, Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 0-8018-5789-9.
- Tim F. Flannery, Mammals of the South-West Pacific and Moluccan Islands, Cornell University Press, 1995, ISBN 9780801431500.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Strigocuscus celebensis
- Wikispecies contiene informazioni su Strigocuscus celebensis
Collegamenti esterni
modifica- Strigocuscus celebensis su ARKive.
- Strigocuscus celebensis su Animal Diversity Web.